Negli ultimi giorni a Cortona infervora la polemica sul rinnovo delle cariche di Cortona Sviluppo, la partecipata del Comune.
“Attenzionata” da tempo, come suol dire il consigliere Meoni, questa società vive il paradosso di accendere dibattiti, ma di interessare a pochi nella realtà concreta. La conferma di questo si trova nel fatto che a quanto mi risulta (correggetemi se sbaglio) nessuno dei critici verso le scelte compiute dal Sindaco Basanieri (che è colei che è titolata a nominare Presidente, Amministratore Delegato e membri del CdA) ha presentato la propria auto-candidatura, opportunità che a norma di legge era stata concessa tramite avviso pubblico sul sito del Comune, perfino prorogato nella sua scadenza fino alla fine di Aprile.
Del dibattito letto in vari profili FB mi è piaciuta solo una lucida intuizione, l’affermazione “I Rottamatori hanno rottamato la rottamazione“, che certo non è errata se si pensa al nuovo Presidente e Amministratore Delegato, il buon Nevio Polezzi, che non è sicuramente di primo pelo. E’ vero che questa nomina stride con un tipo di approccio politico che pareva si volesse tenere perlomeno all’inizio della legislatura, ai tempi in cui erano ancora di moda certi “renzismi“. Forse i nuovi venti politici post 4 Dicembre hanno consigliato maggiore prudenza.
E’ però vero che il resto del CdA è relativamente giovane e privo di politici “di lungo corso”, anche se vi sono persone comunque affini al PD o all’area che sostenne la Sindaca alle elezioni del 2014. Uno dei membri è stato Assessore un po’ di anni fa, qualcuno si è candidato alle Comunali o col PD o con liste di appoggio, qualcuno credo abbia la tessera del partito, ma questo non è per forza un peccato mortale, e prima di abusare dell’espressione “amici degli amici” si dovrebbero valutare i curricula.
Ma a parte questo rimane il dato più lampante, e per certi versi imbarazzante: tutti criticano, ma quando era il momento nessuno ha pensato di auto-inserirsi nella lista su cui poi il Sindaco avrebbe scelto. Capisco coloro che per carica sono incompatibili, ma anch’essi potevano invitare alcuni loro affini, o persone di loro fiducia, o che stimano a presentare domanda.
E quindi tutte le critiche sulle scelte fatte dal primo cittadino, persino quelle meno dozzinali e più sensate, finiscono (secondo me) per perdere di significato.