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Italia Repubblica fondata sul Lavoro? Non basta!

Primo Maggio: siamo già pronti ad ascoltarci la grande retorica dell’Italia Repubblica fondata sul lavoro. Oggi (e basta) i Tg piazzeranno litanie sulla disoccupazione, sui licenziamenti, sui cassintegrati, sul precariato, sulle dimissioni in bianco, sull’articolo 18, sulle morti bianche… che imploderanno su loro stesse allo scoccare della mezzanotte e un minuto del 2 Maggio senza che nulla sia cambiato. Io ascolto e provo ad aggiungere un tris di concetti che ritengo non retorici, e che mi auguro qualcuno voglia sollevare in questa giornata.

Il primo è che in questo momento sarebbe positivo avere una repubblica fondata sul lavoro pagato decentemente, un traguardo ormai chimera, salvo che per le categorie protette-privilegiate che possono permettersi di dettare il loro costo.

Il secondo è che vorrei anche una repubblica fondata sul merito, concetto che sparisce invece maciullato da frustranti montagne di lavoro non pagato o pagato male, insopportabili “tappi”, avanzamenti di carriera insensati, “successi” e incarichi totalmente slegati da competenze e capacità reali. Invece ci vorrebbe una repubblica che isoli chi non vale nulla, e premi chi vale

La terza è che vorrei una repubblica fondata sulla voglia di lavorare. Anche qui sarebbe l’ora di dire che chi ha voglia di lavorare merita un lavoro, e chi non ha voglia non lo merita, e farebbe bene a lasciare spazio agli altri tornando a casa a girarsi i pollici.

Io credo che il lavoro dovrebbe assolvere due funzioni: a) realizzare una persona nelle sue aspirazioni rendendola felice b) permetterle di vivere dignitosamente senza peraltro dover diventare totale schiava del lavoro stesso.

Di tutto questo, ormai, ci siamo dimenticati. E la crisi non è certo una scusa buona.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • dopo decenni di cambiamenti radicali del mondo, mi piacerebbe legger "L'Italia è una repubblica fondata sul piacere",unico obiettivo della vita, dando per scontato che cittadini maturi sappiano che il lavoro è solo uno strumento indispensabile per il raggiungimento di quello scopo

  • Tralasciando scontati commenti sull'immagine di copertina (fantastica!) dell'articolo credo proprio che il senso ed il valore del lavoro sia proprio quello espresso da Michele. Il lavoro a servizio dell'uomo e non il contrario! Il Primo Maggio deve essere questo, deve essere ricordarci che la nostra vita è intrecciata al tema del lavoro; ma sembra si sia rimasti in pochi a fare certi ragionamenti. Buon Primo Maggio a tutti

  • L'aspetto piu' indigesto verte nel fatto di dover elemosinare il dovuto compenso dopo una prestazione di servizio eseguita con urgenza e a comandi. Dopo 5 mesi, dei sesterzi nulla neanche l'ombra, non solo, beffardamente ti viene detto: " entro due mesi provvederemo" ciò accade anche nel settore pubblico, con la copertura monetaria depositata in banca...magari vincolata ( sulle spalle e a spese nostre ) lucrando quattro miseri denari d'interesse. Retoricamente buon primo maggio soprattutto a quelle signore/i distinti che andranno in piazza a manifestare ( riempendosi la bocca di solidarietà e sventolando bandiere vessillo del loro credo " ed il giorno prima dal piedistallo delle loro funzioni e cariche ( magari fossero esplosive ) hanno negato "beceramente, grettamente" il dovuto a chi mesi prima ha prestato la propria professionalità e servizio per il bene Comune con spirito di grande abnegazione!

  • Buonasera,
    il mio personale parere in merito è il seguente:
    Lavoro mal pagato per 1000 motivi, vuoi la crisi, il blocco degli stipendi, le aziende con pressione fiscale immensa, ecc.
    MERITOCRAZIA che scrivo in grande in quanto necessita di essere vista perchè è veramente un qualcosa di latitante; vanno avanti nel lavoro gli amici degli amici, quelli legati alla politica, i parenti ovviamente...e statisticamente e notoriamente tutta la lista precedente è formata da dei fantastici incapaci!
    Per ultima la voglia di lavorare, che trovo anch'essa veramente valida come argomentazione ed assolutamente attuale, tanto che esorterei qualcuno che lavora nell'ambito sindacale, di elencarmi quante persone sono state allontanate sia nell'ambito pubblico che privato per il famoso Fancazzismo.
    Un Saluto Cordiale

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Michele Lupetti

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