La proposta s’è affacciata in questi giorni: ridurre il numero dei Consorzi di Bonifica, i deprecatissimi enti incaricati di gestire la manutenzione dei nostri corsi d’acqua, con delega ricevuta dalle Province ormai da qualche anno. L’idea di accorpare sarebbe l’ennesima “rivoluzione” in questo campo e nascerebbe per avere un livello gestionale più efficace, più risparmio e più efficienza. Ma questi Consorzi… poveretti… non è che siano molto simpatici alla gente.
Quello della Valdichiana nacque senza far troppi clamori, poi commise l’errore di mandare una “bolletta” che si aggirava in media sui 15 euro a famiglia (anche se con picchi alti per aziende e comuni) senza avvertire troppo e senza troppe spiegazioni, e da lì scoppiò il caos. Tutti contro il Consorzio. Ente inutile, tassa-gabella, vergogna vergogna, ma perchè ci chiedete i soldi, io non pago, e giù ricorsi di massa (per giunta accolti) contro la ribattezzata “tassa sui fossi”.
Poi vennero le alluvioni, e qualcuno si rese conto che quei fossi andavano comunque puliti. Non potendolo fare le province lo dovevano fare i Consorzi, ma se i consorzi non incassavano i soldi delle “bollette” è ovvio che non potevano eseguire i lavori previsti. Forse, quindi, pagare quei 15 euro non era poi una cosa così terribile, perchè poi i campi si allagano, i raccolti vanno persi, si tribola e ci si rimette un bel po’
Adesso che di cinque consorzi pare vi sia intenzione di farne uno c’è da chiedersi quale potrà essere la reazione di politica e opinione pubblica. Inizieranno i festeggiamenti per la liberazione da un ente inutile (si fa per dire, visto che resterà, ma sarà più su vasta scala) oppure si inizierà a fare come con le Province, con un’improvvisa e subitanea conversione di massa? Scenderemo in piazza con la bandierina del Consorzio di Bonifica della Valdichiana? Anche stavolta lotteremo per salvare l’autonomia di un ente che fino a un mese prima volevamo cancellare?
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Già in tempi non "sospetti", ho avuto la soddisfazione di ottenere, grazie anche ad altri consiglieri, un consiglio comunale aperto sul tema Consorzio di Bonifica. In quella sede, nonostante le difese del commissario e/o presidente di fatto, Sig. Tamburini, la verità ebbe la meglio...... Il consorzio di bonifica è un "carrozzone" utile solo a insediare poltrone, ad aumentare costi per la collettività. Se si analizza il bilancio dell'ente, dallo stesso si capisce come funziona, costi alti di gestione e bassi investimenti. Capisco il Sig. Tamburini, anche se non condivido quello che afferma, per l'impegno profuso alla tutela della sua carica, ma i cittadini sono stufi. La pubblicità non serve a ripulire i fossi e torrenti, i cartelli che a volte si vedono sugli argini, tanto per far vedere che ci "sono", fanno riflettere..... a mio avviso, ogni comune dovrebbe pensare insieme alla provincia a ripulire i torrenti, obbligando anche i privati a tenere in ordine i propri fossi. Basta girare per le strade di campagna per vedere oramai il fosso al livello del manto stradale. Il sistema idraulico non funziona più perché lo stesso è oramai compromesso, l'acqua arriva velocemente a valle perché non esiste più una vera canalizzazione. Il consorzio di bonifica non serve, è solo un ente duplicato che fa cassa alle spalle dei cittadini. Oggi bisogna ripensare di più al territorio, all'ambiente, a tenere in ordine quello che i nostri avi ci hanno lasciato, e in ordine, invece di cementificare e distruggere, con le tasse esose non si risolvono i problemi. Il commissario dica pure la sua, tanto i cittadini non abboccano più......
Meoni Luciano