Il Ferragosto come sempre coincide con le gite fuori porta e quest’anno, visto che da mesi discutiamo di organizzazione dei parcheggi, ztl e politiche turistiche sostenendo con convinzione le nostre posizioni, c’è sembrato giusto formare una spedizione in due realtà limitrofe, per molti versi simili alle nostre, ma che probabilmente vivono da più tempo la condizione di ‘città turistica‘ e hanno maggiore esperienza nell’affrontare determinate situazioni di ‘pienone’: San Gimignano e Volterra
L’obiettivo era capire se in giornate da ‘bollino rosso‘ come quelle del ponte ferragostano tali città fossero comunque vivibili e visitabili senza esagerati stress e se in generale la situazione di auto circolanti, parcheggi, viabilità ecc ecc fosse immune da storture e situazioni ingestibili, spesso causate da pessimi comportamenti degli utenti (a tal proposito anche nel weekend appena concluso vari episodi ci sono stati segnalati dai nostri lettori)
Abbiamo notato, come era prevedibile che c’è molto da imparare, sia da San Gimignano che da Volterra.
Giunti alla prima meta (San Gimignano) intorno alle 10 ci siamo trovati di fronte, già a quell’ora, a una vera ‘invasione‘ di turisti, che però non aveva corrispondenza in un caos stradale.
Prima del centro storico, che è totalmente chiuso al traffico con orario 0/24, sorgono già i primi parcheggi. Oltre ad essi anche apposite aree camper e per i pullman
La distanza dal perimetro delle mura è sicuramente notevole, ma sono in funzione due linee di bus navetta: entrambe servono per collegare i vari parcheggi al centro storico con pochi minuti di attesa e tragitti brevi.
Man mano che ci si avvicina al centro i parcheggi, tutti relativamente piccoli e ricavati in modo il più possibile ‘naturale’, senza impatto particolare nè sul piano visivo nè su quello geo-morfologico, diventano a pagamento.
Nelle immediate prossimità del centro si vedono infine altri parcheggi, ma sono riservati ai residenti: in alcuni casi neanche a loro è permesso l’accesso dentro le mura e ciò garantisce un centro storico quasi completamente senza auto e altri tipi di mezzi, per la tranquillità di chi visita e vive la città. Anche in caso di numero di visitatori altissimo non vi sono quindi problemi particolari: c’è spazio per tutti e non si corrono rischi.
Il sistema della segnaletica, infine, è molto funzionale: cartelli luminosi indicano i posti liberi nei vari parcheggi e la numerazione progressiva degli stessi permette di capire velocemente a che punto ci si trovi e quanto si sia distanti dalle porte di ingresso alla città. Infine si può vedere lo stato dei parcheggi anche on line
Svariati Vigili Urbani in servizio, infine, governano i flussi, indirizzano le auto a seconda delle necessità ed effettuano controlli prevenendo così comportamenti scorretti
Si obietterà dicendo che San Gimignano, riconosciuta dall’Unesco come patrimonio dell’umanità, ha potuto negli anni godere di numerosi finanziamenti che gli altri Comuni hanno potuto solo sognare.
Ciò è certamente vero; passiamo allora all’esame di Volterra
Arrivati lì alle 13.30 ci siamo trovati una situazione abbastanza simile. Certamente la cura del dettaglio era meno maniacale, c’era qualche vigile in meno e la segnaletica era un po’ meno performante, ma la logica utilizzata era sostanzialmente identica: i primi parcheggi molto esterni erano gratuiti (e con essi l’area camper e autobus) e collegati con percorsi pedonali, i parcheggi più vicini erano a pagamento (anche in questo caso: tutti abbastanza piccoli e inseriti ‘naturalmente’ senza multipiani / autosilo e altro), i parcheggi più vicini erano riservati ai residenti e il centro storico era chiuso per buona parte della giornata (orario 10/20) e risultava pressochè totalmente sgombro di auto. Anche qui, quindi, la situazione era tranquilla e a misura di turista.
Ci è sembrato quindi utile capire la logica che sta alla base di tutto, così da poterla mutuare nella nostra realtà.
I punti fondanti ci sembra siano questi:
– Tutela del centro storico: ZTL vera e completa, molto spesso con orari 0/24
– Tutela dei residenti/lavoratori: con parcheggi riservati all’interno del centro storico o nelle immediate vicinanze, inaccessibili agli altri utenti
– Creazione di un ‘sistema’ integrato di segnaletica adeguata, navette e rete di parcheggi inseriti in modo naturale e non impattante con la logica “più lontano = gratuito con collegamento / più vicino = a pagamento / vicinissimo o nel centro storico = riservato ai residenti e/o lavoratori“
– Ruolo dei Vigili Urbani: presenti e utili non solo per gestire le situazioni, ma anche per dissuadere da comportamenti scorretti
Fra gli altri elementi emersi, infine, c’è anche qualcosa di complementare: dal resto della segnaletica sempre chiara e precisa (cartelli pochi, ma di facile lettura e soprattutto utili) agli arredi urbani (fra essi: i cestini) ovunque identici, come pure alle Chiese che, miracolosamente, risultavano aperte e visitabili nella quasi totalità con tanto di brochure informativa in ognuna di esse, in più lingue
Insomma: c’è materiale su cui riflettere in questo autunno, sperando di recuperare il gap. Pare comunque evidente la necessità di riadattare (e parecchio) la logica imperante in tanti (troppi) soggetti. Sforzarsi a conoscere meglio la realtà della propria città e farsi un giro fuori ogni tanto può servire a capire meglio tante cose, soprattutto che la qualifica di ‘città turistica’ non è compatibile con vecchie abitudini che, proprio di fronte al fatto di essere un luogo visitato da tante persone, ormai non sono più sostenibili, a meno di sprofondare nel caos