Se c’è un dato emergente in questa campagna elettorale 2014 è quello dell’assoluta inadeguatezza delle leggi, risalenti agli anni ’50 (ad esempio la legge n.212 del 1956), che regolamentano la propaganda elettorale, l’affissione dei manifesti e tutto quanto gravita intorno al mondo “burocratico-cartaceo” delle elezioni. Ma se la legge è secondo me decisamente out anche la cosiddetta “par condicio” non se la passa troppo bene. Andiamo nel dettaglio, con qualche esempio concreto che possa aiutare a mettere a fuoco quelle che a me sembrano storture…
1) Partiamo dalle firme per presentare le candidature: come avevo scritto non sarebbe stato sicuramente un giochino semplice, con tanti aspiranti candidati e una soglia numerica che non è certo bassissima. La necessaria presenza di qualcuno che autentichi le firme, di solito un consigliere comunale, non agevola le procedure, specie quando queste si devono svolgere in tempi ristrettissimi. Ha ancora senso tutto questo o si potrebbe pensare di rivederne un po’ le modalità?
2) Nel frattempo si moltiplicano pacchi di manifesti con comunicazioni sostanzialmente inutili che verranno letti da quasi nessuno, costringendo gli Uffici Elettorali a una mole di lavoro abnorme, a cui va ovviamente unita tutta la vicenda-firme di cui ho parlato sopra. I costi per tutte queste operazioni suggerirebbero una riconsiderazione: se si può fare diversamente, spendendo meno soldi e perdendo meno tempo ed energie, sarebbe sicuramente meglio
3) Sempre nel frattempo si ripete la solita vicenda della nomina di presidenti e scrutatori ai seggi. Per i Presidenti, unico ruolo realmente importante, c’è un elenco di persone qualificate da cui viene effettuata la scelta; il Presidente si sceglie poi da solo un Segretario (una persona di sua fiducia). C’è poi la grande massa di coloro che servono a poco o niente, appunto gli scrutatori, ma prendono qualche euro dallo Stato. Su come essi vengano scelti le mitologie continuano a fioccare e in pochi conoscono la verità: cioè che nelle nomine la legge viene rispettata ovunque, semmai si deve pensare di cambiare la legge. Gli scrutatori, infatti, li nomina (attingendo da un albo a cui ci si può iscrivere) la Commissione Elettorale Comunale di cui fanno parte alcuni consiglieri comunali; sono loro a scegliere i criteri di selezione. In alcuni casi lo fanno in base a scelte personali, in altre decidono di far svolgere un sorteggio.
4) Chiusa la questione firme inizia poi la grande saga dei manifesti: bisognava toglierli (in base a una strana logica “oscurantista”) da ogni spazio che non fosse quello assegnato allo scadere dei 30 giorni dalle elezioni (qualcuno, peraltro, non l’ha fatto, scatenando le solite polemiche) iniziando a usare solo gli spazi previsti e assegnati, ovvero quegli orrendi cartelloni metallici che giustamente i Comuni, con l’andar degli anni, stanno iniziando a sbattere dove possono dare meno fastidio, anche visivo (con tutto il rispetto per i faccioni ritratti). Da essi, peraltro, quest’anno è scomparsa la “propaganda indiretta”, ovvero gli spazi assegnati a quella sorta di fiancheggiatori, associazioni e sigle varie spesso rispolverate per l’occasione che usavano gli spazi per dire di votare un qualche loro beniamino
5) Nel contempo è scattata la par condicio che di fatto impone regole solo alle televisioni e presuppone due questioni: il terrore per regole al limite dell’incredibile e la scomparsa di una dignitosa “comunicazione istituzionale” poichè chiunque fa parte di un ente dovrebbe astenersi da interviste e dichiarazioni. Per un mese, quindi, non c’è più informazione decente perchè la legge sulla par condicio impone un’uguaglianza di lana caprina, insostenibile nella pratica, ampiamente aggirabile e, soprattutto, inutile: si può parlare di una cosa, ma senza nominare colui che la fa se è un politico, si devono contare i secondi a tutti col cronometro, si devono utilizzare giri di parole e parafrasi assurde, si devono montare i servizi cercando di eliminare ogni presenza “scottante” di “lebbrosi” quali candidati, sindaci, assessori ecc ecc. E’ però ovvio che l’informazione nazionale continua a fare il suo corso e di certo non può evitare i 3 minuti al presidente del consiglio su tutti i TG, per quanto egli sia anche segretario di un partito che si presenta alle europee.
6) Nelle ultime ore si ripeterà poi il gran finale del “silenzio elettorale“, altro mito ormai totalmente fuori dal tempo, una vera ciliegina sulla torta: tutti zitti dalle 0.00 di sabato fino alla chiusura dei seggi (…)
Tutto questo, quindi, produce due risultati/assurdi:
– non serve assolutamente a niente, perchè piuttosto che riequilibrare offrendo pari opportunità a tutti ormai, per come si è evoluta la società italiana in questi ultimi 60 anni, peggiora e complica soltanto le cose: vorrebbe andare in una direzione in fin dei conti condivisibile, ma produce risultati totalmente opposti
– da quando si sono diffusi a macchia d’olio internet e i social newtorks altrove ognuno può fare quello che gli pare, senza dover rispettare nessuna regola.
Di queste leggi ormai fuori dal tempo noi di Valdichianaoggi.it siamo peraltri stati i primi a risultare penalizzati e l’esempio vale come conferma di tutto quanto scritto sopra. Non potremo affiggere manifesti e locandine, nè distribuire volantini per il nostro Confronto fra i candidati a Sindaco di Cortona del prossimo 18 Maggio (ore 21.15, siete tutti invitati!!!) a Sant’Agostino perchè trattandosi di un’iniziativa legata alla politica, pur non essendo noi legati a nessuna lista, rientriamo nelle proibizioni oscurantiste di cui ho scritto al punto 4 (la mitica legge del ’56). Abbiamo preso la cosa col sorriso e rispetteremo la legge, ma se intanto qualcuno volesse cambiarla ci farebbe sicuramente un favore