Continua la scarsa informazione riguardo sia alle attività del Consorzio di Bonifica della Valdichiana, sia alla riorganizzazione che arriverà a breve. Il problema della poca informazione l’avevamo segnalato da tempo, considerandolo come probabile principale causa della cattiva “digestione” da parte dell’opinione pubblica di quella tanto invisa “tassa sui fossi” che ha scatenato una ridda di ricorsi per illegittimità e clamorose quanto a volte eccessive (impressione personale) indignazioni. Ma cosa succederà adesso? Vediamo…
Da quest’anno la Regione, con votazione quasi unanime del Consiglio Regionale, ha deciso che saranno 6 e non più 26 gli enti gestori della bonifica in Toscana; 6 e non più 41 i comprensori. L’obbiettivo del riordino è quello di risparmiare semplificando, garantendo uniformità ed omogeneità di manutenzione dei corsi d’acqua
Alla Regione spetta l’indirizzo, il coordinamento, il controllo e l’attuazione delle opere strategiche; alle Province la gestione tecnica e amministrativa delle opere, l’attività di programmazione comune, il servizio di polizia idraulica, la realizzazione delle nuove opere di seconda e terza categoria, mentre i nuovi Consorzi si occuperanno della manutenzione delle opere idrauliche e della realizzazione delle nuove opere di bonifica.
Il finanziamento dell’attività dei Consorzi è previsto tramite le risorse provenienti dal gettito dei consorziati
Che significa tutto questo per il nostro territorio?
Quest’anno arriveranno 2 cartelle da pagare dal Consorzio di Bonifica Valdichiana. Quella del 2012, con una scadenza, e quella del 2013, con una scadenza successiva. Arriveranno però insieme, decisione presa per risparmiare sul costo della spedizione. La polemica è già partita, basta leggere i giornali locali, mentre l’iter dei ricorsi, numerosissimi, va avanti.
La Valdichiana entrerà poi nel futuro Consorzio “Alto Valdarno” (il nome pare che sarà questo) insieme con tutti i comuni della provincia di Arezzo, alcuni comuni della Valdichiana senese e alcuni del Valdarno fiorentino. Il nuovo “consorzione” avrà quasi certamente sede ad Arezzo, avrà un Presidente, una triade come esecutivo e un consiglio che sarà eletto dagli utenti. 15 consiglieri per la parte privata, 11 o 13 per la parte pubblica. Ovvero: ci saranno le elezioni per votare gli 11 (o 13) della parte pubblica con seggi in tutti i Comuni, a cui potrà partecipare tutti coloro che hanno pagato la bolletta
Una contemporanea riclassificazione delle aree di bonifica porterà nelle mani del “Consorzione”, per quanto riguarda la nostra vallata, un reticolo 4 volte maggiore di quello gestito attualmente. Cioè ci sarà più da lavorare. A pagare saranno in più, ma resta da capire se il livello medio delle bollette (più lavori, ma più gente che paga) sarà più alto o più basso.
Lasciando quindi per universalmente condivisa l’idea che la manutenzione dei fossi sia necessaria (le emergenze-pioggia lo confermano) e in attesa di capire la legittimità del recapitare cartelle anche a chi abita in un centro storico i rebus da sciogliere sono due:
– il riordino avrà davvero senso? raggiungerà gli obbiettivi sopra elencati?
– Comuni e cittadini saranno serviti meglio o peggio?
Personalmente ho molti dubbi.
Fra un anno l’ardua sentenza, sperando che nell’opinione pubblica si possa dare un giudizio informato, guardando alla sostanza delle cose e ai reali eventuali difetti del meccanismo e non a tutto il fumo che c’è intorno. Perchè anche su questo, francamente, ho molti dubbi