Che fine farà Andrea Vignini, Sindaco ormai a fine mandato in quel di Cortona? Tornerà in quella benedetta biblioteca di Foiano (il suo posto di lavoro) o piuttosto per lui si apriranno le porte di un prestigioso nuovo incarico politico e/o amministrativo? E’ la domanda che sembra tormentare da settimane un bel po’ di persone, fra cortonesi e giornalisti sparsi per la provincia, intenti a pronostici e ipotesi così intricate da non dormirci la notte. Ma d’altra parte ormai il nostro “Sid” è un uomo famoso, ha molti amici e anche qualche nemico e grazie al Mix e al botto di Jovanotti ha acquisito una popolarità sovra-comunale, quindi questo è il prezzo da pagare per essere diventato a tutti gli effetti un personaggio pubblico.
La cosa che più mi farebbe ridere in questo momento, fossi in Sid, sarebbe quella di ricevere domande ridicole del tipo “Faresti questo, faresti quest’altro?”, rispondere inevitabilmente “Sì” (c’è qualcuno che risponderebbe No???) e poi leggere accanto al mio faccione titoli del tipo “Voglio fare questo, voglio fare quest’altro” immaginando le reazioni dei lettori di fronte a un’esternazione così arrogante
Vabè… detto questo pare adesso che Vignini sia fra i più titolati per la carica di Segretario Provinciale del Partito Democratico che fu (e tuttora è) di Marco Meacci. Un ruolo certo non comodo, spesso esposto al pubblico ludibrio, ma con l’opportunità di inserirsi in dinamiche politiche importanti su scala provinciale e regionale. Il partito, seppur in crisi, ancora conta e il “fare politica”, anche se demonizzato, rimane un mestiere importante.
Lui per ora ha detto una cosa del tipo: “me l’hanno chiesto in tanti, sto valutando”
Superata la dicotomia renziani-bersaniani adesso pare che il PD aretino, se davvero si arrivasse a congresso a Novembre, si dividerebbe su altri binari. Anche perchè probabilmente i renziani non sono particolarmente interessati a questa carica, che come detto non è tanto semplice da gestire, nè popolare. Inoltre, se votano solo gli iscritti al partito, non è detto che riescano a vincere. Quindi, piuttosto che sprecare un cartuccione buono per altri giochi (leggasi Matteo Bracciali, il renziano rampante che potrebbe tornare utile ad esempio come Sindaco di Arezzo), potrebbero anche essere disposti a non gettarsi direttamente in campo, ma a far confluire il loro bacino di voti su qualcuno che considerano se non proprio il candidato ideale almeno un non nemico. E questo Vignini pare esserlo
In attesa di capire cosa farebbero nel caso i Civatiani il nome del potenziale contraltare a Vignini pare possa essere quello di Sauro Testi, Sindaco a fine mandato a Bucine. Testi è un buon cavallo: ancora abbastanza giovane è un uomo molto pratico, preparato, con un carattere forte e concreto e viene da una realtà, quella valdarnese e quella di Bucine, che sin dai tempi del mitico Debolini ha sempre avuto un forte peso nelle dinamiche provinciali del partito
Quali elementi, aldilà dei contenuti politici (che sarebbe bello contassero, ma ormai in politica contano sempre meno), potrebbero pesare sulla (teorica) disfida?
Prima di tutto il “chi vota”, perchè se votano gli iscritti è un conto, se può votare chiunque le cose cambiano. Poi, come detto, l’indicazione di voto dei guru renziani, gente che con le ultime primarie (anche quelle per i parlamentari, dove ha trionfato Marco Donati) ha dimostrato di poter spostare blocchi di voti notevoli. Poi le dinamiche di simpatia e antipatia interne al PD e le posizioni dei capi-bastone, ovvero quelli che spostano i voti. Infine le dinamiche territoriali: in entrambi i casi (Valdichiana e Valdarno) ci troviamo di fronte a zone rimaste senza grosse rappresentanze che hanno quindi necessità di recuperare qualcosa, ma non è detto che votino compattamente per il “loro” candidato di vallata
“Allora Lupetti, ce la può fare il nostro Sid?“. “Ma sicuramente si…” (si ode provenire dal Pergaccio il tipico rumore di una grattata di attributi maschili…)
Chissà che alla fine a risultare decisivo possa essere il capoluogo, quell’Arezzo che pare sempre che conti poco o niente, ma poi alla fine conta. Fossi in Vignini, ammesso che davvero ci tenga a fare il Segretario Provinciale, una telefonatina al Fanfani la farei