Un paio di lettori ci segnalano con toni alquanto accesi una scelta dell’Amministrazione Comunale senza dubbio contestabile. Siamo stati direttamente a verificare e in effetti è proprio come ci è stato riferito: la Biblioteca Comunale di Cortona, non certo una strutturina di secondo piano, punto di riferimento non solo per utenti “normali” o studenti, ma anche per tantissimi studiosi di alto livello in settori fra i più svariati per via del suo sterminato patrimonio, resterà chiusa per ben 25 giorni, dall’1 fino al prossimo 25 Luglio. Chiusa significa totalmente, senza nessuna apertura, neanche mezz’ora un giorno alla settimana. Niente
Vero, come recita il cartello, che il servizio di prestito sarà garantito dall’analoga struttura di Camucia, ma il fatto che si chiuda praticamente per tutto il mese, fra l’altro il mese di Luglio, lascia un po’ sconvolti.
Tutto questo per il valore solitamente dato alla cultura in una città come Cortona nella quale suona proprio strano pensare che per quasi un mese la biblioteca sparisca. Poco conta se non c’è tanta utenza. I dipendenti hanno diritto alle ferie, specie quando si sobbarcano un lavoro duro come la persona che attualmente gestisce la biblioteca (che normalmente resta aperta per 5 mattine e 3 pomeriggi, certo non poco), ma se si ripensa a qualche anno fa, quando c’era un direttore e vari dipendenti, si nota un “dimagrimento” fortissimo, sicuramente indotto dalle solite questioni legati alla necessità di riduzione di organico e riduzione della spesa accumulatesi negli anni, ma che hanno portato alla fine a decisioni come questa, certo “di emergenza”, ma francamente eccessiva.
Visto che in altri comuni più piccoli anche in caso di ferie o assenza del personale si riesce a non chiudere (addirittura in un Comune la Biblioteca è stata tenuta aperta per un po’ da un assessore, anzi, da un’assessora) è strano immaginare che non vi fosse davvero un’altra soluzione possibile e che nei meandri del bilancio comunale non ci fosse la chiave di volta per evitare di giungere a questo punto. Se questa proprio non esiste le strade sono due: o lasciare tutto così, con un patrimonio enorme sfruttato solo in parte delle sue effettive potenzialità, oppure cambiare radicalmente il metodo di gestione.