Tanto bello e spettacolare il teatrino delle consultazioni in streaming. Trasparenza pura, verità assoluta, niente inciuci, niente sotterfugi, tutto alla luce del sole. Che svolta epocale… finalmente i cittadini possono vedere, finalmente il popolo entra nelle segrete stanze. Wow!
Ma anche un bel modo per arrivare con l’onore salvo a una decisione già presa, cioè che per il “governo del cambiamento” non c’è trippa per gatti. Perchè le proposte di Bersani potrebbero anche andar bene, ma i 5 stelle non si fidano e un gesto compromettente come votare una fiducia proprio non lo vogliono fare.
Tutto il resto, lo show in streaming, è stato un bel dialogo fra sordi, anzi, un dialogo fra tizi che parlano lingue lontanissime fra loro. Immaginate se a quel tavolo ci fossero stati due islandesi e due pakistani che non conoscono l’inglese. Sarebbe finita allo stesso modo
Stilisticamente è stato comunque tutto molto bello, ma il paese resta senza governo
Bersani, a cui riconosco il coraggio di un (folle, l’ha detto anche lui) impegno in una direzione che sarebbe stata possibile nella prima repubblica, ma che si sta rivelando impossibile nella terza dove sulla scia di 20 anni di disastri il pregiudizio è diventata regola e la parola “compromesso” viene intesa in automatico come qualcosa di negativo, si prepara già a incassare gli attacchi delle sue retrovie. Tutti coloro che hanno nicchiato finora a suon di “siamo col segretario” aspettandone pazientemente e fiduciosamente il tracollo ora gli passeranno sopra coi carrarmati. E stavolta il ritornello sarà “Se c’era Renzi avremmo vinto”. Wow!
I 5 stelle hanno mantenuto intatta la loro reputazione, confermando la veridicità di tutto quello di buono (e di cattivo) che viene detto di loro. Sono così, nelle loro qualità e nei loro limiti, si sapeva. L’onore però è salvo e potranno continuare a dare la colpa agli altri perchè “non capiscono” (che poi è anche vero, come ho scritto sopra)
Nel frattempo il centrodestra sale nei sondaggi e comincia fiutare una possibile vittoria in caso di ritorno alle urne. Sempre che l’assurda legge elettorale glielo permetta.
A questo punto la palla torna in mano a Napolitano. Ho come l’impressione che non sia un fuoriclasse delle strategie, ma non mi permetterei mai di offendere il Presidente quindi non lo dico, e spero che faccia il miracolo.
Si, ma come? Che si fa?
Da inguaribile sognatore se fossi il Presidente farei così. Basandomi sul fatto che i 5 stelle sono il secondo partito più votato (per una manciata di voti, fra l’altro), e che il primo (il PD) ha dimostrato di non riuscire a crearsi una maggioranza io darei l’incarico a Grillo. Un bel mandato esplorativo. E vediamo che fa. Tanto dieci giorni in più o in meno, a questo punto, contano poco
E poi almeno entriamo a piè pari nella terza repubblica. Dritto per dritto. I cittadini al potere. Tutto in streaming, 24 h, commenti a go go sui blog e catene di Sant’Antonio su Facebook. Vediamo com’è, poi decidiamo. Magari ci piace, o magari ci fa schifo, e allora tutti insieme guarderemo con meno pregiudizi i vari Moro, Rumor, Segni, Leone, Andreotti; Fanfani…quelli che le maggioranze non le avevano, ma i Governi riuscivano comunque a farli. E moriremo democristiani