Lanciato da nefasti presagi quali una mascotte più brutta perfino del mitico Ciao di Italia 90 e anni di polemiche sulle infiltrazioni mafiose l’Expo 2015 sta finalmente arrivando. Gran parte degli italiani deve ancora capire di cosa si tratti e che utilità possa avere tale manifestazione a fronte delle megagalattiche spese sostenute, ma intanto per essere sicuri di non perdere l’occasione sono già scattate le grandi manovre per ritagliarsi un posto al sole in quel lembo di terra che si chiamerà “Padiglione Italia“. Ovviamente ci provano tutti
Ci viene detto che questa enorme esposizione mondiale (1° Maggio – 31 Ottobre 2015) potrebbe essere una super-vetrina promozionale per il meglio che abbiamo nel nostro paese, occasione da sfruttare per tutti, anche per le piccole realtà di provincia.
Che abbiamo di bello dalle nostre parti? Oltre all’onnipresente magnare la storia e la natura ci hanno regalato un patrimonio culturale – artistico – architettonico ineguagliabile. Anche se lo teniamo male e lo valorizziamo poco esso rappresenta il nostro punto di forza e certamente venderlo al mondo è necessario.
Purtroppo, come sempre nel nostro paese, le grandi manovre suddette rischiano di tradursi in ognun per sè e Dio per tutti, una ricerca affannosa di ‘sponsorizzazioni‘ particolari che permettano di ritrovarsi in qualche modo dentro. Il tutto in un quadro ancora nebuloso, dal quale è difficile capire cosa sta pensando di fare l’Italia per promuoversi, in quale modo e coinvolgendo chi, specialmente rispettando il tema portante dell’Expo che dovrebbe essere ‘Nutrire il pianeta, energia per la vita‘ e così a occhio, come avrebbe detto qualcuno, c’azzecca poco con l’Italia
Nel frattempo, vista la situazione, il suggerimento per i nostri Comuni è di agire in maniera unita per rafforzare l’appetibilità della proposta. Aree dedicate alle Regioni e alle realtà locali ci saranno, quindi è su quelle che possiamo ritagliarci spazi che potrebbero anche rivelarsi interessanti e utili. Creare un tavolo comune quantomeno di vallata (il famoso ‘Brand Valdichiana’…) e proporre qualcosa, magari utilizzando strumenti di raccordo quale potrebbe essere ANCI o enti locali come Regioni e valorizzando le tante energie creative che abbiamo nelle nostre terre è un tema interessante su cui lavorare