Adesso che di anni ne sono passati 31 vale ancora la pena di scrivere un pezzo il 2 Agosto sulla Strage di Bologna. Anche in un giornale locale come il nostro. Vale la pena perchè, come scrissi l’anno scorso e scriverò finchè potrò, 31 anni non possono essere una scusante per dimenticare e arrendersi alla non-verità. Non siamo un paese che può convivere con quasi 20 anni di buio, di storia non spiegata e (spesso) interpretata male. Una lunga, lunghissima pagina della storia italiana, quella che parte più o meno da Piazza Fontana e si conclude con gli ultimi fuochi a metà degli anni ottanta, è ancora non chiarita. Ha visto però il sacrificio di tante vittime e ha macchiato col sangue e la sofferenza la nostra gente.
Le stragi, Ustica, il Caso Moro e tutto il fenomeno terroristico come pure decine di tanti altri “misteri italiani” di quegli anni attendono ancora la verità. Decine di documenti classificati come “segreto di stato” potrebbero forse dare una mano, ma restano un segreto, e nulla o quasi s’è mosso quando al governo c’era il centro-sinistra che oggi sposa (giustamente) la richiesta di verità e mette in luce l’assenza (per il secondo anno di fila) del governo dalle cerimonie di commemorazione.
Poco conta se la nostra democrazia, in qualche modo, è riuscita a salvarsi e andare avanti.
Dimenticare mai, quindi, e chiedere sempre la verità, è un diritto e un dovere degli italiani
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