“O provincia da sola, o capoluogo dell’area vasta“. Questo lo slogan che esce dal mega-incontro di ieri alla Borsa Merci di Arezzo, promosso da Provincia e Camera di Commercio, a cui davvero ha partecipato tutta l’Arezzo “che conta”, nessuno escluso. C’era addirittura la diretta web, che ha agevolato per i non aretini la possibilità di assistere a quanto veniva detto in quella che resterà comunque una giornata memorabile. Tutti, o quasi, sono d’accordo sul concetto espresso sopra, o da soli o capoluogo della toscana del sud, ragionamento che peraltro si fonda sia sul rispetto delle regole imposte dalla legge, sia su considerazioni legate all’importanza strategica ed economica di Arezzo in chiave proprio di Toscana del Sud.
La cosa che mi ha positivamente impressionato è constatare che dopo l’ingresso in campo dei soggetti più seri e autorevoli la protesta sta prendendo un verso sensato, dopo tanto campanilismo da bar, boutade assurde e semplificazioni parossistiche di cui nei giorni scorsi del tutto incolpevolmente è finito vittima anche il ragionamento di Romizi di ARCI, totalmente travisato, specie da chi degli articoli è abituato a leggere solo i titoli, e ridotto a un “Andiamo con Perugia” distante anni luce da quanto Romizi voleva in realtà dire.
Il convulso affannarsi sembra finito e le esibizioni attoriali-folkloristiche, ieri, si sono limitate ai soliti noti, alfieri della politica-spettacolo. Adesso c’è una proposta condivisa, che va quindi rispettata e che certo ha i suoi fondamenti, anche se ancora non riesco a capire cosa in concreto cambi, aldilà del prestigio o della sigla sulle targhe automobilistiche, se la sede materiale del nuovo ente di marco-area sia a Siena o ad Arezzo. Altra riflessione è quella della via migliore da usare per sovvertire la situazione: così a naso meglio passare per Roma che per Firenze.
Depurato il protagonismo dei soliti e il campanilismo, aldilà delle buffe magliette anti-Palio, si inizia comunque a ragionare in modo più utile, sperando che sempre più si vada a sviscerare il tema delle macro-aree e si arrivi a capire se esso possa essere o meno una soluzione valida per il nostro futuro o se rischi di essere solo una clamorosa ciofeca.
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