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Il 2001 è tornato di moda. Purtroppo

E’ ovvio che per chi fa giornalismo e soprattutto per quei (pochi) che lo fanno veramente in modo libero, responsabile e dicendo quello che pensano e non quello che fa comodo il massacro nella redazione della rivista Charlie Hebdo è stato un duro colpo. Sarà per questo che per qualche giorno gli spunti per scriverci sopra un pezzo mi sono mancati, mentre scorrevano centinaia e centinaia di opinioni, esternazioni, prese di posizione ecc ecc su ogni social e su ogni media le quali inevitabilmente ci hanno riempito la vita di tutti in queste ore

Anche oggi mi resta, oltre al dolore per quello che è accaduto, più che altro un certo fastidio per quel sempre più deprimente fiume in piena di ovvietà, ipocrisie, baggianate e bestialità che c’è toccato leggere e sentire sull’onda emozionale-emulativa del momento

La mia impressione è quella di una sorta di ritorno al 2001: stesso clima di terrore, stesse strumentalizzazioni politiche, stessi deliri, stessi isterismi, stesse banalizzazioni furbastre, stesse polarizzazioni simil-calcistiche dell’epoca nata col G8 di Genova e poi esplosa in tutta la sua tragicità dall’11 Settembre in poi. In più ci sono i Social, che all’epoca non c’erano, con tutta la loro carica virale – emulatoria che come sempre esalta il peggio e fa sparire il resto

E’ il caso, ad esempio, di tanti sperticati ed esagerati aneliti in difesa della libertà di parola e di opinione postati da chi, nel profondo dell’animo, farebbe volentieri a meno di chi gli dà contro, se non addirittura di chi prova a dire mezza cosa diversa dagli altri e non sta tutto il giorno solo e sempre a cantargli le lodi. 

Poi c’è la fiumana melmosa della speculazione politica, che come sempre va in direzione della superficialità e la cavalca a tutto spiano. In questo trionfo dell’approssimazione la strage finisce per essere spiegata come il risultato naturale dell’immigrazione e si strumentalizza pure un’intellettuale straordinariamente profonda e complessa come la Fallaci per bassi fini momentanei

L’epoca buia di Bush, Bin Laden, Saddam, del terrore su scala mondiale e delle guerre ai ‘paesi canaglia’ rischia di tornare tristemente attuale, con l’aggiunta che all’epoca non c’era la crisi economica, mentre adesso la viviamo da più di 7 anni e la lucidità dei cervelli è notevolmente ridotta

Tanto ridotta da spingere qualcuno ad auspicare nuove soluzioni militari da Guerra Santa. Le stesse soluzioni militari che furono messe in atto dal 2001 in poi e che a quanto pare non sono servite assolutamente a niente, anche se nessuno di coloro che all’epoca le sponsorizzava ha ora il coraggio di dirlo

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • Questo è un secolo di migrazioni di massa, che cambieranno radicalmente la identità delle popolazioni europee; è quindi ora di elaborare idee e programmi politici di livello storico-strategico capaci di preparare i nostri concittadini a considerare la presenza crescente ed incontrastabile di "estranei" non come una minaccia ma come una grande opportunità di crescita culturale ed economica, se non vogliamo entrare in una guerra permanente in cui episodi di questo genere saranno ricordati come meri segnali in tempi di pace.

  • Certo che ci vuole un bel coraggio, oggi 9 gennaio 2015, dopo i fatti di Parigi a ritenere l'immigrazione una grande opportunità.
    Per il resto sono d'accordo con Lupetti.

  • Gli Stati Uniti, La Gran Bretagna, la Francia e la coalizione internazionale che ne fa parte, hanno iniziato guerre e destabilizzato paesi ed aree intere, a partire dall'Afghanistan, l'Iraq, la Libia, l'Egitto e a seguire la Siria e altri paesi africani, per portare la democrazia e ci ritroviamo con il terrorismo islamico in molte nazioni del mondo e addirittura uno stato-nonstato, che è il Califfato dell'ISIS sorto fra Iraq e Siria. Grave è che l'ONU sia stato a gurdare ed ha manifestato così la sua più profonda inutilità. Adesso non sarà facile ripristinare una situazione di rapporti civili fra stati e non sarà facile nemmeno combattere il terrorismo, come abbiamo già sperimentato in passato e non so nemmeno quale potrebbe essere la soluzione !!

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Michele Lupetti

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