Mi ha impressionato qualche giorno fa leggere che sono stati oltre 300 i cani abbandonati nel 2015 in Valdichiana. Se si arriva a raccogliere un così alto numero di ‘randagi’ evidentemente il grado di civiltà è basso e, soprattutto, i costi ricadono sulla collettività (Usl e ancor di più Amministrazioni Comunali) in modo sempre più pesante. E pensate un po’ dove si potrebbe arrivare se non ci fosse il buon cuore dei volontari, che permettono di tenere aperta la struttura del Canile Intercomunale di Ossaia riducendo significativamente le spese…
E’ prima di tutto il momento di dire ‘basta’ in modo deciso a chi non rispetta le regole e interpreta un animale domestico come un ‘gioco’
Un cane non è un giocattolo o e se si decide di tenerlo bisogna fare quello che ci viene chiesto; fra questo rientra la ‘microchippatura’ che invece sono ancora troppo pochi a fare. Se tenere un animale domestico comporta dei costi ‘burocratici’ e medici oltre che un impegno quotidiano ciò va considerato sin dall’inizio. Se la cosa è insostenibile bisogna desistere subito piuttosto che rifuggire il problema in un secondo momento con atteggiamenti illegali
Tutto questo non solo per motivi etici, ma anche perchè, come detto sopra, si rischia di creare, coi propri comportamenti sbagliati, un danno economico alla collettività
C’è poi da lavorare in ogni modo possibile sugli incentivi alle adozioni, partendo dal presupposto etico (trovare una casa piena d’affetto per un randagio è semza dubbio bello) ma anche sul fatto che ciò comporta un risparmio economico: su questo è il momento che i Comuni si muovano, magari in modo associato, visto che il canile è intercomunale per tutta la vallata, con un po’ di flessibilità mentale di chi si occupa di bilanci
In alcuni casi si è già previsto uno sconto sulla tassazione comunale a chi adotta un cane del Canile. Si arriva anche a diverse centinaia di euro di ‘bonus’ e tutto ciò ha senso visto che un cane arriva a costare alle amministrazioni da 2 a 5 euro giornalieri e quindi il risparmio rispetto al non fare nulla c’è comunque.
In altri casi si è prevista la fornitura gratuita per un anno di visita medica veterinaria, più un ‘kit-dono’ consistente in un collare, una museruola, una paletta e sacchetti per la raccolta delle deiezioni, buoni per il lavaggio del cane
In altri ancora si forniscono gli alimenti per un periodo che può variare da qualche mese a un paio di anni. Anche in questo caso il risparmio comunque c’è
Lancio questi suggerimenti ai nostri amministratori, augurandomi che già nel 2016 si possano muovere insieme su questa strada