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Biblioteca cortonese “spenta” per 25 giorni. Nella città della cultura suona un po’ strano

Un paio di lettori ci segnalano con toni alquanto accesi una scelta dell’Amministrazione Comunale senza dubbio contestabile. Siamo stati direttamente a verificare e in effetti è proprio come ci è stato riferito: la Biblioteca Comunale di Cortona, non certo una strutturina di secondo piano, punto di riferimento non solo per utenti “normali” o studenti, ma anche per tantissimi studiosi di alto livello in settori fra i più svariati per via del suo sterminato patrimonio, resterà chiusa per ben 25 giorni, dall’1 fino al prossimo 25 Luglio. Chiusa significa totalmente, senza nessuna apertura, neanche mezz’ora un giorno alla settimana. Niente

Vero, come recita il cartello, che il servizio di prestito sarà garantito dall’analoga struttura di Camucia, ma il fatto che si chiuda praticamente per tutto il mese, fra l’altro il mese di Luglio, lascia un po’ sconvolti.

Tutto questo per il valore solitamente dato alla cultura in una città come Cortona nella quale suona proprio strano pensare che per quasi un mese la biblioteca sparisca. Poco conta se non c’è tanta utenza. I dipendenti hanno diritto alle ferie, specie quando si sobbarcano un lavoro duro come la persona che attualmente gestisce la biblioteca (che normalmente resta aperta per 5 mattine e 3 pomeriggi, certo non poco), ma se si ripensa a qualche anno fa, quando c’era un direttore e vari dipendenti, si nota un “dimagrimento” fortissimo, sicuramente indotto dalle solite questioni legati alla necessità di riduzione di organico e riduzione della spesa accumulatesi negli anni, ma che hanno portato alla fine a decisioni come questa, certo “di emergenza”, ma francamente eccessiva.

Visto che in altri comuni più piccoli anche in caso di ferie o assenza del personale si riesce a non chiudere (addirittura in un Comune la Biblioteca è stata tenuta aperta per un po’ da un assessore, anzi, da un’assessora)  è strano immaginare che non vi fosse davvero un’altra soluzione possibile e che nei meandri del bilancio comunale non ci fosse la chiave di volta per evitare di giungere a questo punto. Se questa proprio non esiste le strade sono due: o lasciare tutto così, con un patrimonio enorme sfruttato solo in parte delle sue effettive potenzialità, oppure cambiare radicalmente il metodo di gestione.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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  • In questo caso mi piace rispondere più nelle vesti di bibliotecario (che è la mia professione), piuttosto che come Sindaco di Cortona. Le biblioteche non sono tutte uguali e quelle comunali in particolare si dividono in biblioteche di pubblica lettura e biblioteche di conservazione. Fra le seconde si può computare, a pieno titolo, la Biblioteca di Cortona che ospita fondi storici prestigiosi, cinquecentine,incunaboli ecc. In queste strutture non si può sostituire con leggerezza la specifica professionalità del bibliotecario perché si rischierebbe di incorrere in danni irreparabili al patrimonio librario, in conseguenza dell'imperizia, magari involontaria, nel maneggiare oggetti che sono veri e propri tesori. Tanto meno si può ricorrere al volontariato, soluzione meritoria per il senso comune, ma di legittimità alquanto dubbia. Peraltro non mi risulta che vi siano molti Comuni delle nostre dimensioni che possano vantare la presenza di due biblioteche, una di pubblica lettura e una (appunto) di conservazione, nel loro territorio(segno inequivocabile dell'attenzione che le varie Amministrazioni hanno sempre posto all'argomento). Alla luce di quanto ho affermato, è chiaro che l'unica soluzione possibile per consentire al bibliotecario di fruire delle sue meritate ferie, preservando al contempo la sicurezza del patrimonio librario fosse proprio la chiusura della biblioteca (peraltro per un breve periodo). Certo, se potessimo assumere, se potessimo spendere, se non fossimo stati taglieggiati nei nostri bilanci, se non ci fosse il patto di stabilità, avremmo potuto trovare soluzioni diverse (sempre senza prescindere dalla professionalità e dalla competenza necessarie), ma purtroppo così non è. Insomma caro Michele, senza voler polemizzare a tutti i costi, mi sembra che questa volta proprio non ci hai azzeccato. Parola di bibliotecario.

  • Ringrazio il Sindaco per la risposta con cui ha riassunto i motivi fondanti di questa scelta, che credo fosse giusto venissero espressi pubblicamente con chiarezza. Nella comunicazione degli enti pubblici si tende infatti a esternare solo gli eventi positivi lasciando in sordina il resto.
    In questo, quindi, credo di averci azzeccato, o perlomeno di essere stato utile

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Michele Lupetti
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