Figuroni dei giornalisti italiani si susseguono in questi giorni mentre l’Italia impallidisce davanti alla lezione di democrazia della Norvegia. “Reagiremo a tutto questo (la strage di venerdì scorso) con più democrazia, più umanità” dichiara solennemente il premier norvegese, nelle stesse ore in cui dalle nostre parti sui giornali si leggevano titoloni con pronostici spacciati per notizie, quasi tutti in direzione della “Jihad“. Ma la Jihad, stavolta, non c’entrava nulla.
A 24 ore di distanza stessi pronostici sbagliati, con l’attribuzione dell’incendio di Tiburtina a “qualcuno degli anti-Tav“.
E poi va a finire (pare) che erano i rumeni che avevano rubato il rame. Tutt’altra roba, ma ormai era troppo tardi per riutilizzarla e scagliarla in funzione anti-immigrati. E poi quella è una tiritera che andava di moda qualche anno fa, ormai è passata.
C’è davvero un abisso di stile fra noi e la scandinavia. Viene da dichiararsi norvegesi per solidarietà, ma anche e soprattutto per ammirazione.
A nulla, in Italia, sembrano essere servite lezioni storiche come quella del personaggio di Gian Maria Volontè in Sbatti il mostro in prima pagina, il capolavoro di Bellocchio, quando da direttore de Il Giornale fa la sua “lezione di giornalismo” al debuttante collega Roveda.
Il titolo del giovane praticante: DISPERATO GESTO DI UN DISOCCUPATO, SI BRUCIA VIVO PADRE DI CINQUE FIGLI
Il titolo “rivisto” dal direttore: DRAMMATICO SUICIDIO DI UN IMMIGRATO, RIMASTO SENZA LAVORO
In quel caso la notizia resta la stessa, un suicidio alquanto tragico di un padre di famiglia calabrese, ma cambiano le parole per raccontarla. Punti di vista diversi sullo stesso fatto. Punti di vista, non mistificazioni.
Ormai, invece, senza più nessuno stile si modifica proprio la notizia, e se non c’è la notizia la si pronostica perchè c’è sempre fretta di arrivare prima degli altri e di dare alla gente una qualche risposta. Anche quando non c’è.
Tutto è cambiato. Ormai non c’è nemmeno più il mostro sbattuto in prima pagina. Stasera, infatti, il TG1 ha aperto parlando di calcioscommesse. E il mostro è finito in seconda.
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CONDIVIDO IN PIENO IL TUO PUNTO DI VISTA;
VOGLIO AGGIUNGERE IL FATTO CHE TUTTI I NOSTRI TELEGIORNALI E GIORNALI HANNO FATTO UNA PESSIMA FIGURA ANCHE QUANDO HANNO PARLATO IN TONI SARCASTICI DELLE CARCERI SVEDESI CHE SONO LE PIù ALL'AVANGUARDIA DEL MONDO E IN CUI I CARCERATI POSSONO REALMENTE REINSERIRSI NELLA SOCIETà ANZICHè ESSERE PER SEMPRE EMARGINATI E PASSARE ANNI DA SFOLLATI NELLE NOSTRE STRUTTURE DATATE E SOVRACCARICHE.