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L’Anno che verrà

Non c’è titolo più banale e rimando musicale più scontato per l’ultimo editoriale dell’anno 2011. Ma guardandosi intorno gli auspici di Lucio Dalla nel suo classicone ultra-inflazionato sono buoni quanto mai prima. E allora teniamoceli. E teniamoci pure il cotechino e il veglione, l’abito da sera della mogliettina con le paillettes e il mal di testa post-spumante del primo dell’anno.

Siamo veramente messi male, ragazzi. Molti, parlando del 2011, lo hanno definito l’anno peggiore dal dopoguerra ad oggi. Forse è una definizione eccessiva, ma almeno dal 1978 (anno in cui sono nato) questi sono stati i dodici mesi nei quali intorno a me ho notato maggioremente ansie, povertà, disperazione.

Non ci sono più certezze e solo adesso sta arrivando la crisi vera. La viviamo giorno per giorno, a testa bassa, spesso soli, e non riusciamo più a farci illusioni. Ci mancano i sorrisi, ma d’altra parte non possiamo sfoderarli se non ci vengono dal cuore. Già sappiamo che il 2012 sarà una schifezza almeno quanto il 2011…che vuoi che c’abbiamo nel cuore?

37mila disoccupati in provincia di Arezzo sono un numero impressionante, visto anche che chi lavora  non naviga comunque nell’oro. E poi ci sono i tantissimi ragazzi che non studiano e non lavorano e non rientrano in nessuna statistica; cosa sono anche loro, se non dei disoccupati?

Il sistema economico è bloccato: le aziende perdono quote di mercato, molti non pagano e non si riesce più ad avere credito. Finalmente se ne sono accorti un po’ tutti, e speriamo che questa presa di coscienza smuova le acque in meglio. E soprattutto speriamo che si inizi a lavorare per un paese diverso fondato prima di tutto sul merito, sulle idee, sulla creatività, sul rinnovamento generazionale: dalla crisi vogliamo uscire con un’Italia nuova.

Da parte nostra, per fortuna, non possiamo negare che è stato un anno estremamente positivo nel quale siamo riusciti a portare a termine, pur tra tante fatiche, qualche inevitabile mancanza e una mole di lavoro davvero massacrante, più o meno tutto quello che ci eravamo prefissi. Con risultati di “audience” e di “feedback” con voi lettori davvero entusiasmanti. Ma quello che abbiamo fatto è solo un pezzettino di quello che vogliamo fare, e che cercheremo di portare avanti in questo 2012.

Le risorse sono pochissime, e la crisi certo non ci aiuta. Ma la volontà c’è, e in un paese dove regna la depressione e si diffonde pericolosamente l’apatia, questo è già qualcosa.

Buon 2012 a tutti, ancora insieme a Valdichianaoggi.it

n.b nella foto uno “spicchio” del nostro mondo e della nostra “famiglia”. Colgo di nuovo l’occasione per salutare e ringraziare tutti!!!

Michele Lupetti

Colui che nel lontano 2006 ideò tutto questo. Fondatore e proprietario di ValdichianaOggi, dopo gli inizi col blog "Il Pollo della Valdichiana". Oltre a dispensare opinioni sulle cose locali è Beatlesiano da sempre (corrente-Paul Mc Cartney), coltiva strane passioni cinematografiche e musicali mescolando Hitchcock con La Corazzata Potemkin, Nadav Guedj con i Kraftwerk. I suoi veri eroi, però, sono Franco Gasparri, Tomas Milian, Maurizio Merli, Umberto Lenzi... volti di un'epoca in cui sarebbe stato decisamente più di moda: gli anni '70

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Michele Lupetti

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