In pochi giorni per Castiglion Fiorentino sono arrivati due segnali estremamente positivi. Il primo è stata la tavola rotonda di venerdì scorso, il cui titolo “Alò Castiglioni” riutilizzo molto volentieri per il titolo di questo mio articolo. E’ stata un’occasione di confronto interessante a cui hanno preso parte i vertici di banche e associazioni di categoria del nostro territorio, dando un segnale di disponibilità che sicuramente è confortante. L’iniziativa, partita dall’associazione Obiettivo comune, ha dimostrato come possa esistere un comune obiettivo, quello di darsi da fare e collaborare in modo fattivo per far ripartire l’economia e il tessuto sociale, che peraltro è ancora vivo e vegeto, nonostante la crisi e il dissesto.
Il secondo segnale positivo è notizia di ieri, ossia l’arrivo di un contributo a fondo perduto per i Comuni dissestati che sarà sicuramente una boccata d’ossigeno molto importante.
Quello che manca, adesso, è ricostruire i ponti fra le varie realtà e dimensioni che devono ritrovare l’abitudine a collaborare verso un fine unitario. In molti hanno fatto notare l’assenza di presenze istituzionali alla tavola rotonda di venerdì sera. La connessione fra politica, cittadini, mondo economico, sociale e associazionistico è però un requisito necessario. Alle ultime elezioni Comunali la percentuale di affluenza ai seggi non è stata molto alta. Sulla scheda uno scenario inedito, con un numero altissimo di candidature, spesso in contrapposizione frontale l’una con l’altra. La campagna elettorale è stata infuocata. Chi ha vinto ha vinto per pochi voti, e con una percentuale molto limitata del totale dei votanti. Tuttora il clima politico è acceso da polemiche forti, che si replicano a ogni Consiglio Comunale.
Tutto ciò è il risultato inevitabile di una situazione di emergenza, con la dichiarazione di dissesto che ha aperto lacerazioni profondissime: occorre però che al buttarsi nelle trincee si sostituisca il lavoro sulla costruzione di ponti. Ponti interni alla dimensione politica, e soprattutto ponti fra politica e resto della realtà.
Non sono qui per fare il paciere della domenica, e se quello che scrivo vi sembra retorica perdonatemi: io, in tutta sincerità, non vedo altra via percorribile.
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Si è vero, bisogna abbassare i toni, uscire dalle roccaforti e cercare di collaborare, ma bisogna essere in due per dialogare, ed ad essere obiettivi non è la popolazione latitante.
Alle richieste dei commercianti di dialogo sulla questione parcheggi a pagamento il sindaco risponde picche, salvo ripensarci dopo la serrata storica.
Agli incontri apartitici di stimolo e riflessione come quelli di obiettivo comune non si presenta nessuno del Comune.
Sul dissesto invece di creare una commissione indipendente, la si forma con esponenti del partito che ha portato al dissesto, e chi, pur all'opposizione copriva la carica di membro della commissione finanze e bilancio in quegli stessi anni.
Tutti debbono cercare di fare uno sforzo, ma se dalla parte che è stata delegata a governare, non arrivano aperture la vedo molto, molto dura trovare soluzioni condivise.