Visto che è consuetudine dare i premi ai “personaggi dell’anno“, sia su scala nazionale che locale, quest’anno proviamo anche a noi a tirare un qualche bilancio di questo 2016 andando a cercare due protagonisti, rigorosamente un uomo e una donna, che a nostro modo di vedere meritano un complimento. Vorremmo stare sul locale, ma l’ispirazione è poca e allora almeno in parte usciamo dai confini della nostra vallata. Premiando due Sindaci, anzi tre.
Sindaci? Ebbene sì.
Sia chiaro che non ci piace alimentare una mitologia proprio della (a noi antipatica) “seconda repubblica“, cioè quella del Sindaco dominus di una comunità, super-eroe che deve occuparsi di tutto, sistemare tutto, risolvere tutto, accontentare tutti e proteggerci dall’alto di un super-potere che di fatto, purtroppo o per fortuna, non ha.
Fare il Sindaco è una funzione istituzionale, all’interno di un sistema molto complesso che intreccia vari enti e divide le competenze e (appunto) i poteri. Nessuno, da solo, può compiere miracoli. Però c’è ancora qualche Sindaco che i poteri che ha li usa bene, in modo corretto, senza troppi protagonismi, con attenzione alla sostanza e fa veramente delle cose buone e utili.
Ad esempio viene da pensare alla Sindaca di Lampedusa, Giusi Nicolini.
Beh, in quanto a tegole cadute tra il capo e il collo lei è una di quelle messe peggio. La sua è una realtà isolata dal mondo, divenuta all’improvviso frontiera fra due mondi. Quello che sta bene, anche se sempre più in crisi, e quello che sta male, fra povertà, guerra, violenza. Uno vuole entrare nell’altro, più per disperazione che per desiderio vero, ma l’altro non ha i mezzi per accoglierlo senza distinzioni.
Chiunque altro avrebbe perso la testa. Chissà, magari sarebbe diventato alfiere del populismo, avrebbe assecondato le reazioni peggiori che di fronte a una simile ecatombe inevitabilmente ribollono. La Sindaca invece ha tenuto la barra dritta, ha agito con coraggio e uno stile encomiabile, organizzando una comunità senza troppi aiuti dall’alto. Brava.
Un altro Sindaco a cui il 2016 ha riservato sorprese davvero brutte è il Sindaco di Amatrice, Sergio Pirozzi. Era lì a governare un territorio che stava bene, si direbbe “ridente”, quando all’improvviso tutto è crollato. Non in senso metaforico, purtroppo. Anche in questo caso chiunque avrebbe perso la testa, ma invece Pirozzi l’ha mantenuta al suo posto e s’è dato da fare con ogni mezzo, mantenendo la calma e immolandosi per i suoi concittadini. Fino all’invito ai parlamentari a passare qualche notte d’inverno in tendopoli, che non è populismo, ma è un invito a ricollegarsi con la realtà. Bravo anche lui.
Se poi proprio vogliamo dare un’occhiata alla nostra Valdichiana certo ci sarebbero da premiare molti soggetti. Associazioni, persone, atleti, cittadini e anche amministratori che hanno dato ampia prova di senso civico, di solidarietà, di impegno e di valore in questi 12 mesi, spesso senza neanche finire sui giornali. Ma sapete com’è, qui sulle pagine di Valdichianaoggi.it abbiamo un po’ la fissa della politica, e allora tocca tornare a fare i raggi agli amministratori. Per questo una menzione speciale la riserviamo al Sindaco di Montepulciano. Non ce ne vogliano i suoi detrattori, ma Andrea Rossi, che da 7 anni e mezzo guida la città del Poliziano, è un bravo Sindaco. Non è solo una questione di mercatini di Natale o di boom turistico. E’ questione di stile, prima di tutto, e di coscienza politica che permette di tradurre valori e idee in atti concreti. La realtà di Montepulciano, che certo era stata ben governata anche prima, in questi anni è cresciuta molto. “Ha un nome”, si dice, ed è vero. Un nome costruito con l’offerta culturale (basterebbe il Cantiere Internazionale d’Arte, ma c’è molto di più), con una mentalità moderna ma comunque non incline alle mode e al protagonismo passeggero, con l’attenzione alla concretezza. Rossi si spende nella promozione della sua città nel mondo, in terre nuove e (ancora) “vergini” come l’Oriente, ma lavora bene anche “dentro” la sua collettività. Ha lanciato progetti culturali importanti, ma ha anche ideato strumenti per sostenere l’economia, anche quella agricola. Ha capito che un Comune per funzionare deve avere una macchina sana, e allora ha cercato nuovi accordi coi propri dipendenti bypassando l’inerzia di chi gli sta sopra. Tante cose piccole, ma che hanno prodotto risultati.
A lui vanno i nostri più sinceri e disinteressati complimenti. Con gli auguri di buon lavoro per il 2017
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Non conosco i sindaci citati ma ho assoluta fiducia nel tuo giudizio in merito.
Mi fa piacere che tu metti in rilievo il ruolo ed il lavoro dei sindaci, perché credo che da essi solo possa oggi ripartire lo sfilacciato rapporto di fiducia fra cittadini e politica, base indiscutibile della democrazia.