Ebbene: Arezzo fa provincia per conto suo; è ufficiale, è definitivo, è nel decreto del governo e stavolta davvero non c’è più rischio di finire accorpati agli altri. Arezzo sola, unica in Toscana mentre tutte le altre bene o male si dovranno adeguare a nuove coabitazioni. La politica locale canta vittoria cercando in ogni modo di attribuirsi più meriti della controparte, e noi citando un “suggerimento” facebookiano dell’amico Luca Barboni iniziamo a chiederci, in linea con la festa di Halloween odierna, se questo salvataggio di Arezzo suoni più come un dolcetto (cioè una cosa positiva) o uno scherzetto (cioè una cosa, alla lunga, negativa)
Va riconosciuto comunque alla classe politica locale di aver compiuto la propria missione: sollevazioni popolari senza precedenti hanno chiesto durante l’estate di evitarci l’onta dell’andar con Siena, e peraltro in posizione supina, e loro ci hanno accontentato. Quindi missione compiuta, di fronte a un così esplicito e impellente bisogno esternato dalle masse aretine, le stesse che fino a una settimana prima sbraitavano chiedendo l’abolizione totale di ogni provincia al mondo, per quelli che erano a rappresentarci nel CdAL (Vasai, Fanfani, alcuni Sindaci fra cui i “nostri” Bittoni e Scarpellini), per il Meacci (Segretario Provinciale PD) che al Rossi (Governatore della Toscana) gli ha fatto una capa tanta, per gli onorevoli e i vari agganci romani, per tutto il “sistema Arezzo” che ha trovato in questa battaglia un’unità di intenti e una voglia di fare mai vista prima
Detto questo torniamo al dolcetto o scherzetto. Ne varrà la pena di stare da soli in una Toscana fatta di macro-province? E soprattutto: che sarà la provincia da qui in avanti, come istituzione? A che servirà? Non essendo più ad elezione diretta (almeno così sembra) quanto conterà davvero e quanto potrà essere rappresentativa dei territori e delle varie identità? Quali funzioni svolgerà? Come? Domande che attendono risposte analitiche da mesi, dall’inizio della bagarre.
Tutte queste analisi sono state rimandate finora, perchè era troppo più importante non finire sotto Siena e non rendere palese l’ingloriosa onta (per la classe politica) che non contiamo granchè, trasmettendo anzi il messaggio contrario.
Bene. La vostra bella figura ora l’avete fatta, e tutti vi vogliono sicuramente più bene. Ora please cambiamo registro, e iniziamo a parlare di cose serie
Si sa come Umbria Jazz, in ormai dieci lustri, abbia portato a Perugia e dintorni,…
Convegni, tavole rotonde, degustazioni enogastronomiche, mostre fotografiche e documentali tutto dedicato all'animale simbolo della Valdichiana:…
“E io vado a mangiare dallo zio Ernesto!!” Scommetto che se solo avesse un ospitale…
È uscita la nuova guida di Condé Nast Johansens per una vacanza in una delle…
Nel genere da me e da tanti altri amato c’ è sempre stata la contrapposizione…
TOP TEN Mussolini il capobanda. Perchè dovremmo vergognarci del fascismo di Aldo Cazzullo,…