In mezzo ad una grande (e sacrosanta) overdose di festeggiamenti sportivi per la nostra Valdichiana, che sta davvero vivendo un momento magico, un piccolo e veloce pensiero vogliamo però indirizzarlo ad una ricorrenza di grande importanza. Oggi è il 9 Maggio, una data che certo non ha segnato buoni eventi nella nostra storia nazionale. Tanta attenzione, nel 150esimo dell’Unità, abbiamo dedicato ai nostri “italiani migliori”, lasciando spazio a voi lettori.
Un’iniziativa che ha avuto un grande successo e che certo ci ha dato una mano a prendere maggiore coscienza del valore umano di tanti personaggi che hanno contrassegnato la nostra storia.
Di certo fra gli “italiani migliori” non possono non esserci Aldo Moro e Giuseppe “Peppino” Impastato: due persone molto diverse, probabilmente agli antipodi, ma accomunate dal fatto di aver concluso le loro esistenze, per mano di assassini, proprio il 9 Maggio del 1978 e di essere stati uccisi per le loro idee e per quello che facevano, dicevano e rappresentavano.
Moro fu uno dei politici italiani più importanti del dopoguerra, e per certi versi per la sua tenacia e la sua testardaggine, mantenuta viva e immutata fino ai suoi ultimi giorni nella orrenda “prigione del popolo” a qualcuno poteva pure sembrare “un rompicoglioni” proprio come “rompicoglioni” era Peppino Impastato, uno che non piegava la testa di fronte alla prepotenza e alle ingiustizie e non stava zitto quando era il momento di dire le cose come stavano.
Due grandi uomini, per cui la parola “paura” proprio non esisteva.
Non dimentichiamocelo.
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