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Oggi si festeggia l’anniversario della Liberazione dell’Italia dal Nazifascismo e in migliaia di piazze si intrecciano comizi e cortei alla presenza delle principali autorità militari, politiche e religiose. Anche dalle nostre parti, con buoni motivi, l’appuntamento è molto sentito e partecipato. Ad Arezzo (il cui territorio provinciale è stato insignito della medaglia d’oro alla resistenza e che fu teatro della strage di San Polo), a Cortona (stragea di Falzano), a Civitella in Valdichiana (altra città martire), a Foiano della Chiana (nel cui territorio si consumò la strage nazifascista di Renzino), a Castiglion Fiorentino, Lucignano, Marciano, Monte San Savino, Sinalunga, Torrita, Chianciano e Chiusi, si moltiplicano le iniziative.
In tre di questi comuni la festa si intreccia anche con la campagna elettorale per le elezioni amministrative del 15 e 16 Maggio.
Una concomitanza rappresenta senza dubbio un’occasione in più per riflettere sul valore di quei cittadini-combattenti che non si arresero e anche a costo di sacrificare la loro vita si impegnarono a edificare una Repubblica democratica, fondata sui principi della Carta Costituzionale. Una “Carta” che, per quanto da anni si parli di modifiche che puntualmente non vanno in porto, ci permette ancora di poter scegliere, liberamente e democraticamente, i nostri rappresentanti e i nostri amministratori, di dividerci in partiti, di aderire a liste, di depositare nelle urne le nostre volontà. Tutto questo, prima, non ci era concesso.
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