Categories L'Editoriale

Che mondo sarebbe, senza demagogia?

ATTENTATO!!!‘ gridava un comico dei tempi d’oro di Zelig, scimmiottando il catastrofismo di un noto Direttore di Tg Mediaset. Ma quel catastrofismo era solo la punta dell’iceberg del gergo giornalistico, quell’insieme di parole, frasi fatte, enfatizzazioni e tentativi da 4 soldi di creare empatia fra chi scrive e chi legge che è da sempre abitudine di noi che imbrattiamo i giornali. D’altronde che ci vuoi fare?

Le notizie di cronaca sono sempre quelle più lette e meno faticose da scrivere: poca spesa, tanta resa. Noi, in preda a raptus più o meno volontari e coscienti da guerra di audience/clic, siamo poi in grado di raccontare di una EFFERATA RAPINA quando è stato rubato un borsello, di un RAID se vi sono stati due furti in sequenza, di un BLITZ se una qualche forza di polizia ha banalmente arrestato una persona, di una MATTANZA se qualcuno s’è preso due schiaffoni.

Il gergo domina nei titoli, che poi spesso sono l’unica cosa che il pubblico legge. Caricarli è ormai necessario, una consuetudine, un quasi-dovere. Se non carichi il titolo l’articolo non viene letto, leggono quello del tuo vicino che ha scritto le stesse cose, ma le ha titolate meglio… e tu hai sprecato dieci minuti del tuo lavoro in qualcosa di improduttivo

E’ poi inevitabile (e perdonatemi l’èlitarismo spiccolo) che accada la stessa cosa che accadeva davanti ai film di Callaghan o Maurizio Merli: c’era chi li guardava in quanto fiction e chi invece pensava che dovesse davvero esistere un poliziotto-giustiziere in quella maniera, per il bene del mondo. Vi sono persone che leggono e sono in grado di rendersi conto che la MATTANZA scritta sul giornale si riduce in realtà a due miseri schiaffoni fuori da qualche discoteca e persone che invece pensano che davvero fuori da quel locale siano scorsi fiumi di sangue. Costoro sono quindi vittime di disinformazione

Su questo misunderstanding si basano le fortune di alcune forze politiche, notoriamente inclini a prendere spunto dalla cronaca nera per accusare le istituzioni governate dalla controparte di non prendere in considerazione o sottovalutare la sicurezza dei propri concittadini. E allora, in scia a queste prese di posizioni della politica, talvolta assecondate da interventi simili di associazioni di categoria che si fanno paladine dei propri iscritti, sui giornali è sempre ALLARME-SICUREZZA e chi amministra un territorio, bene o male, è chiamato in causa, deve perderci un po’ di tempo e in qualche modo rassicurare. Mai negando, anche se i numeri magari dicono il contrario, ma promettendo pure su questioni e campi che non sono strettamente di sua competenza

Con tutto questo ragionamento non voglio nè sminuire il problema-sicurezza (che comunque esiste ed esisterà sempre più per molti motivi), nè sottovalutare l’importanza dell’ordine pubblico che è un diritto sacrosanto, nè tantomeno incolpare qualcuno in particolare. Sia chiaro che la colpa è solo dei delinquenti, che vanno puniti. Sia altrettanto chiaro che la delinquenza c’è e va combattuta. Per il resto, fra i non delinquenti, ognuno è parte del gioco, recita la sua parte e lo fa tenendo comportamenti che, dal suo punto di vista, ritiene giusti. Il problema è che con questo meccanismo e questi comportamenti non si risolve mai nulla

Si potrà forse risolvere qualcosa abbandonando gli schemi della demagogia, iniziando a ragionare sulle cose vere, non su quelle percepite. E allora oltre a considerare qualche numero oltre ai titoli dei giornali ci si dovrebbe ricordare che un Sindaco ha due strumenti: la Polizia Municipale, corpo alle sue dirette dipendenze che quindi può utilizzare come vuole, e il suo ruolo di primo cittadino, rappresentante di una comunità, per il quale può fare pressing su chi davvero ha in carico la difesa dell’ordine pubblico. Ovviamente deve farlo premendo quando davvero c’è motivo e non quando gli serve per reggersi in piedi politicamente. Perchè dall’altra parte, là nelle forze dell’ordine, c’è gente che svolge seriamente una professione e non può certo svendere il proprio lavoro per comodi politici

C’è poi da ricordarsi il significato reale dell’espressione DEGRADO, usata ormai un po’ per tutto. E’ proprio il DEGRADO l’humus su cui cresce la delinquenza e su quello un politico deve lavorare, prima di tutto il resto. Non bastano le denunce sui giornali degli oppositori o di qualche comitato cittadino, nè le aiuole risistemate o un evento con le salsicce una volta o due all’anno: si tratta di cambiare il volto alle aree più lasciate a sè stesse combattendo a tutto campo povertà, isolamento, assenza di vita sociale, incultura, cultura della violenza e dell’illegalità. 

Infine usiamo con coscienza anche l’espressione TOLLERANZA ZERO, tanto invocata negli ultimi 20 anni, spesso a sproposito, e ben sviscerata nella sua applicazione newyorkese (i mitici tempi del Sindaco Giuliani) in questo articolo di Paolo Casalini. Tolleranza zero non significa ‘Io so io e voi nun siete un cazzo‘, che le regole valgono solo per gli altri, che io faccio quel che mi pare ma pretendo che gli altri rispettino la legge. Significa essere ligi alla legge in tutto, ma proprio tutto, pensate un po’… perfino dicendo no al cellulare mentre si guida!

Nel paese del ‘è severamente vietato‘ perchè un ‘è vietato’ non bastava, siamo sicuri che tutto ciò sarebbe possibile? Che Italia sarebbe, senza demagogia?

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

Share
Published by
Michele Lupetti

Recent Posts

Omaggio a Benny Goodman ed Artie Shaw

Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…

1 anno ago

La Valle del Gigante Bianco 2023

Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…

2 anni ago

Cortona e l’inflazione… qualche decennio fa (“Anche oggi broccoletti e patate”)

“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…

2 anni ago

LUXURY SPAS 2023 VIAGGIO TRA BENESSERE E LUSSO

È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…

2 anni ago

I Cattivi del Poliziottesco

Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…

2 anni ago

<strong>Libri Top Ten e Lo Scaffale</strong>

TOP TEN   Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo         di Aldo Cazzullo,…

2 anni ago