Mi è capitato in questi giorni, da acerrimo nemico del caldo, di stazionare molto in zone montane per prendere un po’ di fresco e farmi qualche corsetta in condizioni climatiche ottimali. La mia montagna preferita, anche per questioni di distanza chilometrica, è ovviamente la montagna cortonese: il Monte Sant’Egidio, il Monte Ginezzo, Portole e la discesa fino a Tornia. Specialmente Sant’Egidio è per me luogo di tanti bei ricordi, visto che nei bei tempi andati, quando si stava meglio perchè si stava meglio, era meta di picnic con genitori e nonni, di pomodori ripieni di riso e quant’altro.
Poi, nell’epoca del motorino, non mancavano le cocomerate con gli amici. Specialmente a Ferragosto
E’ così che, ripercorrendo in sequenza le varie tappe delle mie mete di infanzia e adolescenza, sono stato costretto a constatare che rispetto a quindici o trent’anni fa la situazione è notevolmente cambiata. In peggio.
Quello che manca, prima di tutto, è la manutenzione.
Senza rivolgere precise accuse a nessuno e comprendendo tutte le difficoltà del momento mi limito a segnalare che l’area di Sant’Egidio, specie la mitica pineta in cui regnavano i pic-nic, è dominata dall’erba alta, i tavoli sono rovinati, non ci sono le condizioni oggettivi per stare bene. Mi auguro che almeno in questi giorni, anzi in queste ore, si sia già provveduto a rimettere un po’ in sesto le cose, visto che siamo proprio a Ferragosto e qualche famiglia potrebbe pensare di fare come facevo io coi miei una trentina d’anni fa.
La strada “della Croce” è in parte crollata, in altre parti vi sono dei tronchi di alberi caduti che hanno invaso la sede stradale. Su Tornia c’è poco da dire, sapete tutti da anni le condizioni in cui versa l’area delle piscine, una volta fulcro delle nostre estati, e sapete anche di chi è la proprietà
Oltre alla scarsa manutenzione quello che si denota confrontando la situazione della montagna cortonese con altre aree analoghe in comuni limitrofi o in altre zone d’Italia, è l’assenza di idee (e probabilmente di volontà) per rilanciare in qualche modo l’uso di queste aree. Invece potrebbe esserci, a sforzarsi, anche per un ritorno sociale e pure economico.
E così Sant’Egidio diventa d’inverno il luogo dei freni a mano con l’auto in caso di neve e d’estate la sede di qualche corsetta in mezzo al nulla o di qualche imboscamento di coppiette, spesso fedifraghe. Niente di più che una enorme risorsa non sfruttata
Dello stato di abbandono della montagna cortonese si è parlato molto in campagna elettorale e si sono ascoltate alcune proposte interessanti per lanciare qualche novità che significhi anche lavoro. Sarebbe bello tornare a rifletterci, da subito
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Ricordo Sant'Egidio per i pic-nic estivi, che quando ero bambino erano un "must" per tutti i cortonesi, e si girava un bel po' prima di trovare un "posto libero" dove accamparsi. Ci sono capitato l'anno scorso un paio di volte e sono rimasto basito dal degrado: cassonetti pieni nonostante la scarsissima affluenza (il che denota che raramente vengono svuotati), rifiuti ovunque, incuria totale. Un vero peccato.
Caro Michele la montagna potrebbe dare tanto a Cortona, noi abbiamo presentano anche un progetto durante la campagna elettorale. La nostra montagna in un momento di crisi potrebbe dare anche molti posti di lavoro, basta credererci, noi ci siamo. Luciano Meoni
E' vero in campagna elettorale ne abbiamo parlato tutti moltissimo e credo che delle buone idee erano di casa anche nei programmi elettorali delle altre forze politiche. A mio parere però l'attuale maggioranza non ha la volontà politica di agire in nessun modo. Credo che stiamo vivendo un periodo dove si stia prendendo tempo e che al vuoto di idee di chi governa questo Comune si alterni una qualche volontà di lasciare al degrado il sito. Non si spiega altrimenti lo stato attuale delle cose nella montagna cortonese e non ci pare che qualcuno ci contraddica anche su questo fronte.
Caro Michele, hai affondato bene il coltello nella piaga... sono più di vent'anni che ne scrivo su L'Etruria.. abbiamo fatto dibattiti fin dagli anni 1980 alle varie Feste della Montagna... si sono lanciate tante proposte, ma tutto è caduto nel vuoto all'infuori del fatto che ormai di montagnini veri siamo rimasti appena un centinaio e anche i tanti stranieri che vi avevano preso casa estiva sono sempre più fuggitivi... i nostri boschi sono nel completo abbandono come anche tu sottolinei... la pastorizia che una volta era la ricchezza di Cortona è scomparsa... i fossi sono tutti una boscaglia e un serpaio... appena anche da noi avverrà quello che è avvenuto in alcune parti delle montagne venete, vedrai che tutti si lanceranno in alti "lai" e scaricabarile... La nostra montagna è stata antropocizzata attorno all'anno mille anche se tracce rimandano all'epoca etrusca e romana... i nostri nipoti ripartiranno da lì e senza l'ausilio dei tromboni della politica.. in fondo i montagnini hanno sempre fatto buon uso dell'arte del sopravvivere... Maranguelone da Tornia e Pasquèle de la Cerventosa insegnano!
Bene. Vogliamo fare davvero il punto della situazione? Vogliamo vedere se questa Amministrazione è davvero aperta alle proposte e non chiusa a vederle come attacchi o sterili polemiche ? Vogliamo lanciare da questa testata una raccolta di intenti seri per progetti fattibili che producano effetti duraturi e non come la piscina "snob" Cortonese che è durata quanto la neve di marzo ! Abbiamo un amministrazione capace di ascoltare per il bene della collettività e non svegliarsi poco prima della prossima campagna elettorale che voglia parlare e ascoltare la popolazione e non solo se stessa ?