{rokbox title=| :: |}images/letteragif.jpg{/rokbox}Abbiamo letto ieri mattina sul Corriere di Arezzo di una sorta di ‘lettera minatoria’ o quantomeno intimidatoria, ovviamente anonima, che sarebbe pervenuta in questi giorni al Sindaco di Castiglion Fiorentino Paolo Brandi. Il tema è quello della centrale a biomasse e la lettera ritrarrebbe appunto una centrale di quel tipo con accanto, senza vita, il disegno del corpo del primo cittadino e la macrabra sentenza ‘Allora è proprio vero che di inquinamento si può morire’. Tutto questo, lasciatecelo dire, è inqueitante.
Si potrebbe soprassedere, lasciar perdere, ma ‘l’arte’ della lettera anonima (o più che l’arte…il vizio) pur restando fortunatamente patrimonio di pochi sprovveduti è un atteggiamento espansione e ha coinvolto recentemente troppi soggetti ‘in vista’, da Sindaci a giornalisti. Poche settimane fa sempre a Castiglioni un plico anonimo era stato inviato a tutti i consiglieri comunali, con alcune rozzissime ‘raccomandazioni’. La cosa, fra l’altro, è capitata in passato anche a noi, anche se si trattava di qualcosa di diverso, non di minacce (che ci sarebbe da minacciare?) ma di ‘suggerimenti’ riguardo ad alcuni casi da trattare, suggerimenti che (proprio perchè anonimi) non abbiamo neanche lontanamente preso in considerazione.
Detto questo è bene anche dire, di controparte, che anche strumentalizzare e caricare eccessivamente fatti di questa risma sarebbe sbagliato. Certa stampa, in ambito nazionale, probabilmente ci avrebbe montato su un caso. Noi non lo faremo, ma ci sono però dei concetti chiave del vivere civile che vanno rispettati e questo va ribadito
Nelle comunità piccole il ‘non volersi esporre’ è comprensibile, ma certo non giustifica il fatto che si compiano atti sbagliati e incivili coprendosi dietro qualche identità falsa o anonima. Tutto questo non fa parte della democrazia, come pure non dovrebbe far parte della democrazia personalizzare problemi e questioni, semplificandole e scolpendone i contorni con l’accetta, con resumè rozzi quanto inutili.
Ci auguriamo quindi che si tratti di isolati episodi, possibilmente repressi a dovere, e che la caldissima questione ex-Sadam sia discussa in modo sereno, equilibrato e democratico nelle sedi opportune.
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