Si va verso il fulcro dell’estate di eventi, fra un Cortona on the move che sta illuminando di colori la città etrusca (“la nostra versione di Times Square“, ha commentato qualcuno vedendo le enormi foto-pannello appese ovunque) e un “Mix” che attende di svelare la propria identità e il suo reale potenziale. In questo contesto, dove certo non ci si può lamentare del numero di eventi presentii, mentre si può sindacare ampiamente sull’opportunità di alcuni di essi così come sul rapporto costi-benefici, a pochi chilometri da Cortona si ripete ancora una volta un piccolo miracolo. Trattasi di Trasimeno Blues, un festival che non se la tira, che non ha bisogno delle paginate dei supergiornali nazionali o dei servizi su Rai 1 per dichiarare di aver avuto successo, e che ogni sera, nel suo piccolo, riempie.
Quasi tutti i concerti sono gratuiti, concetto ormai perduto (vedi Arezzo Wave), ma che ci fa tanto piacere perchè far finta di avere i guadrini è sport nazionale, ma fedelmente alle nostre origini agrarie trovare l’occasione per risparmiare è sempre positivo. Non a caso, infatti, la gente popola gli eventi che non costano, vedi Notti bianche / rosa o locali da movida notturna free entry, mentre quelli che costano vanno molto meno
Ma a Trasimeno Blues non si ascolta il tunz tunz da replicanti o il revival anni 80 di certi locali, bensì artisti di buono o ottimo livello, certo facenti parte di un genere che i detrattori definiscono “di nicchia”, ma in grado di donare ancora emozioni e qualità. In una parola: cultura.
La formula vincente del festival è probabilmente quella di percorrere, sera dopo sera, una sorta di “giro del Lago” che coinvolge tutti o quasi i comuni del Trasimeno e sfrutta le piazze, gli anfiteatri e tanti ambienti carini e forse poco utilizzati, come ad esempio la Rocca di Castiglione.
Le considerazioni a questo punto sono due.
La prima è: perchè questa forma di collaborazione fra comuni e realtà limitrofe di uno stesso comprensorio non riesce a concretizzarsi, salvo rarissime eccezioni, in Valdichiana? Risposta? Boh…
La seconda è: perchè una città come Cortona non cerca un accordo con gli organizzatori per inserire almeno una serata di questo festival nella città etrusca? E’ lecito pensare che costerebbe poco e, vedendo le presenze, avrebbe una grande resa. Riempiremmo una sera in più ogni estate, arricchiremmo l’offerta musicale della città e allo stesso tempo daremmo un punto in più al Festival stesso, qualificandolo con un’ulteriore piazza e un airplay decisamente più massiccio rispetto ai piccoli centri del Trasimeno. Perchè no? Boh…
Chiudo cambiando decisamente argomento e con una nota acida: vi ricordate la polemica su Bob Dylan a Cortona? Come avevamo ampiamente previsto a Cortona Bob non c’è venuto, ma in compenso è andato a Barolo. Leggete questa intervista a Carlo Verdone, uno che certo di musica ci capisce molto più di me e ha decisamente titolo a parlare e dare giudizi. La frase sul “gracchiare” vi ricorda qualcosa???