Chi mi legge quotidianamente sa che sin dall’inizio dell’assalto politico-mediatico contro il Consorzio di Bonifica della Valdichiana aretina, quello della “tassa sui fossi”, sono sempre rimasto un po’ scettico. Ancor più scettico sto diventando adesso leggendo le sfuriate di alcuni amministratori che da giorni popolano la stampa locale. Intendiamoci: anche io penso che il Consorzio di Bonifica sia un ente di cui si poteva tranquillamente fare a meno, anche io penso che i lavori di manutenzione dei corsi d’acqua li possa seguire la Provincia coi suoi operai e anche io penso che imporre in maniera perfino arrogante una tassa a famiglie e imprese, siano essi 15 euro o 150 o 1000, in questo momento sia assolutamente inopportuno. Pure io, inoltre, penso sia sbagliato l’atteggiamento tenuto dal Consorzio stesso finora, che ha da sempre peccato sul fronte della comunicazione
Allo stesso modo capisco il disagio dei Comuni che devono pagare cifre altissime per una serie di interventi che spesso non sono sufficienti a garantire sicurezza, tant’è che siamo sempre in emergenza e a ogni acquazzone si verificano sempre i soliti problemi
E’ poi vero che, anche se la manutenzione costerebbe comunque e i soldi per quella da qualche parte dovrebbero entrare, si potrebbe risparmiare un Presidente e il suo stipendio e si potrebbero pure risparmiare le prossime elezioni degli organi dirigenti, che costano e sono sicuramente inutili visto anche che, in Regione, pare ci sia la volontà di accorpare i vari consorzi riducendone il numero drasticamente.
Il guaio è che ogni qual volta si moltiplicano le voci e diventano un coro, e qualche bravo urlatore sale in cattedra, io inizio a insospettirmi.
Adesso Fanfani dice che non pagherà. Non pagherà nemmeno il Vasai. Tutto questo dopo che le associazioni dei consumatori hanno presentato ricorsi collettivi di cittadini che non vogliono pagare, per ora andati a buon fine
Io, francamente, capisco l’indignazione dell’opinione pubblica, ma non capisco come mai analoga o più forte indignazione non compaia riguardo ad altri enti ugualmente inutili che ci tempestano con richieste economiche assolutamente evitabili, nè capisco come mai nessuna sollevazione popolare si innalzi contro i metodi di gestione di una serie di beni comuni o di servizi che ci costano cari e in cui ormai il peso decisionale dei cittadini e dei propri rappresentanti è diventato quasi nullo.
Inoltre, mi pare di ricordare che chi fra gli amministratori locali dice di non voler pagare ha partecipato comunque (poco conta se delegando qualche suo rappresentante) alla creazione del Consorzio stesso, che certo è stato istituito obtorto collo per volontà nazionale e regionale, ma comunque è nato in Valdichiana col coinvolgimento diretto dei Sindaci
Il momento più comico me lo regala però chi, per anni alfiere dell’equazione provincia = ente inutile, improvvisamente si fa folgorare sulla via di Damasco e rivaluta la provincia stessa, chiedendogli di assumersi le competenze proprio del consorzio.
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E' uno dei molteplici aspetti della politica italiana. Per l'inutile siamo pronti (specialmente quando si tratta di creare poltrone), per l'utile ci penseremo mentre per l'indispensabile non ci sono soldi. E il cittadino paga. ma comunque poi li rivota. E' una situazione paradossale, e in genere angosciante, che viene accettata come status quo.