Panze, sederi sfatti, celluliti, pelli cianotiche, creme solari riciclate dall’anno scorso, panini confezionati a casa, pareo regalato da riviste di gossip…quest’anno l’Italia della Crisi (con la C maiuscola) è giunta palesemente impreparata alla ‘prova costume’.
E’ un report quantomeno possibile di questo primo weekend di estate vera, col 2 Giugno in mezzo e la tanto vituperata parata dei Fori Imperiali di cui alla resa dei conti tutti se ne sono fregati. Molti l’hanno infamata per giorni coi link su Facebook, poi se ne sono andati bellamente a cercar referigerio da qualche parte, con buona pace dei terremotati dell’Emilia, di Napolitano e dei carrarmati.
Ma dove sono andati i “Chianini”?
Il weekend marino è ormai privilegio di pochi. La crisi morde adesso come mai prima, tutto è bloccato, non si vedono spiragli. Rabbia, depressione e angoscia consigliano il mordi e fuggi, e chi s’accontenta gode. A meno che non s’abbia la barchetta ormeggiata da qualche parte, o la casetta al mare, acquisti dei tempi in cui i soldi c’erano.
Un salto al mare, parti la mattina e torni la sera col pranzo al sacco? Qualcuno c’ha provato. Ma il gioco non è valso la candela. Tanto stress, sabbia che resta nei tappetini delle auto, sedili infradiciati da costumi rimasti bagnati, bimbi che frignano, scottature da ricovero alle Scotte. No dai, non conviene.
I più hanno scelto il Trasimeno, che ormai è diventato la nostra Fort Lauderdale. Con un po’ di fantasia il clima e l’ambientazione possono ricordare lo Spring Break degli studenti americani in Florida. I ggiovani ci sono e si divertono fra partitone a beach, gelati strafogati all’ombra e Mojito pomeridiani.
Ricordiamoci che Damon Albarn, storico cantante di Blur e Gorillaz, aveva dedicato a questo nostro piccolo paradiso la canzone “Girls&Boys“, rimembrando la gioventù passata coi genitori in vacanza alla Badiaccia o giù di lì. E nel video si vedevano piscine popolate di ggiovani e girls (che) just wanna have fun. Ragazzi, se al Trasimeno si divertiva Damon Albarn non vedo perchè non ci si debba divertire noi.
L’impressione diffusa è che la crisi metta in difficoltà anche la cura delle apparenze, che negli ultimi anni era diventata assolutamente la cosa più importante, per ogni fascia d’età.
E’ inutile, non ci sono più soldi. In tanti hanno resistito finora tagliando su tutto meno che sulla cura del proprio corpo, del vestiario, del dettaglio di lusso, dell’abbronzatura, della depilazione, dello zoccolo, del costume e del pareo firmatissimo, della borsa da spiaggia da 600 euro che destava invidie e ti faceva sentire a posto. Ora non si può più, e anche i corpi crollano sotto il peso del meno tempo libero, perchè in questo periodo tocca lavorare davvero e addio palestre, piscine, estetisti, sofisticate cure e massaggi per essere sempre belli sodi.
In più, altro grande colpo ai corpi perfetti, il dilagare del MAGNARE come reazione alla crisi. Sopprimendo il superfluo, abbandonando il culto dell’apparenza, non potendo più fare niente se non l’ordinario, c’è un vuoto enorme da riempire. Lo si riempie ritornando alle origini, ai bisogni primari. E allora mangiamo. E parliamo di mangiare. E parliamo di cucina. Compriamo i libri per diventare grandi cuochi, guardiamo le trasmissioni dove ci spiegamo come cucinare. E pontifichiamo di ristoranti e vini. Siamo tutti sommelier o presunti tali. E risparmiamo per andare a magnare da qualche parte, e poi lo raccontiamo agli amici e insieme a loro progettiamo un’altra magnata.
Insomma: all’inizio dell’estate 2012, la grande estate della Crisi con la C maiuscola, siamo più grassi, vestiti peggio e abbiamo una fame da lupi. E davvero non ci resta che magnare e bere Mojito in riva al Trasimeno consci del fatto che se abitassimo a Lambrate saremmo sicuramente messi peggio