Il tema dell’eolico a Ginezzo è un argomento storico per Valdichianaoggi che sin dai tempi in cui si chiamava Pollo della Valdichiana lo pose al centro del suo dibattito. Fu oggetto di molti post e riflessioni e anche di un convegno che organizzammo insieme a Legambiente nel Giugno del 2007. Chi ci legge da sempre ricorderà che siamo sempre stati aperti al confronto dando una grossa mano al dibattito e all’informazione e ospitando le opinioni di tutti, ultima quella del sig. Tedesco che proprio ieri ha voluto esternare il suo “no” di fronte a un’ipotesi che è ritornata in auge sulla stampa locale da qualche settimana.
Se si va ad analizzare però il motivo di questo ritorno sulla stampa si possono sviluppare alcune riflessioni interessanti.
Il motivo è essenzialmente la sfilza infinita di “NO” che vengono ripetuti da alcuni soggetti di fronte a ogni ipotesi di impianto di fonti di produzione di energie rinnovabili nel nostro territorio. No alle biomasse, no al biogas, no all’eolico, ora perfino No al fotovoltaico di cui una volta erano tutti paladini. E ora pure No al famoso centro di stoccaggio di cereali di Fratta Santa Caterina che tanto sta facendo discutere in questi ultimi tempi. Di fronte a tutti questi No qualcuno ha avuto il coraggio di rilanciare almeno un Sì, proprio sull’eolico.
Premetto che tutti i motivi esternati per i No sono leciti e spesso, a mio avviso, anche condivisibili. Si parla di salute, si parla di impatto ambientale e paesaggistico. Argomenti sacrosanti.
I limiti che ho riscontrato e che mi hanno sempre impedito di diventare un “fan” dei vari comitati sono due: il primo è l’eccessivo utilizzo, di corredo alle osservazioni pienamente legittime di cui parlavo sopra, di scenari dietrologici e inciucistici per contestare i progetti. Il quadro è fatto sempre di buoni e cattivi, di bianco e di nero, di bene e di male, di grandi interessi e intrighi, di mega-inciuci fra imprenditoria e politica. Per carità, questo almeno una volta ogni tanto potrà anche essere vero, ma il fatto che venga ripetuto e rilanciato in ogni occasione diventa un po’ stuccante e si rischia di finire come quello che gridava sempre “Al lupo al lupo” e poi alla fine, quando il lupo c’era davvero, non veniva ascoltato. Se poi invece sono io che sono un coglione e non vedo gli intrighi, beh…lasciatemi tale…
Il secondo è che non ho mai letto una valida, concreta e fattibile proposta alternativa ma solo accenni generici a un nuovo modello di sviluppo economico fondato sul binomio turismo – agricoltura, con la speranza che si vada consumando sempre meno energia.
Purtroppo non credo che tornando tutti a coltivare i campi come i nostri bisnonni (peraltro rischiando di fare la fame come loro) e facendosi luce col focolare nelle chiacchierate dopo cena, o facendo i camerieri o (se si nasce fortunati) i proprietari di un qualche agriturismo, si possa costruire il futuro del nostro territorio. Qualcos’altro serve per forza e va individuato, guardando a un futuro che non sia un ritorno cent’anni indietro.
Ecco quindi che, pur essendo il progetto ormai arenato per motivi politici plurimi, continuo invece a sostenere che alcuni Sì ogni tanto vadano anche detti e l’ipotesi di un parco eolico a Ginezzo, fra tutti i progetti visti in questi anni, sarebbe stato quello che avrebbe avuto più senso, o quantomeno avrebbe meritato uno studio più approfondito rispetto a quello che ha ricevuto in questi anni, quando sono bastati due uccelli migratori e scarsa volontà politica a far saltare tutto.
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Il ruolo aperto e plurale che Valdichianaoggi svolge è importantissimo e si dimostra strumento per discussioni democratiche tra i cittadini. Come ho già avuto modo di dire altre volte però non sonoo d'accordo con il SI ai grandi impianti di produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili. Per dimostrare però che non esiste nessuno più convinto che si debba (perchè è tecnicamente possibile) andare verso una società che si autoproduca l'energia partendo da sole, acqua, vento e geotermia pongo una domanda a tutti: Perchè si deve sempre parlare di grandi impianti e non si parla invece di "tetti fotovoltaici", mini eolico per le abitazioni? Perchè non ci poniamo l'obiettivo di installare impianti fotovoltaici su più tetti possibili impianti per l'auto consumo familiare? Perchè non ne installiamo di fotovoltaico sui tetti di tutti gli edifici pubblici? Mi pare superficiale parlare di rinnovabili senza dare risposta a queste domande. Le energie rinnovabili hanno anche una funzione "sociale", la loro gestione riflette l'idea di società che vogliamo. Sono quindi strumenti magnifici che però, come tutti gli strumenti, se gestiti male diventano dannosi. In sostanza, come si fa a pensare a grandi e megalomani impianti quando ancora nel piccolo, nonostante i miglioramenti, siamo a mio avviso ancora molto indietro?
Un saluto a tutti
Purtroppo nella nostra democrazia "gridata" si sentono solo le voci del no. Per ogni questione nascono uno o due comitati pronti a protestare a gran voce con motivazioni a volte legittime a volte grossolane e populiste. Dovremmo cambiare mentalità e cominciare a formare comitati per il sì. Chi è per il sì deve avere la forza e la responsabilità di gridarlo perché qui è in gioco il futuro dei nostri figli. Propongo di indire un sondaggio sulla questione perché probabilmente i sì sono molti di più dei no che sembrano tanti solo perché sanno gridare.
Rispondo, infine, al Sig. Mazzeo. Gli impianti industriali e quelli familiari (della cui importanza mi trovo d'accordo) possono tranquillamente coesistere. una cosa non esclude l'altra. più ce n'è, meglio è. Non è che se si fa il parco eolico, non si fanno più gli impianti fotovoltaici sui tetti delle case.
Questa discussione sull'eolico sta diventando francamente stuccosa. Mi sembra che denoti sopratutto un atteggiamento provinciale e mi si consenta, un po retrogrado dei detrattori. In molte parti evolute dell'Europa (ma anche in Italia) l'eolico è accettato come una conquista, da noi si discute sul nulla. Si preferisce far finta di niente e non capire che la nostra dipendenza dall'energia di origine fossile ci sta portando alla rovina. I detrattori delle pale eoliche a Ginezzo perchè non protestano per le antenne che proprio a Ginezzo sono istallate, oppure per il ripetitore telefonico di Sant'Egidio? Come si vede tutto si riduce ad una sterile contrarietà ideologica.
Si, sono d'accordo Sign. Apollonio. Le due cose non è scritto da nessuna parte che si escludano a vicenda. Tuttavia, io credo se ne convenga tutti, una priorità la si possa dare agli impianti di piccole dimensioni per l'auto consumo, a "misura d'uomo" come amo sempre dire. Concentriamoci allora sulle piccole situazioni, sui tetti degli edifici pubblici e privati. Faccio un esempio: se facessimo un parco di ettari ed ettari (come è stato fatto spesso) a fotovoltaico io sarei radicalmente contro! Ciò non significa essere contro le rinnovabili, significa avere il senso della misura, della tutela del territorio ed usare tali energie pulite in maniera diversa. Dovremo cambiare la mentalità e la concezione dell'energia. Passare dalla grande e centralizzata produzione a quella più omogeneizzata e distribuita.
Credo che questo sia un bel dibattito perchè amo le energie rinnovabili, le vedo centrali nell'impostazione di una futura società comunista ed è sempre comunque positivo confrontarsi su questo tema.
Un caro saluto
Ribadisco che siamo in piena emergenza climatica. Ogni KW di energia sottratto ai tradizionali sistemi di produzione energetica fortemente inquinanti sono un guadagno per tutti. In questa ottica le ideologie politiche, seppur condivisibili, passano a mio avviso in secondo piano.
Nella riunione di maggioranza sul bilancio di previsione 2012, Sinistra Ecologia e Libertà ha chiesto al Sindaco Vignini di riproporre alla Provincia e alla Regione il progetto eolico su Ginezzo e il Sindaco ha risposto positivamente. Quello che molti non hanno capito, è che l'opportunità di creare un Parco Eolico a Ginezzo, ci permette, secondo il progetto presentato di recuperare l'intero crinale, addirittura valorizzandolo attraverso il recupero della capanne dirute, che vi sarebbe stato l'utilizzo di un edificio a scopo didattico e scentifico e non ultimo un cospiquo contributo annuo all'amministrazione comunale. Erano state superate anche le nostre preoccupazioni per non deturpare il territorio e l'intera linea di distibuzione dell'energia elettrica prodotta sarebbe stata tutta interrata. Peccato che i margini per il recupero di questo progetto siano minimi, ma ogni sforzo per raggiungerlo deve essere fatto, se vogliamo bene a Cortona e all'ambiente, anche perchè l'istallazione delle pale è reversibile e non produce effetti permanenti, mentre oggi servirebbe a portare Cortona dentro il trattato di Kyoto, rispetto al quale come comune abbiamo fatto veramente poco. Sarebbe un'occasione importante anche per l'economia locale. La paura dell'impatto visivo che potrebbe danneggiare il turismo non esiste, perchè i turisti, tedeschi, olandesi, americani, inglesi e così via ne vedono molte di più nei loro paesi e quelle che anche io ho visto sono inserite nell'ambiente senza problemi particolari.
Non conosco la zona, ma come "tecnico" vorrei dire che effettivamente l'utilizzo delle energie "integrative", come l'eolico in questione, è indispensabile per la riduzione, seppure minima, delle emissioni di gas serra. Tuttavia, proprio l'eolico non è tra quei sistemi maggiormente redditizi e comporta anche l'interferenza con gli uccelli migratori, qualora gli accumulatori siano posizionati sulle loro rotte.
Non capisco invece l'avversione agli altri metodi proposti.
Ottima idea il test sul parco eolico a Ginezzo, inviterò i miei numerosi alunni ad esprimere liberamente la loro opinione su un argomento così fondamentale per il loro futuro. Io ho votato SI: tutte le volte che mi è capitato di vedere in Italia o all’estero quei giganti che sfidano il vento, ho ricevuto da quell’immagine un senso di pulito e di benessere che mi ha fatto stare bene. Le pale, a mio avviso, non solo non deturpano il paesaggio ma dimostrano che ci stanno a cuore il futuro e la vita del nostro pianeta, uomo compreso naturalmente
L'eolico è indubbiamente migliore del carbone. Non dimentichamo però che per ogni centrale a biogas o eolico che sia non è prevista la riduzione in egual misura delle centrali a combustibili fossili. Quindi per assurdo, nel quadro generale in cui sono proiettate, non contribuiscono a ridurre la Co2, semmai l'aumentano come ogni cosa che deve essere prodotta, trasportata, gestita, e poi smaltita. Certo una nuova centrale a carbone inquina di più si può obiettare. Il punto è che non serve più energia elettrica. Ne serve molto meno di quella che già produciamo se si attuano politiche di risparmio energetico. Ma preferiamo bere contiunamente la balla che serve più energia e della dipendenza dalla Francia bla bla bla. L'80% dell'energia prodotta è consumata dagli edifici, non da processi industriali. Esistono tecniche di costruzione, materiali e tecnologie oggi giorno che consentono alle nostre latitudini di costruire case che non necessitano di riscaldamento combustibile, e di ridurre del 40% la necessità di illuminazione artificiale rispetto ad una casa convenzionale. Il nocciolo della questione pertanto non è con quali mezzi aumentare la produzione di energia elettrica, ma quali strumenti tecnici e politici utilizzare per ridurre il fabbisogno di energia. Prima di parlare delle pale eoliche di Ginezzo mi piacerebbe un sondaggi del tipo: -Siete a favore di un piano regolatori che consentano solo nuove costruzioni e ristrutturazioni secondo le più avanzate architetture e tecnologie di bioedilizia che consentirebbero di spegnere qualche centrale e di non costruirne di nuove di nessun tipo? L'esito però temo sarebbe scontato. Vincerebbe il club della pianella di cotto assieme alle pale eoliche a Ginezzo nell'illusione di essere ecologisti ed aver fatto qualcosa per l'ambiente. Viva le pale eoliche pertanto, solo però se inserite in una politica energetica seria e di riduzione dei consumi, altrimenti aimè cambia ben poco per l'ambiente e l'inevitabile è solo spostato in avanti di qualche anno.
Gianluca Padovani
Mi trovo in sintonia con il Sig. Padovani che, sostanzialmente, conferma quanto da me espresso. Parlare di eolico a Ginezzo senza prima parlare di piano energetico, riduzione e razionalizzazione dei consumi è semplicemente ipocrita. E' vero che in teoria le cose non si escludono a vicenda, ma allora perché si parla sempre di Ginezzo e mai del resto? A Cortona si parla tanto delle pale, ma qualcuno sa dirmi quale sia il piano energetico del nostro Comune? Vogliamo cominciare a lavorarci? Poi magari, nell'ambito del piano energetico sono favorevole a parlare anche di Ginezzo, ma vogliamo farlo in una più ampia prospettiva ed in un'ottica di reale cambiamento della società, del suo rapporto con la natura? Senza questa contropartita, ripeto, il dibattito è limitato, ristretto. Si fa il grande impianto così ci spacciamo per una società pulita, civile ed ambientalista. Se non è ipocrisia questa! Parliamo di piano energetico, buttiamoci dentro tutte le idee che emergono, discutiamone la fattibilità e la volontà politica di realizzazione e diamo spazio di dibattito anche alla concezione distribuita della produzione di energie rinnovabili. Non mi tirerei certo indietro da una discussione seriamente così impostata. Di impianti che sono fini a sè stessi e che dicano quanto siamo belli e bravi, in tutta franchezza, non ne credo ne abbiamo bisogno. Avrebbero l'effetto opposto di farci sentire bravi, interrompendo il necessario processo di riconversione energetica della nostra società. E' come costruire una casa partendo dal tetto! Diamo voce all'essere prima dell'apparire
Saluti