Ci sarà nel prossimo Consiglio Regionale almeno un rappresentante della Valdichiana? E’ questa la (unica?) domanda che può destare un minimo di interesse intorno alle prossime Elezioni Regionali. E potrebbe proprio essere la possibilità di eleggere qualcuno che conosciamo bene e che potrebbe farsi portavoce diretto delle istanze locali uno stimolo buono per non disertare le urne, come accaduto nelle recenti regionali in Calabria ed Emilia Romagna (ha votato meno di un terzo degli aventi diritto!)
D’altronde, anche se le Regioni paiono destinate ad acquisire ulteriore potere con la prevista riforma del Senato (che si prepara a diventare una sorta di, inutile, “Camera delle autonomie locali“) e con la riconquista di alcune deleghe e di un po’ di personale strappato alle scarnificate Province, i motivi per appassionarsi agli occhi di coloro che non sono strettamente “addetti ai lavori” appaiono comunque pochi.
La suspence sul risultato è scarsa: quasi certa la riconferma di Enrico Rossi, forse al primo turno e senza necessità di ballottaggio, anche in virtù di un’opposizione di centrodestra che dovrebbe frazionarsi in più pezzetti (da un lato Lega e Fratelli d’Italia, dall’altro quel che resta di Forza Italia, da capire il destino di NcD e altri pezzettini), una sinistra ancora in gestazione (un raggruppamento dovrebbe chiamarsi L’Altra Toscana) e i 5 stelle che, si è già visto, difficilmente riescono a trasportare l’appeal delle politiche su scala locale
Ma se non vogliamo che un centro di potere così rilevante (si pensi anche alla Sanità, o alle politiche culturali!) sia eletto da sparuti gruppi di attivisti politici e soprattutto che dentro questo centro di potere non ci sia nessuno su cui fare riferimento (non per avere favori, ma semplicemente perchè il nostro “segnale” arrivi e sia ascoltato) l’unica soluzione è scegliere bene con le preferenze
Chi si candiderà? A questo proposito le prossime settimane saranno chiarificatrici.
Per ora l’ex Sindaco di Cortona Andrea Vignini è dato fra i probabili della lista provinciale del PD, otto nomi che saranno comunicati dopo l’approvazione della Direzione Provinciale e su cui comunque potrà poi intervenire con riaggiustamenti il livello regionale. Proprio nel caso del PD, che secondo una serie di calcoli misurati sul peso elettorale recente dei vari partiti e sulle proporzioni fra province dovrebbe eleggere per Arezzo 2 o (in caso di risultato particolarmente rilevante) 3 consiglieri, la gara sarà tutta sulle preferenze e non mancheranno competitor particolarmente forti quali Vincenzo Ceccarelli, attuale Assessore Regionale o Lucia de Robertis, che già fa parte del Consiglio. Il gioco della preferenza di genere (puoi dare 2 nomi se scegli un uomo e una donna) rimescola poi ulteriormente le carte, con esiti difficili da prevedere
L’opposizione di centrodestra nel suo complesso, sempre secondo i “calcoli – pronostico”, dovrebbe invece eleggere 1 consigliere, o 2 nel migliore dei casi. Qui la sfida sarà fra i vari tronconi della “famiglia”; conterà prevalere sugli altri raggruppamenti (es: Lega che batte Forza Italia, o viceversa) e prendere comunque tanti voti di lista per portare in alto la quota aretina nella divisione dei seggi disponibili. Il capolista aretino di Lega Nord sarà il cortonese Marco Casucci, da confermare altre ipotesi di candidatura nelle altre liste
0 / 1 seggi in caso di expolit dovrebbero andare agli “altri”, in cui per ora inseriamo 5 Stelle, L’Altra Toscana. Anche in questo caso, come per le forze di centrodestra, c’è da capire se vi saranno candidature della nostra vallata nelle varie liste provinciali. Maria Arrigo, lucignanese, era risultata la più votata della provincia di Arezzo alle “Regionarie” dei 5 stelle
Il quadro completo, però, potrà chiarirsi solo prossimamente
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