Martedì mattina: si tirano i primi bilanci “a mente fredda” sulla tornata elettorale, provando a chiudere virtualmente il cerchio. Innanzitutto vogliamo ringraziare voi lettori che ci avete portato ieri al record assoluto di visite. Il dato più alto della nostra storia. In cinque anni di attività (dal “Pollo” in poi) quella di ieri è stata sicuramente la giornata più gratificante. Un successo che ovviamente ci spinge a aumentare ulteriormente l’impegno per restare sempre “al top“. Detto questo, vediamo di trarre alcune valutazioni politiche dalla kermesse di ieri.
Non si può negare che nei 4 comuni da noi analizzati a uscire indiscusso vincitore sia stato il centrosinistra: non con le larghissime percentuali del 2006 (2007 per Chiusi), ma comunque con numeri superiori a quelli che erano i pronostici ragionevoli della vigilia (anche il nostro TotoPollo, di cui parleremo nei prossimi giorni). Il “quasi 50” di Enrico Cesarini è a questo proposito un successo evidente, così come il 55% di Ginetta Menchetti: di fronte avevano molti avversari e sul gruppone tante questioni “calde”. Ma la conta ha dato i suoi verdetti, che sono inappellabili.
Sono convinto che a Castiglion Fiorentino il centrodestra, per molto tempo, continuerà a pensare all’insuccesso di ieri come a una grande occasione mancata. Così è stato, con Nucci che non è riuscito a scalfire l’elettorato di centrosinistra e forse ha perso anche qualche pezzo in direzione di Caporali, che ha sicuramente piazzato un ottimo exploit.
Quantomeno originale la situazione di Chiusi, che con una battuta potremmio definire comune “de-PdLizzato” visto che il primo posto è andato a Stefano Scaramelli, il secondo a quel Cioncoloni espressione di una sinistra “dissidente” e Rita Fiorini Vagnetti ha tolto per un soffio l’ultimo seggio disponibile all’accoppiata PdL-Lega, esclusa dal consiglio e ridotta al 7%.
Infine Arezzo: riconfermato Fanfani, come era pronosticabile, è evidente la delusione per gli alleati del PD che speravano di imporsi e invece sono relegati a un ruolo di comprimari, col partito di maggioranza relativa che arriva quasi al 40%. e in Consiglio rischia di diventare partito di maggioranza assoluta (sembra infatti che avrà ben 16 consiglieri) Dall’altra parte, a parte l’expolit dei “grillini”, c’è un centrodestra tutto da ricostruire nel quale anche lo stesso Luigi Lucherini è rimasto ingabbiato. Un risultato dignitoso, il suo, ma che non sfonda la soglia del 10% come era nelle speranze dei suoi sostenitori alla vigilia.
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