“Ma pare sia stato dei Repubblicani…poi era dei Radicali…si, ma suonava alle feste di AN, si però dice cose di sinistra, ma no invece la sua è una morale di destra…“. Lo sport preferito degli Italiani è attribuire precise appartenenze politiche a chiunque. In questo paese non conta tanto essere qualcuno, ma essere di qualcuno: ormai ci s’è fatto il callo, tocca a tutti, anche a dei poveri derelitti di provincia come noi, e in campo vip oltre al Battisti “fascista” solo perchè in un’epoca di concerti-comizio aveva un approccio diverso anche Battiato ha subito negli anni decine di attribuzioni. Adesso, con la sua “scesa in campo” da assessore alla cultura nella nuova giunta siciliana targata PD + UDC darà sicuramente argomenti a molti.
Ma aldilà di questo mi preme sottolineare due aspetti.
Il primo è quello dello stipendio. Che Battiato rinunci al suo è francamente il minimo, visto che i soldi li ha (meritatamente) guadagnati e può quindi permettersi il lusso di far risparmiare la collettività. Attenti però: fare l’assessore, se preso sul serio e come una sana coscienza politica e civile vorrebbe, è un lavoro a tutti gli effetti e quindi merita di essere retribuito. Il rischio è che ognuno che si occupa di politica debba essere costretto dalla pressione dell’opinione pubblica a farlo a gratis, e sinceramente in questo vedo molti pericoli fra cui il principale è lla riduzione della classe dirigente a uno stuolo di nuovi notabili (come era a fine ‘800), o di pensionati, o di gente che poi l’assessore non lo fa bene perchè per campare deve fare anche altre attività e quindi vi dedica poco tempo e poca testa, o peggio ancora s’arrangia
Il secondo è quello dell’impegno preso. Ripeto: fare l’assessore è un lavoro e non si riduce al solo avere idee e fare proposte illuminate (cosa su cui Battiato non si discute, basta rileggere la sua gloriosa carriera); è stare in contatto anche con i cittadini, è muoversi nel territorio, è ascoltare tutto e tutti, è prendere decisioni inevitabilmente di significato politico. Ma sono certo che Battiato avrà coscienza di questo e non si limiterà ad un approccio superficiale in questa sua nuova avventura, non si comporterà “da direttore artistico”, più di facciata e stile-spot che altro.
Buon lavoro, assessore…
ps la foto è volutamente scelta dall’era di inizio anni ’70, quella di dischi come Fetus e Pollution, l’era che amo di più del “maestro” 🙂
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