“Solo amando si può capire il senso delle canzoni d’amore“. Qualche anno fa un ignoto figuro dal look tamarro mi stupì nel bel mezzo della ridicola trasmissione “The club” dell’allora rete All Music. “Cavoli, ‘sto tamarro ha ragione” pensai, e lo penso tuttora. Oggi è San Valentino e gli sport preferiti sono due: la pessimistica demolizione totale della festa e del concetto di amore e di vita di coppia o la patetica esaltazione di un romanticismo vuoto e insignificante, quello giustamente messo alla berlina dal buon Alessandro Maurilli nel suo articolo di ieri. Volendo dire la mia finirò come sempre ponendomi nel mezzo. D’accordo con nessuno, ma per una sana mediazione.
L’amore è un amplificatore di sensazioni che riduce l’essere umano in qualcosa che visto dall’esterno può apparire davvero ridicolo. L’amore è sicuramente una fregatura. Ok, siamo d’accordo.
“Le coppie” sono fastidiose. Anche parecchio. Vero. E il testo del pezzo omonimo de I Cani (“Le coppie“, appunto) si prende giustamente gioco di questo insopportabile fenomeno sociale. Le coppie che anche i Vigili più stronzi non le fermano quasi mai e le coppie che anche se stanno sempre a litigare e vivono pantofalati nella depressione non si lasciano quasi mai.
L’interpretazione della coppia nella nostra cultura media, i clichè della vita degli innammorati, le regole non scritte dello stare insieme in questa Italia del 2012, sono qualcosa di davvero penoso. E ancora, nel 2012, non siamo riusciti a venirne fuori nonostante decenni di rivoluzioni culturali, liberazioni sessuali ecc ecc. Neanche Emanuelle (con una M sola) è servita a farci capire che si può vivere bene anche senza fidanzarsi.
Ed è vero che molti stanno insieme per abitudine, per comodo, per paura di stare soli, perchè non si trova di meglio, perchè ormai è così, perchè ma chi glielo spiega poi ai genitori e ai nonni che ci siamo lasciati, perchè ormai s’è comprato il Cd di Ligabue a mezzo, dopo chi lo prende, perchè dopo chi mi ci accompagna la domenica all’Outlet, perchè ma tanto che cavolo vado a cercare. Certi cessi d’omini (e di donne) stanno con quella/o che hanno perchè sanno di non poter mai trovare di meglio, e poi però passano le loro giornate a lamentarsi. E il San Valentino diventa un dovere, un obbligo da assolvere ormai senza voglia.
La cosa più triste, poi, è vedere i fidanzatini nei primi giorni (di fuoco) del loro amore, in quei giorni dove non ti stacchi mai e da quanto ti baci le labbra ti fanno male… e già immaginarseli dopo un annetto e mezzo in casa, col pigiama e le ciabatte, a guardare Maria De Filippi il sabato sera. Uno dei due già dorme (e russa pure!) e l’altro magari ne approfitta per smessaggiarsi con l’amante o pseudo tale.
Ma le vogliamo uccidere tutte queste coppiette oppure ce ne possiamo tranquillamente fregare e pensare a qualcosa di diverso per noi?
Chi odia San Valentino, anche se urla verità innegabili come quella della festa puramente commerciale e del giorno-apoteosi della vacua retorica, ha probabilmente dentro sè un vuoto fatto di altrettanta retorica. Cinica, disillusa, sicuramente meno stupida, ma frutto comunque di insoddisfazione e depressione.
State tranquilli, cari cinici distruttori del San Valentino, che prima o poi tocca anche a voi. Ora ridete, ma La costruzione di un amore spezzerà le vene delle mani anche a voi. Toccheranno anche a voi i mazzetti di fiori, i bigliettini, le ansie, le gelosie. Prima o poi lo farete. E se non lo farete… poveri voi, perchè vi sarete persi un pezzo di vita che vale comunque la pena vivere.
Perciò toglietevi di dosso l’acido e pensate che San Valentino, in fondo, può essere preso anche in modo molto leggero, come un’occasione per stare insieme alla persona a cui volete bene, e con la quale state bene. E se poi dopo mezz’ora smessaggiate con un’altra, che cce frega…
Se poi volete sapere come deve essere per me un rapporto di coppia… ecco, ascoltatevi Stairway to heaven dei giganteschi Led Zeppelin. Arrivate fino al cambio di scenario a 5.35 e ascoltatevi tutto l’assolo, il rientro cantato e il finale.
Per caso avete i brividi? Ecco…allora ci siamo capiti. Quello per me è l’amore
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LA CITAZIONE DI FOSSATI è UNA CHICCA DA INTENDITORI...AL TOP !!!!
a me dà i brividi che qualcuno la pensa esattamente come me!! grande lupetti!
Invece l'amore è soprattutto riuscire a stare col pigiama e le ciabatte a guardare Maria De Filippi il sabato sera, ed essere felici.