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Le Leopoldine e il grano da stoccare

E’ scoppiato l’amore per le Case Granducali. Battuta ironica di un Consigliere Comunale cortonese su Facebook, al termine del Consiglio di oggi che recependo col voto della maggioranza (le opposizioni non hanno partecipato al voto) l’osservazione dell’ente regionale in merito alla variante che rappresentava la base di partenza per un’ipotesi di costruzione di un’area di stoccaggio per cereali a Fratta Santa Caterina, proprio nella zona delle Leopoldine, ha sancito di fatto che il progetto, se sarà realizzato, dovrà essere realizzato altrove.

Dopo il primo voto (unanime) sulla variante era partita la polemica che aveva portato a molti ripensamenti, finchè oggi, in questo modo, si è usciti dall’imbarazzo.

A questo punto, senza alcuna volontà di riaprire polemiche a questo punto inutili sulla collocazione e sugli interessi che gravitano in quell’area, la mia preoccupazione è una sola: che Cortona possa perdere nuovamente un’occasione.

Il progetto poteva infatti rappresentare un grosso aiuto per tutti gli agricoltori della Valdichiana mettendo in moto meccanismi assolutamente positivi a tutela delle nostre produzioni agricole e per la filiera corta. Si realizzerà comunque? Mi auguro di sì, perchè come ho sempre scritto non credo che lo sviluppo economico della Valdichiana dei prossimi 20 o 30 anni si possa fondare solo sulla tutela del paesaggio, sui bei quadrettini coi campi di girasole e sulle attività agrituristiche.

A questo punto, però, sta anche alla politica agevolare una soluzione

 

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Confidando nell'atteggiamento costruttivo di ciascuno, ognuno con i propri ruoli, credo sia doveroso che, ancora una volta, vengano fatte delle precisazioni. La chiarezza, almeno per quanto riguarda me stesso e tutti gli iscritti a Rifondazione comunista, è stata rigorosa al punto che solo dei disonesti possono accusarci del contrario. Oltre al metodo seguito di comunicazione e dialogo (penso all'assemblea pubblica organizzata nel Novembre scorso a Santa Caterina tanto per fare un esempio)su cui non accetto gli aloni d'ombra che già si pensa di continuare a tenere sopra il PRC, vorrei soffermarmi di nuovo nel merito di ciò che il consiglio comunale ha deliberato. Innanzitutto partiamo dalla consapevolezza che NESSUN consigliere ha sostenuto la variante (sorridendo posso dire che è stata respinta all'UNANIMITA'). Se c'è qualcuno che è veramente convinto che la variante era fattibile non si capisce il motivo in base al quale nessun consigliere ha votato a favore. I "problemi" sollevati dalle osservazioni, in particolare di Regione e Provincia, sono assolutamente fondati ed è per questo che la variante era da bocciare. Non c'è solo il vincolo paesaggistico. Manca la totale contiguità con centri aziendali esistenti che viene falsamente sbandierata ed oltre alle valutazioni di tipo paesaggistico non mancano nemmeno quelle legate alla problematicità dal punto di vista tecnico del sito. Qui è illuminante l'osservazione della Provincia ed in maggior misura la relazione istruttoria della Provincia stessa che evidenzia come quel posto rientra tra le "aree potenzialmente soggette ad esondazioni" in un contesto di pericolosità geomorfologica ed idraulica. Per il resto il progetto in sé può essere positivo, ma in consiglio comunale si è chiamati ad esprimersi sulle varianti e non sui progetti. Visto che sono 10 mesi che abbiamo come PRC un atteggiamento costruttivo proseguiamo per questa strada cercando di ragionare tutti assieme su dove e come vogliamo investire nel nostro territorio sperando che, una volta tanto, il nostro appello non cada nel vuoto. Rifondazione comunista non si tira indietro al confronto con tutti.
    Un caro saluto

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Michele Lupetti
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