Oggi parlo degli ultimi episodi della infinita battaglia fra “cane e gatto” della politica cortonese. Così definii qualche anno fa in un editoriale il Sindaco Andrea Vignini e il suo sparring partner Luciano Meoni. C’è un grosso dibattito sul tema, dopo che Vignini è stato prosciolto dall’accusa di abuso d’ufficio e ha chiesto con vigore le scuse di Meoni, sostenuto in questo dal suo partito, il PD.
“Nell’inchiesta non ti ci ho tirato dentro io” ha risposto Meoni ricordando che lui l’esposto l’aveva fatto per segnalare la turbativa d’asta, altro tipo di reato, per il quale i due soggetti indagati ora sono stati rinviati a giudizio. Per questo Meoni replica dicendo di aver fatto il suo dovere di consigliere comunale, avvalorato da questo rinvio a giudizio (un giudice ha sentenziato che vi siano elementi per continuare a approfondire) e che semmai sarà Vignini a dover chiedere scusa se il reato di turbativa d’asta sarà confermato in giudizio. Perchè lui l’aveva avvertito del rischio di questa cosa, e il Sindaco non lo aveva voluto ascoltare.
Allora: chi ha ragione e chi ha torto?
Secondo me, come in ogni tipica zuffa fra cane e gatto, hanno un po’ ragione e un po’ torto tutti e 2 e comunque non c’è nessun “colpevole”.
Vediamo Vignini:
– Non ha commesso i fatti per cui era stato indagato, così ha sancito un giudice. Ha passato un paio di anni pessimi e probabilmente ne ha avuto un handicap che ha pesato su eventuali “scatti” di carriera. Tutto questo per aver venduto una struttura retaggio storico di un fallimento clamoroso che, per Cortona, rappresentava una vera vergogna oltre che un peso enorme sul groppone
– Poteva evitare di essere così acido con Meoni nel comunicato stampa post-proscioglimento? Sicuramente, anche se ha delle attenuanti, alcune delle quali risiedono nello stesso comportamento non sempre impeccabile dell’avversario, di cui parlerò fra qualche riga
– Poteva avere più attenzione per quello che segnalava Meoni? Lo vedremo quando sarà il momento, nel caso che il reato di turbativa d’asta diventi sentenza. A quel punto si potrà iniziare a riascoltarsi le registrazioni dei consigli comunali, il Meoni che prevedeva il vincitore dell’asta come Striscia la Notizia quando indovinava chi vinceva Sanremo, le risposte date dal Sindaco e sarà giusto ragionare sulle possibili azioni che potevano essere intraprese per scongiurare un evento che sì, se davvero è esistito, certo non onora la nostra comunità. E aggiungo: oltre al Sindaco si dovrà ragionare, sempre esclusivamente sul piano politico, anche dei comportamenti degli allora assessori e consiglieri comunali.
La domanda è: avrà senso a 8 anni dai fatti e con un Sindaco a fine mandato incartarsi su questo? La logica direbbe di no, ma forse qualcuno il senso ce lo troverà, anche perchè la classe politica locale è cambiata di molto poco, e sulla base di questo potrà portarci avanti una battaglia poltiica dicendo che “Vignini e qualcun altro potevano ascoltare un po’ di più Meoni”. E avrà sicuramente ragione.
Dall’altro lato del ring c’è invece Meoni che:
– Avendo avuto sentore di un possibile reato ha svolto una delle cose per cui è stato eletto, cioè segnalare all’autorità giudiziaria e alle istituzioni quello che sapeva. Bene.
Il limite è il linguaggio e lo stile utilizzato da Meoni nelle varie occasioni pubbliche. Un conto è segnalare le cose che si viene a sapere, dirlo al Sindaco, dirlo al Consiglio Comunale e pretendere risposte, inalberarsi per le risposte ricevute e continuare a insistere (comprensibile anche la veemenza verso certi elementi silenti del “gruppone” in consiglio comunale alquanto restii al prendersi delle responsabilità); un altro è accusare con toni che troppo spesso sono diventati attacchi generalizzati non immuni da cantonate (talvolta è accaduto, anche se in altri casi Meoni pare sia andato a segno, come giustamente ricorda) e ripetere le stesse cose a macchinetta per 8 anni. Anche perchè certe questioni sono delicate e bisogna stare molto attenti quando si parla, perchè non tutti hanno l’intelligenza per capire le sfumature e le parole possono essere mal interpretate.
L’altro limite è la scarsità di contenuti politici oltre alla segnalazione di qualche degrado o disagio e/o la denuncia di qualche presunta malefatta. Non è certo sbagliato appellarsi alla legalità e imporla come priorità, anzi lode a Meoni per il coraggio che ha sempre dimostrato, il problema è ridurre la (sacrosanta) richiesta della legalità a quasi unico contenuto della propria proposta politica. Perchè così facendo si replicano schemi di opposizione visti a Cortona da 50 anni, sempre uguali e sempre perdenti
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Carissimo Michele, come sempre dimostri di essere un giornalista “paciere”, questo ti fa onore certamente, ma come tu sai, non è facile fare politica di opposizione a Cortona, con personaggi della maggioranza che sono “bravi e capaci” a prescindere, per poi chiaramente essere smentiti dai fatti. Premesso che nella mia attività di consigliere comunale, ho attaccato ma anche proposto, mettendo spesso ha repentaglio la mia incolumità personale, per difendere il nostro territorio, anche se questi fatti rimangono silenti. Sulla vicenda di Manzano, credo di essere stato chiaro, come del resto tu hai evidenziato, ho esposto la presunta turbativa d’asta per la vendita del complesso terme di Manzano, non ho mai denunciato nessuno in prima persona. Il Sindaco è stato chiamato in causa dagli organi inquirenti , ripeto non da me, quindi il fatto chiedere le mie scuse non è servito ad altro che inasprire i rapporti. Voglio precisare, invito tutti a smentirmi se non fosse vero, che nonostante l’avviso di garanzia, ricevuto dal sindaco, non ho mai tolto il saluto, la parola, non ho rotto i rapporti istituzionali con lo stesso. Debbo dire anche di essere rimasto basito dal comportamento del PD, per il fatto che l’interesse del partito, solo ora, è stato quello del festeggiare una vittoria di Pirro, disconoscendo il fatto che il reato da me segnalato e consumato casomai nella sede pubblica, per ora è stato avvalorato, come del resto il fatto inerente il “Casale Bassolino” . Quindi le scuse le dovrebbero fare altri, per aver permesso che la gara si svolgesse, come da me segnalato prima. Per me la politica è un servizio, non ho interessi, penso di averlo dimostrato anche quando ho lasciato il partito, incapace di difendere il territorio, non è facile agire spesso da solo, incontrare tantissime persone che espongono problemi, chi ha subito angherie, chi ha subito ingiustizie, fatti per cui io sento il dovere di agire, riportando gli stessi nella sede istituzionale. Caro Michele, ti voglio dire pubblicamente, qualora c’è ne fosse bisogno, che spesso, prima di fare esposti e/o segnalazioni su vicende che toccano il penale, ho chiesto chiarimenti nella sede istituzionale, spesso ho chiesto aiuto alla politica, tutta, ma sempre, come un muro di gomma, gli argomenti segnalati mi sono tornati addosso. Questo per far capire, che la politica è spesso nelle istituzioni per difendere gli apparati, come anche gli affari poco chiari, del territorio, degli attacchi della criminalità, della corruzione, a molti non interessa perché fanno parte di questo sistema. Un uomo, non può far finta di niente, non può occupare una scranno per i suoi interessi, un eletto è li per fare gli interessi del popolo e basta. Se i miei toni sono stati, e saranno aspri, è perché quando si è soli, l’unica soluzione è quella di farsi sentire dal popolo, ecco perché ad oggi sono orgoglioso del mio modesto lavoro, perché tantissimi cittadini, mi supportano. Sempre sui toni aspri, debbo dire semplicemente, che se non avessi avuto il carattere che ho, sarei già in letargo, senza alcun vittimismo, ho subito di tutto e di più, seguendo le vicende oramai note, rimanendo sempre costantemente nell’ambito delle funzioni pubbliche. Alcuni servi del sistema hanno provato a denigrarmi, con cattiverie a ledere il mio onesto lavoro, senza riuscirci, perché io non ho niente da nascondere, a differenza di altri..... Nel caso Manzano, se ci fossero stati soggetti attenti al bene pubblico, forse si sarebbe evitata anche l’inchiesta, ma evidentemente, la politica locale ha voluto per forza andare avanti, ecco il risultato. Per parlare di contenuti, ci vuole un rapporto serio, in una sana democrazia, c’è chi governa e chi fa opposizione, la opposizione non va derisa, perché è utile al pari di una maggioranza, il ruolo che essa dovrebbe svolgere è indispensabile. A Cortona l’arroganza di chi governa da decenni se vogliamo a leso anche la dignità di una minoranza, non lo dico io ma lo dicono i cittadini. Le scuse che mi sono state chieste, le respingo al mittente, scusarsi infatti per aver segnalato un fatto, avvalorato dalla giustizia, per essersi comportati bene, è assurdo e stravagante. Grazie per il Tuo articolo. Saluti Meoni Luciano
io sto con luciano meoni.
Ribadisco quello che ho scritto nell'articolo, sperando che quel che scrivo non intacchi rapporti personali di rispetto che sono sempre stati buoni sia con te che con Vignini (il tema è delicato, ma non esprimermi su un tema così importante non è affine al mio carattere) Non mi esprimo e non mi sono mai espresso sul frangente giudiziario: lì deve decidere qualcun altro e per questo ti rivolgo un appello: stai attento a non dare per scontate e già sentenziate le cose e al modo in cui ti esprimi (in questo ritorno a quanto detto sopra) perchè non si parla di noccioline, c'è in gioco l'onore delle persone Sai che è sempre stato difficile darti spazio su questo sito, ma l'ho voluto fare sempre lo stesso. Nonostante questo c'è pure qualche decerebrato (non parlo di te) che riesce addirittura ad accusarmi di non essere aperto a tutti e democratico su questo sito, ma lasciamo perdere le lamentele personali. Dico che è "difficile" darti spazio proprio perchè non sempre riesci a evitare di abbinare a elementi che possono anche avere senso conclusioni generali che sono ingenerose, e non provate e che qualche stolto può recepire come un generico "son tutti ladri". Non tutto è assolvibile col "carattere" o col fatto che la gente non ascolta se non si alza la voce: le stesse cose possono essere dette diversamente, anzi vanno dette diversamente. Finita questa che non vuole essere una predica, ma solo un consiglio passo al resto: Un punto fermo è che il nostro Sindaco nella vicenda Manzano è stato prosciolto Sul resto, su eventuali "inadempienze" di fronte alle tue segnalazioni del possibile reato di turbativa d'asta, si vedrà più in là. Prima bisogna vedere se c'è stato davvero il reato, poi se in qualche modo qualcuno poteva fare qualcosa per prevenire che fosse compiuto. Ma di questo discuteremo eventualmente POI e non ci sarà comunque nulla di giudiziario, al massimo responsabilità politiche. Avrà comunque senso parlane, come ho scritto Ma parlando proprio di politica, che è l'unica cosa che mi interessa, torno a farti gli appunti fatti sopra: condivido la legalità come una delle priorità, il problema è quando ci si occupa quasi esclusivamente di quella si dimostrano lacune enormi. Per una proposta politica vincente serve anche altro. La politica non è solo una sfida all'Ok Corral in cerca di malefatte da svelare: amministrare un comune, anche da consigliere di opposizione, significa elaborare proposte e soluzioni per la nostra comunità, in tutti i campi. Di queste è vero che se ne sentono molto poche in consiglio comunale, ma ne ho sentite ancora meno provenire dal banco che occupi
Grazie Massimiliano per la Tua stima.
Un abbraccio
Meoni Luciano
Personalmente ritengo che l'avvenuto proscioglimento, in sede di udienza preliminare, del sindaco Vignini, se può legittimamente consentire a quest'ultimo di festeggiare, non può invece spingersi sino a "derubricare" l'intero operato del consigliere Meoni a spazzatura. Non è un caso, infatti, che la vicenda processuale più complessiva sia ben lungi dal dirsi conclusa poichè, come è noto, sta per essere istruito un nuovo dibattimento, a carico di altri personaggi, diversi dal Sindaco.
Se, quindi, Andrea Vignini fa bene ad esultare per la conclusione di una vicenda di natura personale che lo ha visto prosciolto, sbaglia, invece, allorchè chiede o, forse sarebbe meglio dire, pretende le scuse del consigliere di opposizione che, svolgendo legittimamente la sua funzione, ha segnalato alla magistratura fatti ed eventi che riteneva sospetti; fatti ed eventi che, almeno allo stato, sono stati ritenuti degni, quantomeno, di un approfondimento processuale.
L'esito del dibattimento -e solo quello- (al di là dei possibili sviluppi processuali nelle sedi di appello e Cassazione) potrà consentire una concreta e definitiva riflessione sull'accaduto.
La reazione più inconmprensibile, a parere di chi scrive, ovviamente, è stata tuttavia quella di chi ha voluto trarre dalla vicenda una sorta di "insegnamento" iper garantista, per così dire, a futura memoria. La tesi partirebbe dal presupposto che anche il sindaco Vignini, come personaggi ben più visibili entro la scena politica nazionale, sarebbe stato vittima di una sorta di accanimento giudiziario, da parte delle toghe, conclusosi con un nulla di fatto; tale esito, peraltro, secondo questa tesi, dovrebbe avvalorare l'idea che la politica, in quanto espressione del consenso popolare, dovrebbe essere posta al riparo o, meglio, "al di sopra" di ogni controllo, anche giudiziario.
Questo modo di pensare è sbagliato nelle premesse e, dunque, nelle sue conclusioni:
nelle premesse perchè confonde un'iscrizione nel registro degli indagati (rectius: nel registro delle notizie di reato, in quanto il registro DEGLI INDAGATI non esiste in natura...)con una condanna definitiva e nelle conclusioni perchè vorrebbe immaginare una sfera della politica che, in quanto tale, viene sottratta al controllo di un potere dello Stato, quello giudiziario.
Tutte le civiltà europee, a partire dal Medioevo, avevano compreso come nessun Principe potesse dirsi "absolutus", cioè sciolto dai controlli parlamentari, ma anche giudiziari e che quel famoso "giudice di Berlino" avrebbe ben potuto giudicare ed, eventualmente condannare l'operato del Governante. Del resto, ciò costituisce il più prezioso insegnamento che ci lascia in dote la teoria della tripartizione dei poteri; a quanto pare, tuttavia, Montesquieu, oggi, sembra andare poco di moda....
Gabriele Zampagni
Leggo con piacere il commento di Gabriele che dice in sostanza le stesse cose che ho scritto io, usando inevitabilmente un linguaggio diverso.
Condivido l'accenno sul garantismo e sulle strumentalizzazioni che ne vengono fatte, anche se non si può negare che nell'opinione pubblica il termine "avviso di garanzia" dopo tanti anni di scandali e di giornalisti stupidi venga percepito non nel suo reale significato, ma in modo ben peggiore
Aldilà però delle questioni giudiziarie mi premeva sottolineare il limite politico sul quale credo che Gabriele sarà concorde con me: in sede istituzionale, oltre all'ovvio controllo sul rispetto assoluto della legalità (ripeto: ovvio), serve anche la capacità di elaborare proposte politiche credibili per governare un Comune
Fare opposizione non significa solo fare esposti, svelare presunte malefatte o denunciare scempi e sprechi non restando immuni da cantonate: serve anche uno sforzo di fantasia e di proposta perchè anche in quel modo si può rendere un giusto servizio alla collettività. Negli ultimi anni di opposizione di centrodestra a Cortona non ho però visto grossi segnali in questo senso. sarebbe l'ora di cambiare stile e registro
ps a onor del vero non si vedono perlatro, come ho scritto, grossi lampi di genio nemmeno nel "gruppone" di centrosinistra che delega quasi totalmente ogni indirizzo politico al Sindaco