Non più tardi di una data compresa fra giovedì 22 Settembre e sabato 24 dovrà essere convocato il Consiglio Comunale decisivo per le sorti di Castiglion Fiorentino, quello in cui si dovrà mettere in votazione il bilancio di previsione 2011. In quei giorni scadrà infatti la proroga di 20 giorni concessa a norma di legge oltre alla quale il commissariamento del Comune diverrà inevitabile. Convocare fra il 22 e il 24 significa però deciderlo almeno 5 giorni prima, ossia fra il 17 e il 19. Nel frattempo la questione sembra essersi rinchiusa in una sorta di “buco di ragno” con una sola soluzione possibile e l’aut aut “Santa Chiara Sì, Santa Chiara No” che coinvolge l’ente regionale toscano e quell’organismo denominato Comitato Area Vasta Sud Est allargando quindi la questioni a dimensioni di equilibri e convenienze politiche regionali.
In pratica si dovrebbe decidere per una vendita “di cortesia” che permetta al Comune di cedere tutta o parte della struttura castiglionese sede della Texas A&M University in tempi brevi così da ripianare definitivamente la situazione dei conti in rosso.
Un’operazione di salvataggio dai contorni simili (ed economicamente meno rilevanti) a quelli di altre realtà pubbliche e semi-pubbliche già viste in passato, mal vista dalle forze politiche di opposizione e la cui convenienza politica è tutta da valutare anche per quelle di maggioranza in Regione.
Salvo altre soluzioni, che sembrano non esserci se non cedendo le quote partecipative del Comune in varie società sperando di ricavarne un certo gruzzoletto, sarà quindi Firenze con i suoi equilibri politici regionali e i suoi input provenienti dalle nostre realtà locali a decidere (non si sa quando) il destino di Castiglion Fiorentino.
La situazione è certo diversa e più difficile rispetto ai salvataggi di aziende in crisi di cui ormai la politica è diventata abituale promotrice: stavolta si tratta di una questione totalmente pubblica e inevitabilmente suona diversa. Se quando si parla di privato il primo obbiettivo è salvare il salvabile, pensando ai lavoratori e dimenticando di sindacare su eventuali colpe dell’imprenditore, stavolta si ragiona in modo diverso, proprio perchè di mezzo c’è la politica. Inevitabile.
Da un lato c’è quindi un acquisto da circa 3 milioni di euro che certo rischia di risultare impopolare; dall’altro il definitivo tracollo di un Comune con annesse conseguenze politiche (l’apertura di un’autostrada per il centrodestra a Castiglioni), occupazionali (i dipendenti comunali, le aziende e i professionisti che hanno lavorato con e per il comune), economiche e sociali (i riflessi sui cittadini castiglionesi in quanto a servizi, tariffe e altro).
Intanto c’è da segnalare l’unità d’azione fra due delle componenti di opposizione, Prima Castiglioni (quelli dell’avvocato Nucci) e Cittadini in Comune (quelli del binomio Caporali-Devoti) che terranno un comizio insieme, domani (sabato) alle ore 18. Per quell’ora si saprà qualcosa in più sul destino di Castiglion Fiorentino?