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La telefonata, il comandante e il merito

Dilaga in queste ore il link della telefonata, scovata dal Corriere Fiorentino (questo il link), fra la capitaneria di porto di Livorno e il comandante della Costa Concordia Schettino. Fra Facebook e Twitter si moltiplicano le condivisioni, come pure i commenti a ruota libera e con essi l’inevitabile crocifissione/linciaggio di un uomo oggettivamente indifendibile. La telefonata, a metà fra il raggelante e il tragicomico, ha toni quasi da dialogo fra Fantozzi e uno qualsiasi dei suoi megadirettorigenerali e per questo è un quadro estremizzato, ma terribilmente vero, di un certo modo di essere italiani. Proprio come lo erano i film di Fantozzi.

Va così in onda a social network unificati l’ultimo tassello dell’ennesima storia italiana. E’ probabile che alcune frasi resteranno nel parlato comune, diventeranno tormentoni. Magari qualcuno piazzerà pure quel perentorio “Salga sulla nave, è un ordine” nelle suonerie dei cellulari.

Ma ora è giunto il momento di smettere, evitando accanimenti ingiusti per un uomo ormai scaricato un po’ da tutti che vive un dramma terribile. Ora su tutto farà luce chi di dovere, anche se la stampa potrà continuare ad avere il suo ruolo positivo.

Per il resto ci si può solo augurare che la vicenda serva da lezione e che magari spinga a rafforzare al momento di fare delle scelte l’importanza dei criteri di competenza, capacità e merito per tutti gli incarichi, specialmente per i posti di grande responsabilità. Perchè è vero che la verità ce la dirà solo la magistratura e che il comandante aveva tutti i titoli, il curriculum e i km di navigazione necessari per essere in quel posto, ma l’impressione è quella che qualcuno un filino meglio del buon Schettino, e lo dico con tutto il rispetto e la comprensione del mondo, forse si poteva trovare

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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