In queste ore, sulla scia della manovra economica del Governo per il triennio 2012-2014, si solleva la protesta dell’Associazione Nazionale Comuni Italiani (ANCI) contro gli ulteriori tagli imposti agli enti locali. ANCI chiede la convocazione di una conferenza unificata con Berlusconi e Tremonti per approfondire gli effetti della nuova manovra sull’azione dei comuni. Il Governo taglia il 35% del fondo di riequilibrio, andando di fatto in antitesi con le promesse di Federalismo Fiscale e rendendo, sempre secondo i Sindaci, i Comuni totalmente impotenti di fronte alle esigenze delle comunità. Spese sociali e spese per opere pubbliche a grande rischio quindi, così come gli investimenti per il rilancio dell’economia. ANCI, adesso, sembra aver trovato l’unità d’azione e questo è indubbiamente positivo: resta però il dubbio che tutta questa mobilitazione nasca un po’ tardi.
I problemi imposti dai patti di stabilità e dalla riduzione dei trasferimenti statali non sono infatti cosa di oggi, ma derivano da svariati anni di politiche governative (di entrambi i “colori” politici) improntate sulla riduzione della spesa dei Comuni. Il problema c’è da molto tempo, quindi, e nella nostra stessa Valdichiana gli esempi di quali siano stati gli effetti sono lampanti. La portata d’azione dei nostri comuni si è notevolmente ridotta, e nonostante questo non sono mancati problemi gravi, basti pensare ai “conti che non tornano” a Castiglion Fiorentino e agli sforamenti (coscienti) del patto di stabilità visti in molte nostre realtà locali.
In questi anni, mentre il giogo diventava sempre più stringente, è di fatto mancata la capacità di agire in modo unitario e si è notato, anche a livello locale, una certa preferenza all’occuparsi dei propri problemi (potremmo dire “del proprio orticello”) senza cercare strategie di collaborazione comuni.
E’ bene precisare che tagli e riduzioni non sono il male assoluto, perchè certamente ce n’era bisogno e molti erano gli sprechi, ma certo non possono diventare così ingenti da ridurre di fatto l’azione degli enti locali a zero come purtroppo è sempre più evidente quest’anno in tanti settori.
Ci auguriamo che questa sia l’occasione per una svolta e una riflessione seria anche sulla questione del federalismo fiscale, anche se siamo convinti che quanto visto negli ultimi anni sarà molto duro da rimarginare.
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Caro Direttore,
Ho letto con interesse, come sempre, il tuo pezzo. Se ti scrivo è per dirti che le tue legittime considerazioni, almeno per quanto mi riguarda, non sono condivisibili.
Mi spiego: forse l'Anci ed i Comuni si sono mossi in ritardo non prevedendo l'imprevedibile e cioè che il Governo si rimangiasse tutti gli impegni presi con la conferenza degli enti locali. Credo che agire prima di conoscere gli esiti sarebbe stato considerato da tutti, organi di stampa compresi, un atteggiamento strumentale e demagogico, ecco i soliti sindaci che si lamentano. Oggi la realtà dei fatti è che ai comuni mancano quelle risorse che il governo si era impegnato a dare non più tardi di un mese fa. Non si conosce l'ammontare totale delle risorse. In pratica lo stato fa cassa non trasferendo soldi ai comuni. Mettendo i comuni stessi o gran parte di loro in grave difficoltà per l'anticipazione di cassa che nel mese di giugno, con le rate dei mutui in scadenza, ha toccato i livelli massimi.
Sul fatto poi che ogni comune ha pensato ai propri interessi lo trovo un po' ingeneroso, almeno rispetto alla Valdichiana, visto che tra le nostre Amministrazioni in questi anni c'è stata e c'è una grande collaborazione in molti ambiti. Si potrebbe fare di più, certamente,e l'auspicio è in questo senso. Credo, però, che dopo questa manovra assisteremo, nei prossimi mesi, ad un inevitabile e preoccupante affievolirsi del ruolo e dell'attivismo delle amministrazioni locali. Qualche Sindaco penserà, a ragion veduta, visto che il proprio ruolo sarà fortemente ridimensionato per le scelte che non si potranno fare e le decisioni che non si potranno prendere, di farsi da parte. Tutto questo avrà come conseguenza l'acuirsi della crisi economica e porterà con sè tensione sociale difficile da gestire. Qualcuno scherza con il fuoco, ma con il fuoco spesso ci si brucia.
Spero, sinceramente, di essere smentito quanto prima.
Grazie.
Maurizio Seri