Arezzo è in provincia di Cortona. Avendolo scritto un giornalista aretino, Andrea Avato in un bellissimo editoriale, lo si può riportare senza essere tacciati di campanilismo. Oggi tutto il comune di Cortona, dal centro storico alle più piccole frazioni, si sente “l’ombelico del mondo“, orgoglioso del suo alfiere Jovanotti e a questo punto anche del “Mix“, quell’idea che inizialmente poteva sembrare un guazzabuglio che poi ha dimostrato di funzionare alla grande. Non c’erano 20mila persone ma 10mila al massimo, ma davvero ieri fra Saviano e (soprattutto) Lorenzo abbiamo fatto il panico, li abbiamo surclassati tutti e ormai chiunque deve ammettere che Cortona è una spanna avanti sul fronte degli eventi e delle dinamiche fra cultura, manifestazioni popolari e turismo.
Anzi, a dire il vero abbiamo fatto il panico in questi nove giorni (“i nove giorni che sconvolsero Cortona“, ho scritto ieri su Facebook) perchè il festival è stato bello tutto e abbiamo dimostrato di poter sostituire il Tuscan Sun con qualcosa di enormemente meglio, più a portata di mano, più adatto a noi e fatto da noi, più vero, vivo, interessante e intelligente. L’astronave aliena è stata rispedita a casa e ce l’abbiamo fatta da soli, con gli amici/risorsa che avevamo (Feltrinelli, Regione Toscana e Jovanotti su tutti) il primo dei quali (la Feltrinelli) non è certo frutto di una banale botta di culo ma di contatti più che trentennali orditi passo dopo passo da gente che ha dimostrato di averci visto lungo.
Perchè il successo di questi giorni è anche il risultato di una scelta che a Cortona è stata fatta almeno 40 anni fa e di cui dobbiamo andare fieri perchè sul lungo periodo è stata giusta. Qualcuno, negli anni ’70, non voleva la chiusura del traffico in Via Nazionale, qualcuno non voleva che si smettesse di far costruire case sul cono collinare, qualcuno non voleva che si aumentassero gli investimenti in cultura, sul patrimonio artistico e voleva risorse per l’artigianato, l’agricoltura, gli allevamenti o addirittura per lo sviluppo di una qualche rete industriale nel territorio. L’Azienda di Turismo e Soggiorno? Ma dai…a che serve… La Sagra della bistecca? Bah… La Mostra del Mobile Antico? Ma per favore…
In quell’epoca avrebbe avuto pienamente senso non fare quello che abbiamo fatto e fare tutto il resto. Nessuno avrebbe potuto obiettare granchè, anzi, c’avrebbero detto tutti bravi. Ma noi abbiamo fatto una scelta differente e da lì, pur fra alti bassi, storture e errori, siamo riusciti sempre ad andare avanti con una certa coerenza fino al trionfo di ieri sera che rappresenta la vetta di Cortona che ormai è una icona pop ed è riuscita a sostituire l’enormemente attraente marchio/brand del “Sole della Toscana” e del “Campo di Girasole” con qualcosa di più vero e vivo
Insomma: è stata magia e siamo arrivati alla vetta. Una vetta che è merito di tutti, di quelli di 40 anni fa come di quelli di adesso e che ci fa ricredere: noi siamo sempre critici verso chi ci amministra e chi lo ha fatto nei decenni passati, ma in fin dei conti dobbiamo ammettere che anche in Valdichiana s’è visto parecchio di peggio
Alla gloria e basta c’è però sempre, secondo me, la necessità di contrapporre anche uno sguardo d’insieme sul resto, perchè mica tutto è perfetto a Cortona eh, anzi. E’ un lavoro sporco, ma qualcuno deve pur farlo.
Prima osservazione: un trionfo come quello di ieri sera è frutto anche di un investimento enorme. Frutto in parte della tassa di soggiorno (che ci possiamo permettere di inserire proprio grazie a 40 anni di politiche per il turismo), ma nell’emergenza che attanaglia il nostro tessuto sociale la spesa per questo festival, se riproposta, potrebbe diventare davvero menomante per altri settori che in questo momento non possono non essere considerati prioritari. Insomma: il Festival dura 9 giorni, ma l’emergenza sociale c’è tutto l’anno, non dimentichiamoci di questo, altrimenti si fa come quando l’Italia vince il Mondiale di calcio. E poi comunque i conti facciamoli per bene, togliamo l’ultima giornata e calcoliamo alla fine i ritorni reali. Tantissimi per i cortonesi, che hanno seguito il festival con assiduità e passione, ma sui risultati in termini turistici (italiani e stranieri) occhio a fare troppi trionfalismi
Seconda osservazione: sarà difficile ripetersi. Il nostro “Sid” ha finito il suo caricatore stravincendo la guerra contro Barrett Wissman e contro anche chi, sul piano più politico, per una serie di circostanze gli è “passato avanti” prendendosi posti prestigiosi (leggasi: parlamento) pur avendo molte meno qualità di lui. Ieri sera “Sid” ha sparato anche col bazooka-Jovanotti tanto per essere sicuro di non avere più avversari o detrattori sopravvissuti (colpo unico e non riproponibile, almeno credo, per quanto l’idea del nostro Luca Trippi sul “CampoVolo in Chiana” copiato da Ligabue e da riproporre ogni anno mica era una cavolata…). Ma finita la guerra adesso potrebbero pure essere finite le munizioni. L’anno prossimo non ci sarà più lui, a breve probabilmente non ci sarà più il dirigente della cultura (quello dell’amicizia trentennale con la Feltrinelli, che andrà in pensione) e l’edizione 2014 sarà tutta da reinventare. Con un Sindaco nuovo che non potrà limitarsi a fare il Sindaco, ma dovrà essere propositivo, creativo, capace di intessere ulteriori rapporti e tenere alto il livello. Francamente, vedendo il parterre de roi (si fa per dire…) dei pretendenti, sono un po’ preoccupato
p.s in chiusura un ringraziamento speciale al nostro squadrone composto dai fratelli Irons / Ferri e dal mitologico fotografo Andrea Migliorati. Abbiamo fatto un lavorone. Un grazie anche a tutti voi lettori per l’enorme sostegno e pure a chi mi è stato vicino in questa settimana, condividendo con me questi nove giorni, colazioni, pranzi e cene, approccio alla vita alquanto naif e nottate di caldo comprese. Grazie anche all’Ufficio Stampa del Festival e del Comune di Cortona per la collaborazione costante e la grande professionalità dimostrata
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Solo sfogliando le tue foto di domenica mattina al teatro signorelli (ciao Sid guarda come mi diverto) ho finalmente capito che Sid è il primo cittadino. Ma credo che tutto ciò sia accaduto solo e grazie all'irrefrenabile creatività, tenacia e altro... di quello strano figuro non molto alto di barba munito. Credo che non ci sia sindaco che tenga rispetto all'operato del barbuto. Poi a chi vanno i meriti istituzionali è altra cosa.
Chiudo con una citazione cinematografica: "io la conoscevo bene".
Complimenti bell'articolo perchè senza citarli hai reso onore a chi ha amministrato per 40 anni questa città. E non deve apparire un elogio ai Sindaci o agli Assessori, ma a tutti quei cittadini che votando hanno sposato quel modello di pensiero e di Cortona . Hai ragione anche sul resto , vediamo che questo non costi troppo ma per ora ( da Cortonesi)godiamoci il risultato.
Giancarlo Cateni
Mi entusiasma l'idea di Arezzo in provincia di Cortona, diamo il giusto merito, ma non esageriamo con gli elogi sperticati agli amministratori, presenti e passati. Cortona è un "bel prodotto" che si vende bene, ma il successo delle manifestazioni non dipendono dal colore politico di chi amministra Cortona, ma dalla felice intuizione di uomini di cultura del passato e presenti, non necessariamente schierati in politica. La vocazione culturale è trasversale alle forze politiche cortonesi, ma il governo ininterrotto in 60 anni di una parte politica non vuol dire necesssariamente che le altre avrebbero fatto peggio... Per di più, proprio guardando Arezzo, è giusto rimarcare come abbia avuto un periodo culturale molto florido proprio sotto l'amministrazione di centrodestra, con un significativo incremento del turismo proprio in quegli anni. Forse l'unico periodo in cui Arezzo si è avvicinata a Cortona... ed il merito non era solo dei politici, ma anche di numerose persone che hanno contribuito al buon lavoro; buon lavoro che ha avuto problemi a riproporsi con le ultime amministrazioni di sinistra.
Ed infine, con il vasto territorio che ha Cortona non trovo disdicevole investire anche in una edilizia sostenibile, nell'agricoltura, in un'industria appropriata e quanto possa produrre ricchezza per il nostro territorio!!!! Che tradotto significa semplicemente: _Non si può mica ballare e saltere una settimana e morire di fame tutto il resto dell'anno!!!!
Ma infatti, caro Alberto, non c'erano lodi sperticate con significati politici, almeno in quanto scritto da me, nè esclusioni di tutto il resto che deve comunque esserci. Però, semplicemente, volevo ricordare che 35 o 40 anni fa c'era chi ha compiuto una scelta. Non l'hanno fatta solo i politici di allora, l'ha fatta la gente. Se ne poteva fare un'altra, altrove (Arezzo) l'hanno fatta, puntando più sul settore industriale/artigianale, ha prodotto risultati economicamente rilevanti per tanti anni mentre noi arrancavamo, poi c'è stato proprio bisogno di ricambiare direzione (come dici giustamente tu, anche nella fase Lucherini). Non si può dire chi ha sbagliato e chi ha fatto bene: però certo adesso, dopo 35-40 anni, i risultati dell'una e dell'altra scelta si vedono: se avessimo infestato la collina cortonese di villette a schiera probabilmente ora non saremmo qui a festeggiare con tutta questa gente. Ovvio però, e l'ho scritto centinaia di volte, che Cortona non può essere solo turismo o eventi. E pure a Cortona non va affatto tutto bene e di errori, negli anni ne sono stati fatti moltissimi. Ma questo, ripeto, è una ovvietà e nel territorio cortonese possono e devono continuare a convivere più cose
Cortona per nove giorni «ombelico del mondo». Definizione azzeccatissima, benché contenga una forte vena di campanilismo.
Leggo il tono degli articoli: non contengono soltanto la descrizione di una serata di festa indimenticabile (perché indimenticabile è stata), ma prendono spunto dal successo della manifestazione per contrapporre la vocazione turistica dei cortonesi alla presunta scarsa vocazione degli aretini. Un conto è dire: «serata indimenticabile»; altra cosa è dire, come s’intuisce: «serata indimenticabile perché noi cortonesi siamo i migliori e gli altri valgono meno di noi». Legittimo, ma troppo autoreferenziale.
Non è questo, secondo me, il tipo di analisi opportuna.
Cortona ha avviato una politica turistica fin dagli anni sessanta – sindaci Petrucci e Barbini. Ha dirottato lì quasi tutte le sue risorse. Leggendo il bilancio del comune e il modo in cui le risorse sono impiegate, è facile notare che il capitolo cultura abbia un peso maggiore che in altri comuni del territorio.
Arezzo, Bibbiena, Montevarchi, San Giovanni Valdarno e Sansepolcro non hanno potuto fare altrettanto. Hanno dovuto affrontare altri problemi: crescita occupazionale, tutela dei posti di lavoro, sviluppo urbanistico, miglioramento delle infrastrutture. Tutte questioni che la realtà cortonese ha conosciuto in misura meno dirompente.
Prendiamo, quindi, il Cortona Mix Festival come un’occasione di scambio tra le due realtà. Negli anni sessanta e settanta molti cortonesi erano stipendiati dalle industrie di Arezzo, sistemavano la loro casa e facevano studiare i figli.
Oggi Arezzo guarda con interesse all’offerta culturale di Cortona. Ma il campanilismo, per piacere, lasciamolo stare.
Ma infatti dici quello che ho scritto io: non è "scarsa vocazione" turistica, sono semplicemente scelte diverse fatte 35 o 40 anni fa: a Cortona si è scelto di privilegiare una via, ad Arezzo un'altra. Non mi pare un'analisi campanilista, ma semmai obiettiva: fra l'altro non credo che sia giusto sottovalutare Arezzo anche sul piano turistico o dell'attrattiva, i grandi numeri raggiunti con le varie "Notti" di quest'anno parlano piuttosto chiaramente. Colpisce però che un non capoluogo di provincia come Cortona riesca a emergere come in questi giorni
Finito il buummm con il Cortona Mix Festival grazie a Jovanotti, ora pensiamo al Futuro, prepariamoci ad un'altro Buummm per il prossimo anno, aggiustando i Cocciai, creando nuovi Parcheggi e studiare intrattenimenti per tutta la stagione estiva, non solo per 1 giorno...
E' vero Lorenzo che alla base di questo grandioso risultato c'è quel piccolo grande uomo che si occupa di cultura da tanti anni e che ha sempre mantenuto conatatti e conoscienze. Uno che non si tira mai indietro, che lavora dietro le quinte ma che lo incontri anche per strada a distribuire programmi e volantini. Senza togliere nulla ai meriti del Sindaco Vignini, ci corre l'obbligo però di ringraziare il nostro dirigente alla cultura Alfredo Gnerucci ( Alfredino ). Negli anni '90, una sera a cena a Cortona, il Sindaco di Arezzo Aldo Ducci nel parlare di cultura e turismo mi disse semplicemente che considerava Cortona " il salotto buono di Arezzo " e che in ogni occasione in cui veniva qualche personalità, Lui li portava in visita nella nostra città. Il bello che lo diceva senza invidia ma con grande affetto e amicizia, spiegandomi poi che le storie di Cortona ed Arezzo dopo la guerra furono molto diverse, dove Cortona scelse giustamente la via della cultura e del turismo, mentre Arezzo scelse lo sviluppo industriale con tutto quello che ne conseguì, ma che fece di Arezzo un prestigioso distretto industriale fra i più grandi del mondo, nel settore orafo. Io direi che Cortona è importante per Arezzo come Arezzo è stata importante per Cortona perchè ci ha dato lavoro, è bello che ci sia questa complementarità fra le due città.
E' difficile ed anche stucchevole ricercare negli anni andati le ragioni del successo del Mix festival di quest'anno. Tutti quelli che hanno concorso alla sua riuscita meritano un plauso; ma va da sè che gli artefici principali sono stati il sindaco Vignini e Lorenzo Cherubini. A loro e solo a loro spetta il centro della ribalta.
La "competizione" c'è più per i media che per i cittadini, in fondo, a noi gente comune rimane il ricordo di un'esperienza unica, di un festival che ha portato lustro e gloria alla nostra amata Cortona, ma in fondo, quando ci sono iniziative ad Arezzo, come a Castiglion Fiorentino ci muoviamo e partecipiamo, perché il campanilismo c'è, ma per fortuna è più per burla che per astio. Così come moltissimi del territorio provinciale hanno partecipato al nostro Mix, e costantemente durante l'anno popolano locali e ristoranti del centro storico. La scelta fatta 40 anni fa si può quindi dire azzeccata, basti guardare anche agli anni di Umbria Jazz, al Vintage Festival, alle varie sagre, ecc... Tutte iniziative, insieme anche all'aspetto culturale dove il bellissimo e rinnovato Maec la fa da padrone, che hanno attratto negli anni frotte di turisti a Cortona. In tutto questo c'è un però, mi aggancio, Michele, alla tua "prima osservazione", che condivido pienamente, per dire che secondo me la scelta è stata giusta è vero, ma non è stata forse troppo penalizzante per gli altri settori, troppo esclusivista? Si leggono di continuo, sui media locali, articoli di protesta o lamentela verso Trenitalia per i disagi arrecati alle centinaia di pendolari che dal cortonese ogni giorno vanno a lavorare ad Arezzo (per chi è fortunato), a Firenze e fino anche a Roma. Ci siamo mai chiesti perché abbiamo così tanti pendolari? La risposta è abbastanza semplice, il nostro territorio non offre posti di lavoro, l'industria del turismo è florida e fiorente, ma non sufficiente a portare un indotto adeguato alla crescente popolazione del nostro territorio (circa 7mila abitanti a Camucia, quasi 5mila nell'area di Terontola). L'auspicio credo sia quindi quello di portare avanti la scelta fatta e che si è rivelata vincente, cercando però di strizzare l'occhio anche ad altri settori, affinché si possa parlare di Cortona come perla per il turismo, e come esempio di modernità per le imprese e la piccola industria locale.
Insomma, che il sindaco e tutti gli organizzatori si godano questo momento di meritatissima gloria, a loro va davvero un grandissimo plauso per quanto fatto, ma è già il momento per mettere da parti le lodi e tornare a capo chino sul difficile lavoro di amministrazione di questa cittadina e del suo territorio.