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Arezzo a un mese dal voto. Scarsità d’argomenti o quiete prima della tempesta?

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Siamo al rush finale in tutti i comuni al voto. Alle 12 di domani scopriremo in via definitiva tutte le candidature. Intanto va avanti la campagna elettorale, sovrapposta alla bagarre della raccolta firme e alle trattative per ricompattamenti o esplosioni di vario tipo. Nei comuni minori (come i nostri della Valdichiana) pochi manifesti, poco internet, poche televisioni e tanto ‘porta a porta’ con assemblee, cene e qualche volta aperitivi nei circoli e nelle frazioni; ad Arezzo invece trionfa l’immagine, coi ‘faccioni’ che riempiono le strade, accoppiati con slogan e simboli.

 

Poi i punti elettorali. Gli spot sulle Tv. La rincorsa al titolone su La Nazione la mattina dopo. I big che arrivano a sostegno dei candidati: Vendola e Veltroni, Sacconi, Casini, domani sera Renzi.

La sensazione, esaminata freddamente, è che ci sia una gran povertà di argomenti e si punti su tutto meno che sui contenuti perchè c’è poco da dire e perchè c’è coscienza che ormai un Sindaco può inventarsi ben poco, fra patto di stabilità e crisi economica galoppante.

Il comizio di Fanfani di lunedì scorso è stato emblematico in questo senso. Tutto grinta, urla e strepiti, con molta aretinità (pure troppa), e poco più delle frasi già sentite cinque anni fa riguardo alle vicende di Variantopoli più un accenno al fatto che l’amministrazione comunale ha approvato il Regolamento Urbanistico. In poche parole il quasi-nulla, mentre scorrevano le immagini del mega-librone promozionale “Cosa s’è fatto e cosa se vol fare” (trasposizione nostra all’aretino del titolo originale) che riassume le eroiche gesta del Fanfa nel suo quinquennio di governo.

Per quanto riguarda le liste, a parte qualche buon giovane, poco di interessante e di sorprendente.

A destra la frantumazione sembra aver tolto la grinta a tutti: Grazia Sestini è di basso profilo, non riesce a pungere e non trova argomenti buoni per mettere sotto scacco Fanfani se non accusandolo di far finta di avere la febbre. Non ha tirato fuori neanche uno slogan. Quello di Fanfani fa sinceramente sorridere (‘Grande Arezzo‘…) ma il fatto che in giro si legga solo “Grazia Sestini Sindaco” ci lascia sconcertati.

Lucherini è un gran personaggio, ma negli ultimi giorni è un po’ scomparso dalle scene dopo aver definito ‘una troiata‘ il nuovo Regolamento Urbanistico. Coverà qualcosa oppure anche lui è senza grandi cartucce? L’inizio scoppiettante ci aveva fatto sperare in qualcosa di più e vederlo non protagonista ci preoccupa: era l’unico che poteva davvero farci divertire con qualche colpo a sorpresa.

Macrì si definisce nuovo e parla di Arezzo Futura, ma nonostante i mega-pannelli pubblicitari pare relegato a un ruolo da comprimario e non riesce a sfondare il muro facendo davvero notizia.

Poi gli altri, una galassia di minuscoli che sguazzano fra pura e semplice bandiera, civismo, anti-politica, rivendicazioni di Leghismo autentico e tanto altro ancora. Minuscoli, quindi senza troppi soldi e di conseguenza senza mordente in una campagna elettorale giocata tutta sulla pura e semplice immagine.

Si vabè, il 13 Maggio arriverà Beppe Grillo…ma non ci immaginiamo grandi sfaceli.

La piattezza di questi giorni sarà solo una quiete prima della tempesta? Staremo a vedere.

Intanto i sondaggi recenti (vedi Corriere di Arezzo) non offrono un aiuto per scaldare il clima, visto che danno un risultato abbastanza scontato col Fanfa vincente al primo turno e la Sestini seconda a chilometri di distanza con un ampio vantaggio sul Luche, amplificando la sensazione che ci sia davvero poco da fare e tutto sia già scritto.

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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