La formula della “intervista allo sportivo” funziona. C’è la possibilità di conoscerlo più nel profondo, di sentirlo parlare di altro rispetto alle solite cose, di scoprire lati nuovi e aneddoti, di valorizzarne la dimensiona umana, di stabilire un contatto che va oltre la carriera e i risultati, di “fare storia” in maniera differente.
La sensazione mi fu chiara qualche mese fa quando ebbi modo di intervistare Patrizio Oliva durante la cerimonia di premiazione del Premio Sportivo dell’Anno a Cortona, ma a confermarlo sono anche i format televisivi che con sempre più frequenza ospitano “eroi” del nostro sport, il crescente interesse verso le uscite in libreria riguardanti alcuni campioni (biografie, libri-intervista e altro) e persino le novità al cinema, nelle quali è sempre più frequente trovare storie di sportivi o di grandi “duelli” (es: Lauda – Hunt, Borg – Mc Enroe).
La gente partecipa, è interessata. Dentro pulsa un’emozione viva, con quel mix di curiosità e nostalgia che è frutto, forse, di un mondo dello sport ormai sempre più piatto, robotico e computerizzato in cui la dimensione umana va perduta nonostante il grande sforzo social. Ma un profilo Instagram costantemente aggiornato, con foto di allenamenti, cene, vacanze, divertimenti con gli amici e “dietro le quinte” non funziona granchè come succedaneo al contatto umano, quello diretto, quello vero.
Funzionano anche le “storie di sport”, gli approfondimenti su alcuni ambiti, momenti, eventi e personaggi magari poco considerati nel momento in cui accadevano, ma che hanno avuto una grande importanza per tutto ciò che è successo dopo.
Allo stesso tempo lo sport continua a essere un grande fenomeno sociale, di partecipazione e condivisione. Il piano locale, quello in cui viviamo tutti i giorni le nostre esistenze “normali”, è una realtà sempre più forte e ramificata. Ormai uno sport lo fanno tutti, magari non tutti con il giusto approccio, ma il tesoro di passione e professionalità cresce anche nel nostro territorio. Senza dubbio merita di essere valorizzato e senza dubbio anche da noi è opportuno parlare dei nostri sportivi e, quando possibile, farli parlare.
E’ per questo che quando l’ottimo Stefano Duranti mi ha chiesto di collaborare (come intervistatore) a una giornata dedicata allo sport in quel di Cortona nel periodo delle feste natalizie, all’interno quindi degli eventi del “Natale a Cortona”, ho accettato molto volentieri.
E così dopo che lui ha intervistato Efrem Calamati, ex campione europeo di pugilato schietto e dalla sensibilità profonda, io ho intavolato una chiacchierata molto interessante sullo sport, sulla sua utilità formativa e tanti altri temi affini con Lionel Manso, un giovane preparatore atletico che sta lavorando molto bene nel nostro territorio con i giovanissimi e la coppia (in tutti i sensi) di tennisti Katy Agnelli – Davide Gregianin. Altri eventi erano poi previsti per il pomeriggio.
La neve, purtroppo, ha un po’ frenato tutto, ma l’idea era ottima e spero sia riproposta, magari in modo più strutturato e con un maggiore sostegno promozionale e logistico da parte dell’Amministrazione Comunale, in futuro. Affiancare qualcosa di ulteriore a eventi ben oliati e di successo come il Premio Sportivo dell’Anno e la Notte Bianca dello Sport è sicuramente utile.