Eroi dei nostri giorni i divulgatori di conoscenze scientifiche.
Perchè in un’epoca nella quale tutto tira verso il peggio, con la superficialità, l’ignoranza, l’escamotage furbino, la botta di culo che diventano un valore assoluto e lo stolto che è sempre più supponente loro scelgono il vecchio metodo: studiare.
Perchè nell’era in cui tutto è “casta” e “complotto” e anche la scienza di sicuro è dalla parte delle forze del male loro escono allo scoperto e difendono, oltre che loro stessi e il loro lavoro, anche la dignità dell’essere umano.
Perchè nell’era in cui millenni di studi matti e disperatissimi si possono tranquillamente cancellare con un video di qualche ciarlatano su YouTube loro potrebbero rinchiudersi nei laboratori o dietro le proprie cattedre, godersi gli stipendi e ridere della pochezza dell’uomo moderno…. e invece si armano di coraggio e vanno in giro a raccontare le loro scoperte alla gente comune, cercando di rilanciare l’uso ormai quasi perduto della logica, parlando semplice, facendoci capire cose incredibilmente complicate e soprattutto insegnandoci che più cose si sanno, più ancora ce ne sono da sapere.
Eroi dei nostri giorni anche coloro che invitano i divulgatori scientifici.
Perchè anche loro scelgono la via più difficile. Potrebbero “fare cultura” in modo molto più facile e portare a casa il risultato del “pienone” (ormai unico metro utilizzato per giudicare positivamente un evento) con molto meno sforzo.
Invece non solo scelgono la via più complicata, ma addirittura tirano su una serata di arricchimento intellettuale riuscendo a riempirci un teatro. Senza salami, prosciutti, casine di babbo natale, costumi di un presunto medioevo o rinascimento, dozzinali danze, sedicenti tradizioni popolari e quant’altro.
La due giorni a Castiglion Fiorentino col prof. Telmo Pievani è qualcosa che varrà la pena di ricordare e prendere a esempio. Perchè la gente è venuta… e non erano tutti scienziati e intellettuali, ma persone comuni, di tutte le età, anche giovanissimi visibillmente under 14 (capaci di domande, fra l’altro, piuttosto intelligenti, tanto da mettere in difficoltà il prof. stesso!!!).
Ogni tanto lampi di luce di questo tipo si vedono. Un altro, recentemente, è stata la conferenza al Teatro Signorelli “Il suono del cosmo“, promossa dalla Fondazione Settembrini. Anche lì cose enormemente difficili sono state spiegate in modo facile e chi c’era è tornato a casa con tante conoscenze in più e, allo stesso tempo, decine di dubbi, curiosità e domande nuove.
Questa, secondo me, è cultura. Forse sarebbe il caso di riflettere su questa definizione, e persino sulla famosa frase “Con la cultura non si mangia” e della speculare “Con la cultura si mangia” che è nata come giusta reazione alla bassezza dell’affermazione precedente, ma forse da qualche parte negli ultimi tempi è stata presa un po’ troppo alla lettera.
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Non e' facile fare cultura e ricerca scientifica in un tempo dove conta piu' quello che appare che quello che e'.
Ogni tanto pero' questo succede e' c'e' da rallegrarsene.
Sopratutto se sono avvenuti nella nostra valdichiana
"Note del Cosmo - Corrispondenza tra musica e scienza"
organizzato dalla Fondazione Nicodemo Settembrini e l'Accademia degli Arditi al Teatro Signorelli.
In cui il Prof. Coccia spiegava in modo affascinante, al pari della musica di contorno della Maestra Prayer, quello che ha significato per la scienza icon riferimento all'astronomia la consapevolezza galileiana che
"E nulla fu' piu' come prima"
e
Al Teatro Mario Spina di Castiglion Fiorentino per la rassegna "Colori d'Aultunno"organizzata dal'Assessorato alla Cultura
la avvolgente conferenza dibattito del Prof. Telmo Pievani (seguita il giorno dopo da una lezione con gli studenti del Liceo) dal titolo
“L’evoluzione umana, una storia al plurale”
un tema inimmaginabile se Galileo non avesse rotto le catene che legavano la conoscenza umana.
Due avvenimenti sommi e culturalmente collegabili nella linea di fondo del concetto in cui la scienza e' cultura e progresso
e
La cultura e’ una forma sublime dell’intelligenza umana,
l’intelligenza si radica con la divulgazione della cultura
e la cultura si propaga attraverso la diversita’ di pensiero.
Non credo che questi due avvenimenti sono stati coordinati nei temi e tempi a tavolino pero' e' indubbio
che la coincidenza temporale ed il tema di fondo che li legano
e' indice di una consapevolezza delle nostre comunita' di come la cultura e la sua divulgazione si stiano radicaldo sempre di piu' nel coinvolgimento dei cittadini.
Parlare della POSITIVITA' non so' se fara' mangiare
Ma lo SPIRITO ne giovera' (ed anche l'intelligenza)
BEN VENGANO QUESTI MOMENTI