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Un’altra giornata importante per Castiglion Fiorentino, come avevamo annunciato nel Tg Web, con il Consiglio Comunale aperto indetto per dibattere sulla petizione presentata dal Comitato Tutela Valdichiana che si oppone all’ipotesi di riconversione dell’ex-zuccherificio Sadam in centrale a biomasse presentata dal gruppo industriale Maccaferri. Seduta ordinata, per quanto lunghissima nei tempi, in cui hanno preso la parola in sequenza prima Gianni Mori del Comitato, che si è avvalso anche di una serie di filmati tratti dall’intervento del prof. Tamino, poi l’ing. Cinti di Powercrop-Maccaferri, Patrizio Giorni (Segretario FAI, in rappresentanza delle sigle sindacali) e Marco Tavanti della RSU ex-Sadam.
Subito dopo spazio agli interventi del pubblico e a seguire la discussione politica dei consiglieri comunali.
Posizioni sostanzialmente polarizzate quelle che dividono Castiglion Fiorentino in favorevoli e contrari: almeno in sala era un 50 e 50 che rispecchiava, più o meno, quanto già visto nella presentazione pubblica del progetto svoltasi lo scorso 23 Settembre al Teatro Comunale. Stavolta, fortunatamente, nessun fischio e coro da stadio, come invece era successo a Settembre.
L’impressione però è che le cose non si siano spostate di una virgola rispetto a quattro mesi e mezzo fa: il Comitato conferma le sue obiezioni suffragate dall’opinione di alcuni studiosi, legate ad una lunga serie di fattori che vanno dai rischi per salute a quelli per le produzioni agricole, ai deleteri effetti economici ‘indiretti’ che si potrebbero verificare, al rischio che la centrale possa diventare poi un mero inceneritore di rifiuti ecc ecc; la dirigenza aziendale ribadisce la bontà delle sue proposte e le occasioni di sviluppo e occupazione per Castiglioni, rispondendo alle obiezioni e levando anch’essa dati e pareri di esperti per sostenere quanto l’impatto di una centrale di questo tipo sia abbondantemente nei limiti fissati dalla legge.
In mezzo vi è il Sindacato, più che possibilista alla luce di un momento tragico per il mondo del lavoro come quello che stiamo vivendo, e vi sono i lavoratori, questi ultimi ormai spostati totalmente a difesa del progetto di riconversione, tant’è che non sono mancati accenni fortemente polemici nell’intervento del delegato RSU. Buona parte degli interventi del pubblici si sono infatti incentrati proprio nelle repliche e contro-repliche a quanto affermato da Tavanti.
I Consigli Comunali aperti ultimamente sembrano essere molto di moda, e sicuramente sono un’ottima occasione di dibattito democratico. Il problema, però, è che sembra che a Castiglioni le posizioni siano così diametralmente opposte da non poter arrivare ad una mediazione. Ognuno, ormai, ha preso una posizione. Almeno fra le persone, tantissime, che erano presenti alla seduta. Di fronte a questa contrapposizione che non si basa su sfumature, ma su interpretazioni veramente lontanissime e pressochè inconciliabili degli stessi dati scientifici (si sente veramente ‘tutto e il contrario di tutto’) un osservatore esterno, uno che non ha ancora preso una posizione, resta alquanto disorientato. L’intento informativo, che comunque dovrebbe stare alla base di eventi come questo, va quindi perduto e rimane la sensazione, per nulla gradevole, che giornate di questo tipo alla fine servano molto a poco, se non a polarizzare ancora di più le posizioni.
In più, vista la concomitanza elettorale, è ormai evidente che la politica ha parte attiva nel gioco ed è difficile sperare che non soffi, nei prossimi mesi, sul vento dello scontro frontale.
Una cosa che manca, e forse è la mancanza maggiore, è quella di una proposta alternativa, una formula che permetta di aprire nuovi orizzonti.
L’appello ad un senso di responsabilità generale, a questo punto, anche se probabilmente inutile, è l’unica soluzione possibile per permettere in tempi relativamente brevi di uscire da una impasse che non serve davvero a nessuno e non serve, soprattutto, a Castiglion Fiorentino e alla sua economia.