Il destino ha accomunato ieri due vicende di vita differenti fra loro, ma meno distanti di quanto possano sembrare. In un modo o nell’altro, infatti, sia Elio Toaff (Rabbino capo Emerito della comunità ebraica romana e cittadino onorario di Monte San Savino) che il nostro caro concittadino cortonese Renato Mariotti (sopravvisuto alla deportazione nei campi di concentramento nazisti) erano testimoni della stessa storia: quella della violenza della seconda guerra mondiale, dell’orrore dei campi nazisti, della persecuzione ai danni degli ebrei e di tutti i “diversi”.
Due grandi uomini e due storie certo diverse, ma accomunati dallo stesso dolore e dalla forza positiva di un grande messaggio di pace, tolleranza, rispetto. Entrambi ci hanno lasciato ieri, ed è davvero una grande perdita
Sul Rabbino Toaff è stato scritto molto: giustamente è stata sottolineata la sua importanza non solo spirituale, ma anche e soprattutto storica. Sfuggito miracolosamente alla deportazione, aveva partecipato alla Resistenza prima di diventare nel dopoguerra una delle più importanti figure di riferimento del mondo ebraico italiano e internazionale. Fondamentale, fra le tante cose, fu il suo operato in direzione di un sempre più aperto e franco dialogo fra religioni diverse, in particolare fra cattolicesimo ed ebraismo
Il nostro Mariotti, invece, ci ha commosso tante volte con la sua storia. Era la parabola di un ragazzo di appena 18 anni ritrovatosi per una tragica coincidenza rinchiuso nei lager nazisti. Prima a Mathausen, poi a Ebensee dove perse la vita suo fratello. Renato dopo tanti anni di silenzioso dolore aveva compiuto la scelta di ricordare quei terribili 14 mesi raccontandoli alle nuove generazioni. Il suo è stato un contributo prezioso, come preziosa fu anche la presenza di suo figlio Roberto quando, in occasione dell’ultima Giornata della Memoria, raccontò la storia del padre in un’iniziativa pubblica a Castiglion Fiorentino
Dicevo di dialogo fra culture e religioni diverse, rispetto, conoscenza e comprensione delle differenze, tolleranza, rifiuto della violenza. Si tratta di valori quanto mai attuali, assolutamente non retorici e non “buonisti” (espressione che ora va tanto di moda utilizzare in modo dispregiativo). Si tratta, anzi, di valori NECESSARI
Si, perchè ieri è stato anche il giorno di una grande tragedia, l’ennesima, nel Mediterraneo.
I 700 (o più?) morti certo non meritavano le centinaia di sconcezze dette e scritte, in particolar modo sui social networks. In alcuni casi sono stati addirittura uomini politici, eletti dai cittadini e rappresentanti delle nostre istituzioni, a dare il peggio, sconfinando in espressioni razziste o addirittura attribuendo ad altri uomini politici e governanti la responsabilità diretta di questa strage.
Credo che tutto ciò non rientri nella libertà di espressione, ma semplicemente sia il risultato di un utilizzo irresponsabile di mezzi di comunicazione ormai tremendamente importanti.
Di fronte a queste degenerazioni c’è solo un messaggio da rilanciare: quello che era anche del Rabbino Toaff e del nostro Mariotti. Perchè l’umanità è un’entità indistinta, tutti gli uomini valgono esattamente allo stesso modo e gli orrori del passato non vanno dimenticati