Vista la questione sollevata da Francesco Attesti sulle nostre pagine e il notevole volume di commenti registrati, compreso l’intervento del Sindaco Andrea Vignini e di Lorenzo Cherubini, volevo dire la mia. Il dibattito, commento dopo commento, è andato infatti a incentrarsi su due elementi che ritengo marginali e ai quali secondo me si attribuisce erroneamente un’importanza primaria. Per l’ennesima volta mi sembra che si esca fuori dal seminato, un risultato che ormai pare inevitabile nella nuova era dell’informazione web che ha come dogma imprescindibile il lasciare libero spazio ai commenti, quasi come se la vox populi corrispondesse alla verità assoluta.
Da un lato si discute infatti sulla figura di Jovanotti dal punto di vista umano e artistico, chiedendosi se sia bravo o meno, se sia degno o meno di rappresentare la nostra città, se sulla vicenda della Fortezza si sia comportato bene o male, dall’altro si discute sull’utilità promozionale della presenza di questo artista in fortezza, enunciando i vari “ritorni” mediatici e considerando questi come la definitiva risposta a ogni dubbio.
Entrambi i discorsi mi sembrano inutili.
Partendo dall’ingente investimento di denaro pubblico fatto, l’unica cosa che ha davvero senso è capire il futuro di questa struttura e la sua accessibilità. Sul resto mi pare inutile discutere: Jovanotti è un privato cittadino, è famoso quasi quanto nessun altro in Italia e quindi se fa le prove in Fortezza, ristrutturata anche grazie al suo aiuto, e fa pubblicità a Cortona in tutti i media nazionali portando in città gente del calibro di Vincenzo Mollica possiamo solo essere contenti e ringraziarlo.
Dalla risposta del Sindaco evinco due elementi:
– il progetto originario che prevedeva un restauro completo della struttura e la sua gestione affidata ad un’associazione culturale nata ad hoc con finalità di promozione dell’arte, della creatività e della cultura (per il quale Jovanotti aveva dato una mano notevole come testimonial), è “congelato” per i ben noti problemi legati alle scarse possibilità di spesa del Comune. Quindi, per ora, ci teniamo quello che c’è, ossia la splendida Cannoniera ristrutturata.
– che tale Cannoniera, volendo, è accessibile per chiunque ne faccia richiesta. Non è quindi la casa di Jovanotti, nè il buon Lorenzo può vantare su essa alcun diritto prioritario. E’ una struttura pubblica che può essere utilizzata da tutti, ovviamente con finalità collegate al discorso artistico-creativo e con progetti che abbiano un valore oggettivo e una loro credibilità
Da parte mia ritengo la risposta sufficiente e sono sicuro che quanto scritto sarà tradotto in realtà, sperando che la struttura sia sempre più utilizzata.
Fra qualche anno, poi, potremo tirare le somme e chiederci se l’investimento fatto sarà stato utile o meno e se la strada tracciata (nella innegabile necessità di dover dare una collocazione a una struttura pubblica così bella e importante) sia stata quella giusta