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Cortona, centro storico, premiare chi “resiste”

Tutelare chi nel centro storico di Cortona ha attività aperte tutto l’anno, rispetto a chi apre solo per la stagione turistica: è l’idea che parte dall’ultimo editoriale de L’Etruria al quale mi associo in pieno. Nell’articolo si propone la creazione di un tariffario diversificato per quanto riguarda l’utilizzo del suolo pubblico; davvero questo potrebbe essere un primo importante passo per inserire una logica che vada a premiare chi, tenendo aperto, contribuisce a tenere in vita il centro storico cortonese anche nei mesi invernali. Ma vorrei aggiungere anche altre considerazioni.

Il turismo ha di fatto posto in secondo piano, sul piano della resa economica, la presenza dei residenti rispetto agli ospiti. Rende quindi di più puntare su chi viene a Cortona in vacanza piuttosto che rivolgersi a chi ci abita tutto l’anno. Stessa cosa accade per gli affitti: rende ormai più affittare una casa nei mesi turistici, di settimana in settimana, piuttosto che a una persone che ci abita tutto l’anno e alla quale inevitabilmente va fatto pagare un affitto più contenuto

Ma questo fenomeno causa enormi problemi ai pochi cortonesi “resistenti” che non si sono ancora piegati all’idea di andare altrove. Quello che ormai è quasi completamente sparito, nel centro storico, è il servizio essenziale, il bene primario, quello “di tutti giorni” che serve a chi è residente. Piccolezze, piccoli oggetti e beni, per i quali si è costretti a prendere la macchina e andare a cercare a Camucia. La situazione cortonese è oltremodo assurda in quanto ormai, anche nelle frazioni minori, l’espansione urbanistica e commerciale fa sì che si trovi l’essenziale nel giro di pochi metri.

Ecco quindi che Cortona rischia di svalutarsi e di ritrovarsi, nel caso di una flessione del turismo che ovviamente non ci auguriamo arrivi mai, svuotata. Di residenti e di negozi, perchè chi arriva qui per fare affari se ne va appena vede che non gli conviene più.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • gentile direttore,
    parlo per una volta tanto da esercente di una di quelle attività che tengono aperte tutto l'anno. Appoggio ovviamente questa proposta, di diversificazione dei prezzi dei suoli. Ma si opporranno leggi, decreti tribunizi ed altro e non se ne farà niente. Ho una pessima opinione di certe istituzioni. Dei suoi tempi e dell'esubero di dipendenti. Parliamoci chiaro: il novanta per cento delle cose che diciamo e che nobilmente sollevate nel blog, ricoprendo così un vuoto lasciato daal'inedia della politica,, non saranno nemmeno minimamente dibattute nei consessi pubblici dei quali sempre più con magone faccio parte. Il livello avvilente del dibattito collettivo porta persone come me, a odiare certe figure e a combatterle in ogni modo e ad ogni livello . La critica della politica non è uno sport di moda oggi, al quale mi accodo, ma è il frutto delle sorti che ognuno di noi che ha visto e subito con la trasformazione della società e con la crisi del lavoro e con la conseguente atomizzazione dei rapporti umani. Con il risultato che lavoriamo per assicurare un futuro ai nostri figli e non abbiamo più il tempo, fiaccati dalla fatica, di contribuire al bene pubblico.

  • Come commerciante che tiene aspetto tutto l'anno, a parte febbraio. Sono daccordo con L'idea, però vorrei fare una precisazione. I commercianti sono gente che investe sul proprio e che per definizione cerca un guadagni da ciò che fa. In Cortona c'è erano molti negozi di alimentari, che negli anni hanno chiuso, c'è erano negozi di abbigliamento, che hanno chiuso, e negozi di utilità varia, che stanno chiudendo. Di chi è la colpa? Di ci investe tempo e denaro cercando un profitto adeguato, o di chi premete le aperture indiscriminate di super negozi, alimentari, ipermercati in cui trovi tutto. Dalle scarpe, agli alimenti per animali, alla vite, alle creme di bellezza? I commercianti chiudono, e la cittadinanza lo vive come un tradimento, ma vi assicuro che se i cittadini avessero"difeso" i loro negozi, magari comprando un po qui e un po la, moltinegozi sarebbero restati aperti. Quindi, la colpa, (se di colpa sui può parlare) è di tutto il sistema, che aiutaanche fiscalmente le grandi multinazionali e costringe al'angolo i piccoli, che sono sempre stati la spina dorsale e la scintilla di vita della crescita italiana.

  • Condivido quanto detto negli interventi precedenti vorrei aggiungere soltanto che, forse, un'altra delle ragioni della fuga delle attività commerciale può essere ricercata nel fatto che troppe case del centro storico sono state modificate in modo da renderle appetibili soltanto ai turisti e a tutti coloro che vi soggiornano per pochi giorni all'anno. I proprietari percepiscono così somme maggiori, con meno oneri e forse, molti, anche percependo somme al nero (risparmiando così il pagamento di tutte le tasse compresa quella di soggiorno). E le famiglie.... sono scese a valle e dietro di loro tutte quelle attività che commerciavano prodotti necessari ad esse. Di chi è la colpa? Ma ....di tutti noi certamente! ElleVu

  • Condivo il commento della Federici. Ma siamo nella globalizzazione. Il contributo dei cittadini alle attività è minimo, perché il numero degli abitanti è bassissimo. Inoltre sono ormai anche i Cortonesi e gli abitanti del circondario a considerare la nostra città come una città turistica. La frequentano da turisti nei mesi estivi e vanno nei centri commerciali d'inverno. E' un problema di percezione. Io non sono nato commerciante, ma tutto si diventa...non mi paragono a quei fenomeni che mettono un cappuccio 5 €, anzi ne prendo le distanze..

  • Vorrei dire che i cortonesi scendono a valle perché non c'è lavoro, quindi non conviene affrontare i disagi della città turistica per avere ben poco in cambio. Vorrei precisare che ci sono anche appartamenti belli, comodi e luminosi, in buono stato, non ex fondi o cantine, affittati a prezzi equi,con contratti di affitto regolarmente registrati, ma ormai sono solo gli extracomunitari a cercarli, e fortuna che ci sono loro che ci fanno compagnia durante l'inverno!

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Michele Lupetti
Tags cortona

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