Mercoledì scorso l’arco parlamentare italiano ha tremato pesantemente: si è rischiato lo scisma nel PdL fra chi voleva continuare a sostenere il governo Letta e chi, invece, voleva farlo cadere. In dirittura d’arrivo il ripensamento Berlusconiano ha portato a una maggioranza di “larghe intese” ampia come mai prima, ma viziata alla base proprio da quel ripensamento. La scossa ha coinvolto quindi principalmente il centro-destra, che potrebbe essere interessato nei prossimi mesi da un radicale cambiamento degli assetti: è infatti rientrata all’ultimo secondo la formazione di un nuovo gruppo parlamentare, “I Popolari“, con esponenti che appaiono stanchi della leadership berlusconiana e di certi estremismi. Ci potrà essere qualche effetto nel locale, visto che si vota per le amministrative fra ormai pochi mesi?
Guardando a Cortona, premesso che coi tempi che corrono nello scacchiere romano ogni ipotesi rischia di essere resa ridicola nel giro appena di qualche giorno, è bene partire da quelle che sono le presenze in Consiglio Comunale. Per il centrosinistra intorno al fulcro del PD è ipotizzabile una “purga” relativa a Rifondazione Comunista, portatrice di una polemica poi attutita, ma comunque sempre viva, in occasione dell’approvazione del bilancio previsionale 2013. Rifondazione, che su scala nazionale certo non se la passa bene (ai primi di Dicembre va a congresso) ma su scala locale ha tradizionalmente un elettorato abbastanza ingente, potrebbe quindi essere lasciata da parte (rischiando però di andare sotto il 50% al primo turno), mentre la nuova formazione “Sinistra per Cortona” (che s’è palesata con una propria “festa” alcune settimane fa) andrebbe a rafforzare l’alleanza a sinistra portando i voti riconducibili all’area di SEL e del Partito dei Comunisti Italiani.
Per la candidatura è possibile una selezione “di coalizione“, con le primarie. In questo caso la corrente renziana sembra abbia già il suo nome (il consigliere comunale Albano Ricci), ma non è detto che il gioco sia fatto. Possibili, infatti, candidature alternative che inevitabilmente si intrecceranno col dibattito congressuale nazionale e provinciale (il voto è l’8 Dicembre) e quindi con la coesistenza fra correnti. Non dimentichiamo quindi i “cuperliani” e i “civatiani”, che peraltro a Cortona stanno crescendo, come pure selezioni che accontentando un po’ tutti evitino anche le primarie, o le riducano a una tornata di pura ratifica di una scelta già globalmente condivisa.
Detto questo, e detto che inevitabilmente il centrosinistra rimane favorito, volgiamo lo sguardo all’opposizione.
Data per morta la Lista Civica che fu di Lucio Consiglio troviamo 3 soggetti.
Sul primo, rappresentato da Roberto Pulicani, non è per ora dato sapere quali siano le intenzioni. In questi anni “il colonnello” si è distinto per un’opposizione sui contenuti, per certi versi sui generis, cioè con elementi del tutto peculiari. Eletto col PdL si è poi unito a Luciano Meoni nella scissione avvenuta poche ore prima della seduta consiliare di insediamento, lasciando però successivamente il sodalizio e agendo da allora in totale autonomia
Troviamo poi Luciano Meoni e il trittico del PdL Manfreda-Milani-Rossi. Meoni ha costituito un suo gruppo e ha già iniziato, con la sigla “Futuro per Cortona”, il percorso verso le elezioni annunciandolo come un processo aperto ai cittadini e alle altre forze politiche alternative a chi da sempre amministra Cortona. Fissato il punto dei “valori” si lavora adesso per costruire il programma
Logica vorrebbe che si tentasse un ricompattamento fra i due mondi PdL ed ex PdL, ma la tradizionale contrapposizione (anche stilistica) fra Manfreda e Meoni, acuitasi negli ultimi anni, è un’incognita di difficile soluzione.
UdC, Lega e anche Mauro Turenci, più volte candidato a Sindaco con una propria lista civica, sono ulteriori soggetti senza rappresentanza in Consiglio, ma esistenti.
Di nuovo la logica vorrebbe quindi che si facesse almeno un tentativo per ricomporre a priori tutta la galassia, magari proprio con delle primarie di tutte le forze alternative al blocco di centrosinistra che potrebbero servire così da elemento di unione, premettendo ovviamente che poi qualsiasi candidatura dovesse uscire vincente quella otterrebbe il sostegno di tutti. Una candidatura unica, magari anche nuova e semi-nuova e almeno un po’ credibile, rappresenterebbe un’offerta più interessante per gli elettori rispetto a 3 o 4 nomi “spaiati“, con possibili ricadute positive già dal primo turno senza quindi dover attendere un possibile ballottaggio, sperando che il centrosinistra non riesca a passare subito la soglia del 50%
A questo punto manca solo un tassello: il MoVimento 5 stelle, che a mio avviso rappresenta l’ago della bilancia. L’offerta politica (programma e candidatura) dei 5 stelle a Cortona, come già visto alle ultime elezioni politiche nazionali, potrebbe raccogliere consensi un po’ in tutti i tipi di elettorato e ha un potenziale ampio, calcolando che lo scorso Febbraio Grillo ha passato il 20%.