Io non so di chi è la colpa. Non so se la responsabilità maggiore è di chi, da personaggio pubblico, si lascia sfuggire dichiarazioni superficiali/inopportune/fuori luogo o di chi le riporta dimenticando tutto il resto indirizzandoli inevitabilmente a un destino, quello di finire alla berlina dell’opinione pubblica per almeno 24 ore, su tutti i mezzi di comunicazione. Fatto sta che il meccanismo della “minchiata del giorno“ di cui scrissi di fronte a una “cassanata” sui gay al tempo degli ultimi Europei di Calcio si sta pericolosamente allargando dalla dimensione nazionale a quella locale.
Ieri, ad esempio, la notizia della maxi-rissa fra alcuni rumeni in Piazza Guido Monaco ad Arezzo, evento indubbiamente grave che ha richiamato l’attenzione di tanti, è stata occasione per avere riprova di quanto anche il sistema politico-istituzionale locale inizi evidentemente a subire l’influsso delle pessime abitudini nazionali.
In particolare ha fatto scalpore un’esternazione dell’assessora comunale alle politiche sociali Bennati che avrebbe detto qualcosa tipo “Bisogna che i cittadini comincino a frequentare corsi di autodifesa e si adeguino a pensare che ormai la situazione é cambiata“.
Dopo la politica affrontata con le stesse metodologie del calcio eccoci quindi alla “boutade”a seguito di un fatto, arrivata in questo caso (non primo in tempi recenti) fino alla stampa nazionale (l’articolo de Il giornale con la dichiarazione che ho riportato sopra ha fatto il giro dei profili Facebook di mezza Arezzo e provincia, condita con commenti di ogni genere)
Alla boutade dell’assessora e al caos facebookiano hanno fatto seguito gli stessi identici meccanismi della “minchiata del giorno” nazionale: interventi di politici e articoli di commento, cosa che peraltro sto facendo anche io adesso, a testimonianza della pericolosità di questa “spirale” che tira tutto verso il basso. Va detto, a onor del vero, che i giornali locali hanno dato poco peso alla cosa occupandosi del resto, ben più importante.
Il brutto è infatti che la rissa sulle dichiarazioni dell’assessora ha portato quasi tutti, per una giornata intera, a lasciare in secondo piano le dichiarazioni utili e interessanti, tipo quello che ha detto il Questore (arriveranno presto più agenti), la presa d’impegno dei commercianti e le promesse di Mauro Valenti per un rilancio della zona di Guido Monaco ecc ecc e non ha affatto contribuito a un dibattito serio e utile sulla questione della sicurezza e del degrado di certe aree
In attesa di un corso di autodifesa da boutade cerchiamo quindi di non perdere la testa. Lontani dalle strumentalizzazioni politiche, dagli allarmismi come pure dalle eccessive tolleranze (entrambi schemi da tempo logori) torniamo ad affrontare il problema della sicurezza sui fronti giusti: la repressione dei reati (cosa peraltro già fatta, con il fermo a tempo record dei presunti autori della rissa) e il controllo del territorio da parte delle forze dell’ordine al quale vanno ovviamente unite politiche intelligenti per evitare che certe zone centralissime della città cadano nel degrado e nell’isolamento fino a divenire preda della micro-criminalità