In anno domini 2012, anno primo de l’era Cortona Mix Festival, sub regno Sid Vigninis II°, li cortonesi statuerunt che de Siena, de Rezzo et de Grosseto et de ste benedicte provincie toscane non glie poteva fregà dde meno et che anzi, se poteva fà molto bene da soli senza tante rogne. Così statuerunt l’autarchia, staccaronsi dalla Rezzo del Fanfanis e dalla Toscana del signor Rossi, e feceronno republica per conto loro. Si dettero costituzione (art.1: “Cortona è una Repubblica democratica fondata sul fà tutto da soli”) et nominaron Sid Vigninis, detto anche El Sid Campeador, Presidente pro-tempore. Lo primo provedimento fuit la reconquista de lo carro armato preso da li castijonesi e da lor messo in la piazza, che si diceva invece trovato in terra cortonensis; lo secondo fuit la conquista del Borghetto et del su porto pe li commerci de lo mare (che era lago) et per aver sempre pesce fresco et bono et non solo porchetta o trippa. Et dopo quello Sid II° statuit il suo magistral capolavoro: il ratto della lacustri, visto che de femmine cortonensis bòne ve n’eran troppe poche.
Potrebbe iniziare così il testo degli Annales, o di un De Republica di un’ipotetica nuova era cortonese, segnata dalla separazione dal resto del mondo. Un’autarchia fatta di truppe radunate al bar del Riccio per cogliere di sorpresa, nella notte, gli umbri e rubargli le donne, le barche, due dipinti del Perugino e qualche cojone de mulo. Forse potremmo pure ri-murare la maledetta porta bifora da cui entrarono gli aretini, fare una nostra nazionale di calcio e andare a giocare contro la Germania proprio come San Marino, risistemare in funzione di difesa militare la Fortezza (altro che Jovanotti!!!) e la Rocca di Pierle instaurando un protettorato sullo Stadio Santa Giuliana di Perugia, perchè il Lupetti c’ha da andare lì ad allenarsi per i 100 metri.
Sarebbe tanto assurdo?
Leggendo i toni delle polemiche di questi giorni questo esercizio di fantasia non suona poi così delirante. D’altra parte, come già ho scritto, si discute solo di chi farà il capoluogo fra Arezzo e Siena per una questione d’orgoglio che nasconde probabilmente qualcosa di politico legato a “Roma 2013”. Troppa gente che ha bisogno di fare bella figura, secondo me, e ogni scusa è buona.
Nemmeno una parola sulla sparizione di un istituto democratico comunque importante, visto che i nuovi consigli delle provincione non saranno direttamente eletti dai cittadini; neanche un accenno a come saranno ridistribuite e gestite le importantissime deleghe in mano attualmente alle province. Chi spalerà la neve? Chi rifarà i tetti delle scuole? Chi farà le toppe agli asfalti? Nessuno, ancora, se l’è chiesto. Nemmeno fra i politici “giovani” de Rezzo.
E allora, a questo punto, ben venga la fantasia. Andiamo tutti per conto proprio, alziamo i vecchi vessilli, pensiamo ognun per sè, freghiamocene di Rossi e delle sue macro-aree, di quei 350mila abitanti che ancora non s’è capito se ci s’hanno o meno, e dei complessi degli aretini. Se dovesse andar male si camperà col Mix Festival, e buonanotte suonatori…
ps Caro Sid Vignini, adoperati però per garantirci un passaggio gratuito, senza pagamenti alla dogana, quando ci s’ha da andare all’Outlet. Grazie