Molti di voi affezionati lettori avranno notato in colonna destra il countdown da noi inserito in attesa della data palindroma dell’11 Novembre, cioè oggi, alle ore 11, 11 minuti e 11 secondi. Una combinazione quasi inquietante, che è strano non abbia scatenato l’estro di Giacobbo (quello di Voyager) o non sia stata presa come titolo di qualche opera di Mario Schifano o qualche canzone di Franco Battiato. Qualcuno ha pensato che allo scadere del countdown sarebbe partita qualche novità nel nostro sito. Ma in realtà non abbiamo niente da lanciare se non il nostro quotidiano e rafforzato impegno per darvi un prodotto valido e il più possibile innovativo e vario. Il countdown l’abbiamo voluto mettere per altri motivi.
Un po’ per ironizzare sui tanti che hanno utilizzato questa data stra-palindroma per far cassa, fra eventi e genialate di vario tipo previste in queste ore, sintomo di una situazione di crisi in cui ogni scusa è buona per raggranellare qualche briciola. Ma soprattutto l’abbiamo messo sperando che questo 11.11 segni idealmente l’inizio di qualcosa di nuovo.
E’ una combinazione insolita, l’Italia sta vivendo un momento insolito, vediamo di prenderla con ottimismo.
Dai tanti interventi che ospitiamo nel nostro spazio opinioni sembra crescere, pur nella diversità di vedute e impostazioni, un messaggio univoco che chiede una cesura col passato per aprire un futuro fatto di speranze, opportunità, valorizzazione del merito. Lo si nota particolarmente in questi giorni, nei tanti articoli dei nostri redattori e dei nostri lettori: la “famiglia” di Valdichianaoggi, in fondo è un bello specchio della nostra vallata, ha vedute spesso diverse, ma su certi punti è concorde e in questo riprende quanto circola nel paese.
Sono cosciente che parlare di rinnovamento, modernità, futuro, opportunità così come faccio adesso può risultare generico, ma questa grande voglia di novità, di togliersi finalmente di dosso i pesi che rallentano ormai da troppo tempo il nostro paese, di far saltare i “tappi” che ci precludono la modernità vera, non può restare delusa anche questa volta.
Ha scritto un caro amico che il default non è della politica, ma di tutto il sistema Italia. E’ vero. E allora stavolta, davvero, non si può conservare lo status quo perchè oltre che insopportabile esso è diventato improponibile e clamorosamente incapace di fronte al mondo e alle sue nuove regole.
Mi auguro quindi che questa crisi di governo, che ha forse con sè la fine di un’era politica (la cosiddetta Seconda Repubblica) possa segnare una ripartenza su basi totalmente diverse per l’Italia.
Pensate, se davvero l’Italia dovesse “svoltare”, quanto ne sarebbe contento Giacobbo. Sarebbe la riprova che la cabala ha davvero un senso. Potrebbe iniziare davvero the age of aquarius…
Buon 11.11 a tutti!
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